Tutti i dispositivi sono connessi

Tutti i dispositivi sono connessi

Prima che ve ne rendiate conto, potreste essere in grado di connettere la vostra macchina del caffè “intelligente” al vostro tostapane “intelligente” per assicurarvi che caffè e ciambella siano pronti al momento giusto.

Un gruppo di più di 20 compagnie tecnologiche, tra cui LG, Panasonic, Qualcomm, HTC, e Sharp, ha unito le forze con la Linux Foundation nella speranza di promuovere lo sviluppo di dispositivi connessi a Internet che funzionino insieme indipendentemente dal loro produttore. Il mese scorso, la Linux Foundation, un’organizzazione non-profit che sostiene la diffusione del sistema operativo open-source Linux, ha annunciato la creazione del consorzio senza fini di lucro AllSeen Alliance

Negli ultimi anni, l’interesse per il collegamento di dispositivi che normalmente non sono connessi a internet, come tostapane, serrature e auto, al fine di aumentare le loro funzionalità – una tendenza conosciuta come Internet delle cose – è cresciuto notevolmente. I dati della ABI Researchvalutano che sono già in uso più di 10 miliardi di dispositivi connessi via wireless, e che nel 2020 saranno più di 30 miliardi.

Tuttavia, questo crescente settore di dispositivi connessi opera su molti protocolli differenti, o regolamenti utilizzati per la trasmissione dei dati. Diciamo che è difficile che un interruttore della luce connesso, realizzato da un produttore, interagisca con una serratura connessa creata da un produttore diverso, a meno che non si utilizzi lo stesso protocollo. Lab of Things, il software della Microsoft percontrollare i dispositivi connessi, (si veda “Microsoft ha un sistema operativo per la tua casa“) e la piattaforma open-source di OpenRemoteper l’Internet delle cose (si veda “I software gratuiti connettono l’Internet delle Cose“) sono alcuni dei diversi tentativi creati per risolvere questo problema.

L’AllSeen Alliance spera di cambiare la situazione lavorando con nomi ben noti nell’industria dell’elettronica dei consumi. La Linux Foundation sostiene che questi membri contribuiranno con risorse ingegneristiche e di software alla realizzazione di software open-source che consentiranno ai produttori di gadget, ai fornitori di servizi e agli sviluppatori di software, di realizzare prodotti e servizi per l’Internet delle cose che potranno facilmente lavorare insieme.

“Per definizione, la sfida e le opportunità offerte dall’Internet di ‘ogni cosa’, richiedono collaborazione e software open-source tra tutti”, spiega Mike Woster, direttore operativo alla Linux Foundation.

Il gruppo industriale si basa sul suo software AllJoin, un sofware open-source per Internet delle cose creato dal produttore di chip per smartphone, Qualcomm. AllJoyn opera su numerose piattaforme informatiche, incluse Linux, Android di Google, iOS di Apple, e Windows di Microsoft.

Almeno un membro ha già un grande progetto per il software. In una dichiarazione, Guodong Xue, direttore del dipartimento standard e brevetti della Haier, spiega che la sua azienda progetta di utilizzare un software basato su AllJoyn sulla sua linea di elettrodomestici. Questa dichiarazione arriva in seguito a un annuncio della LG, che intende aggiungere AllJoyn ai televisori intelligenti che lancerà il prossimo anno.

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