Oscar, tutti i film italiani che hanno vinto

Prima del trionfo di Sorrentino

L’Italia è il paese che ha vinto più Oscar per i film in lingua non inglese. Prima del trionfo di Sorrentino e della Grande Bellezza, i film italiani che erano riusciti ad aggiudicarsi l’Oscar sono stati ben 13. Per la precisione, dieci per la categoria del miglior film straniero e tre con premi speciali (Sciuscià, Ladri di biciclette e il franco/italiano Le Mura di Malapaga). Se si pensa che le nomination sono state in tutto 27, la media è un Oscar ogni due nomination, che non è male.

Dopo di noi c’è la Francia, che ne ha vinti 12 e ha avuto 36 nomination, con una media di un Oscar ogni tre. Tutti gli altri Paesi seguono a distanza, con numeri molto bassi.

Il nostro carnet di vittorie a Hollywood comincia molto presto: nel 1948 viene premiato Sciuscià, di Vittorio De Sica come miglior film straniero. In realtà è un Oscar dato come “premio speciale” perché all’epoca non era ancora stata istituita la categoria del miglior film straniero.

Due anni dopo, sempre come Premio Speciale, viene assegnato un Oscar a Ladri di biciclette, sempre di Vittorio De Sica.

 https://www.youtube.com/embed/Lahs2prEyUc/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Ma per avere un Oscar “competitivo”, cioè iscritto alla categoria del miglior film, bisognerà aspettare La strada di Federico Fellini, con Anthony Quinn e Giulietta Masina.

La stessa Masina sarà celebrata – e farà vincere un altro Oscar a Fellini – con Le notti di Cabiria l”anno successivo

 https://www.youtube.com/embed/YO8PFBmkRSc/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

La storia continua: nel 1964 Fellini vince il suo terzo Oscar come miglior film straniero con

 https://www.youtube.com/embed/p6IL6F3-u-U/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

L’anno dopo toccherà a Vittorio De Sica: anche lui tre, con Ieri, oggi, domani. La fortuna del film sarà dovuta anche alla grande interpretazione di Marcello Mastroianni e Sophia Loren, entrambi molto amati in America.

Negli anni settanta vince l’Oscar Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, di Elio Petri: uno dei massimi esempi di denuncia sociale. Dalle atmosfere cupe e con l’interpretazione di Gian Maria Volonté.

 https://www.youtube.com/embed/Dbh2p60rs-o/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Con Il giardino dei Finzi-Contini, ancora di Vittorio De Sica, arriva l’Oscar nel 1972. Nonostante la riduzione del libro di Giorgio Bassani fosse stata criticata dallo stesso scrittore la giuria scelse di premiarlo. Per De Sica è il quarto Oscar per il miglior film straniero.

 https://www.youtube.com/embed/WlagjMNlTAc/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

E anche Federico Fellini riesce nell’impresa di De Sica: nel 1975 viene premiato Amarcord, ritratto sognato della provincia romagnola e della giovinezza dello stesso regista.

 https://www.youtube.com/embed/7zGLAUSLOr8/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Dopo la vittoria di Fellini si dovrà aspettare quasi 15 anni per una nuova vittoria italiana. È il caso di Nuovo Cinema Paradiso, di Giuseppe Tornatore.

 https://www.youtube.com/embed/BHvs2K2yVGU/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Nel 1992 vince Mediterraneo, di Gabriele Salvatores, che si impone sul capolavoro cinese Lanterne rosse (che meritava di più). Il successo del film, del resto, si è rivelato temporaneo.

 https://www.youtube.com/embed/qVxZx6SbHKo/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Si dovrà aspettare il 1999 per la vittoria di Roberto Benigni con La vita è bella. Il film venne candidato addirittura come Miglior film dell’anno (l’unico italiano nella storia), ma vinse come Miglior Film straniero (e anche altri due Oscar).

 https://www.youtube.com/embed/3VckDbyW5AE/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Merita una menzione a parte il film Le mura di Malapaga, premiato nel 1951. Difficile da inserire nelle classifiche perché è una co-produzione tra Francia e Italia. Il film vinse l’Oscar come premio onorario.

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club