Le avrete viste tutte, e molti di voi le praticano in modo attivo ogni giorno: le gestualità da vero intellettuale. Sono elaborate, raffinate, molto significative, difficili ma indispensabili da imparare per chiunque voglia farsi una carriera nell’augusto mondo dell’accademia. L’idea viene dalla Gran Bretagna: per venire incontro agli studiosi Alice May Williams e Jasmine Johnson hanno creato un sito istruttivo: The Glossary of Gestures for Critical Discussion. Del resto, se è vero che il 90% della nostra conversazione passa attraverso il linguaggio del corpo, questo è un aspetto da padroneggiare anche per ricercatori e dottorandi in cerca di successo.
Ad esempio c’è “Il mulinello critico”, che consiste nel far volteggiare la mano in direzione antioraria rivolgendosi al pubblico. Oppure la “Pulizia del ripiano”, più difficile perché richiede l’uso di entrambe le mani e che simula la spinta di libri su un ripiano dello scaffale verso destra e poi, subito dopo, quella verso sinistra su un immaginario ripiano sottostante. Manovre elaborate, da studiare con attenzione.
La “Dialettica”
Da usare quando si vuole indicare un passaggio sottile da un’idea all’altra. Molto infettivo
Il Mulinello Critico
Accelerare e ripetere finché tutta l’idea non è espressa al completo
Lo schiaffo sul dorso
Da usare per rinforzare il concetto quando l’avversario non sembra voler replicare
La dialettica, in minore
Da usare quando si sottlineano piccoli dettagli, o quando non si vuole ricorrere alla Dialettica maggiore
Il Punto
Da usare quando si vuole fa rivolgere lo sguardo dell’uditorio a un particolare oggetto o, meglio ancora, a un particolare concetto
La Pulizia del ripiano
Perfetto per spiegare i legami gerarchici