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venerdì 21 marzo
SPECIALE TURCHIA
Twitter, compleanno con la censura
L’uccellino blu nasceva il primo giorno di primavera del 2006. Oggi, 21 marzo 2013, Twitter compie otto anni. Simbolo di mille proteste, dalle Primavere arabe a #occupywallstreet, nel giorno del suo compleanno Twitter subisce la censura nella Turchia di Edogan, a 10 giorni dalle elezioni parlamentari e sull’onda degli scandali di corruzione del premier Erdogan e la sua famiglia. Scandali che lo stesso Twitter, insieme a Facebook e YouTube ha contribuito a far conoscere, scatenando numerose proteste di piazza.
Erdogan sta affrontando la crisi politica peggiore dei suoi 11 anni di governo. Nata quando sconosciuti oppositori hanno iniziato a far circolare su Twitter e YouTube documenti che proverebbero la corruzione di Erdogan e della sua cerchia di collaboratoriNew York Times.
Il presidente turco Abdullah Gul, storico alleato di Erdogan e ora suo principale oppositore in vista delle elezioni parlamentari coglie l’occasione al balzo e critica il blocco di Twitter Wall Street Journal.
Il 7 marzo Erdogan aveva attaccato, oltre a YouTube, anche Facebook. «Ci sono misure che prenderemo dopo il 30 marzo (data delle elezioni comunali, ndr), non lasceremo il paese in balia di Youtube e di Facebook», diceva in un’intervista televisiva. Gli interventi contro i social network sono arrivati dopo che il parlamento ha approvato a fine febbraio una legge di proposta governativa che rafforza il controllo pubblico sul Web, dando all’autority per le telecomunicazioni i poteri di raccogliere dati sugli utenti e di bloccare siti Web Wall Street Journal.
Crollano la lira turca e gli indici di borsa, raggiungendo i numeri peggiori dallo scoppio degli scandali, lo scorso dicembre. E la stampa locale avvisa: i leaks più pericolosi per Erdogan devono ancora arrivare Bloomberg.
Poche ore dopo le minacce del premier turco Recep Tayyip Erdogan di chiudere Twitter, seguite da un’effettiva chiusura del sito in Turchia, è stato registrato un nuovo dominio che ha l’aria di essere un tentativo semiserio di sostituirlo. Si tratta di Mwitter, il cui nome è stato ispirato proprio dalle frasi di Erdogan. «Twitter, mwitter kokunu kaziyacagiz», ha detto il premier ieri in un comizio. Una frase che può essere tradotta all’incirca con: «Sradicheremo Twitter e tutto il resto». Non si sa se il sito sia stato registrato da avversari di Erdogan intenzionati a prendersi gioco di lui o da suoi ’discepolì. Sul sito per ora appare un’unica frase, che dice: «Dicci di chiudere e noi lo faremo, Padrone. Siamo pronti».
Dopo che le autorità turche hanno bloccato l’accesso a Twitter, il cofondatore del sito di micro-blogging, Jack Dorsey, ha pubblicato un tweet con le istruzioni per aggirare il blocco tramite gli operatori di telefonia mobile. In particolare, lo stratagemma consigliato da Dorsey consente di postare dei tweet usando il servizio di sms. «Gli utenti di Avea e Vodafone scrivano START al 2444 – si legge nel tweet di Dorsey – Per Turkcell si scriva START al 2555» Todayszaman.
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UCRAINA
Gli effetti delle sanzioni Usa a Mosca
La Rossiya Bank, l’unica azienda che compare nella lista dei destinatari delle sanzioni decise ieri dagli Usa (descritta come la «banca personale degli ufficiali senior della Federazione russa) afferma che Visa e Mastercard hanno sospeso i servizi di pagamento ai suoi clienti Financial Times.
L’americana Visa conferma il blocco dei servizi a pagamento per i clienti delle banche russe sanzionate. E precisa: la lista delle banche che subiscono le sanzioni annunciate ieri dagli Usa include la Rossiya Bank, Smp Bank, Sobinbank e Investcapitalbank (le ultime due sono parte della Rossiya Bank).
L’agenzia di rating Fitch rivede al ribasso l’outlook sulla Russia da «stabile» a «negativo» e conferma il rating a ’BBB’ per via dell’impatto delle sanzioni Usa e Ue sull’economia russaReuters.
Il riepilogo: chi è chi nella lista delle sanzioni Usa Financial Times.
Kiev-Ue, c’è l’accordo politico
Il premier ucraino Arseny Yatsenyuk firma a Bruxelles un accordo di cooperazione politica con l’Unione europea. Prima parte del più ampio accordo di associazione commerciale che sarà firmata dopo le elezioni presidenziali ucraine di maggio. Poche ore dopo, a Mosca, Putin firma la legge costituzionale con cui la Crimea entra a far parte della Federazione russa. Il video-racconto di Al Jazeera.
L’Unione europea al fianco della nuova Ucraina twitta il Presidente del Consiglio europeo Van Rompuy.
Il consiglio europeo, dopo aver esteso ad altri 12 ufficiali russi le sanzioni su visti e congelamento dei beni, si chiude con lacancellazione del prossimo summit Ue-Russia. ll consiglio Ue e gli Stati membri sostengono inoltre la sospensione dei negoziati relativi all’adesione della Russia all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e all’Agenzia internazionale dell’energia (Aie). Il documento ufficiale
Al termine del vertice il premier britannico Cameron annuncia: «Abbiamo deciso che i prodotti della Crimea potranno essere venduti liberamente in Ue solo se arrivano attraverso l’Ucraina, altrimenti saranno sottoposti a forti penalità», così il premier britannico David Cameron al briefing di fine vertice europeo.
L’Europa si prepara intanto alla guerra delle sanzioni con Mosca e minaccia di passare alla terza fase (con misure economiche e finanziarie) se Putin dovesse invadere anche il Sud-Est ucraino Guardian.
La nuova Kiev contro la corruzione
Arrestato l’ad di Naftogaz, azienda energetica statale ucraina. È accusato di corruzione Ansa.