No al pc: scrittori famosi allergici alla tecnologia

Scrittura analogica

Nell’era di Amazon, dei lettori multimediali, degli acquisti dei libri online c’è chi, tra gli scrittori, è deciso a combattere la deriva tecnologica del settore dell’editoria. O almeno preferisce restare ancora legato ad una visione romantica – o quantomeno tradizionale – della scrittura. E lo fa prescindendo dall’utilizzo del personal computer per produrre le proprie opere. Il sito Mashable ha messo in fila (leggi qui l’articolo), alcuni di questi scrittori che possiamo definire “analogici”. Noi ne abbiamo scelti alcuni che vi elenchiamo qui di seguito.

Tom Wolfe

Parliamo di uno scrittore della vecchia scuola, quindi il fatto che non utilizzi la tecnologia moderna per produrre le sue opere, non dovrebbe stupire più di tanto. Il celebre autore de “Il falò delle vanità” (The Bonfire of the Vanities, il titolo originale del romanzo), preferisce realizzare le sue opere con la macchina da scrivere. Anzi ha addirittura scritto la parte finale del suo ultimo romanzo Back to Blood, nel 2012, interamente a mano.

George R.R.Martin
I fan di Game of Thrones, forse, non si spiegano come mai George R.R. Martin ci mette così tanto tempo a scrivere i suoi libri,. Il realtà la verità è una simpatica curiosità: scrive perennemente con una versione di word processor molto vecchia. In un’intervista ha dichiarato che utilizza il computer da vent’anni, ma che nonostante l’avvento dei sistemi operativi e dei moderni software di scrittura, preferisce ancora utilizzare Wordstar 4.0, un vecchio programma di videoscrittura che funziona su DOS.

Joyce Carol Oates

La prolifica autrice di libri come Blonde e molti altri, preferisce scrivere ogni cosa rigorosamente a mano, e lo fa per più di otto ore al giorno. In un’intervista rilasciata a Salon ha commentato così “Perché il fatto che io scriva tutto a mano sembra così strano? Ogni scrittore fino a qualche tempo fa scriveva a mano. Scrivere non è altro che la conseguenza del pensare, pianificare e sognare. Questo è il processo in cui si traduce la scrittura, mentre l’altro è solo un modo per registrarla”.

Quentin Tarantino

Il famoso regista statunitense, scrive le sceneggiature dei suoi film esclusivamente a mano. “Il mio rituale è quello di non utilizzare né computer né macchina da scrivere. Scrivo tutto a mano: è una sorta di cerimonia” Ha dichiarato Tarantino ad un’intervista all’agenzia di stampa Reuters

George Clooney

Forse qualcuno storcerà il naso vedendolo annoverato tra gli scrittori, ma George Clooney, piaccia o meno, in qualche modo lo è. E anche lui rientra tra coloro che non sono propriamente degli appassionati di tecnologia. Ha ammesso infatti più volte di scrivere le sue sceneggiature sempre e solo a mano.

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