Storia dell’uomo che uccise Billy the Kid

Storie del West

Pat Garrett vs Billy the Kid

Pat Garrett è una delle figure mitiche del West, uno degli uomini leggendari che ne hanno costruito il mito.

Celebrato da molti come un eroe, come uno strenuo difensore della legge, come l’uomo che uccise quella canaglia di Henry McCarty — conosciuto anche con il nome di Henry Antrim, William Harrison Bonney o, ancor meglio, Billy the Kid — Pat Garrett sconta per molti altri il peso di una colpa, in realtà più cinematografica che altro — vedi quel capolavorone di Pat Garrett e Billy the Kid di Sam Peckinpah, con James Coburn nella parte di Pat Garrett, Kris Kristofferson in quella del Kid e un cammeo di Bob Dylan — ovvero l’uccisione, in un agguato notturno e a tradimento, proprio di Billy the Kid.

James Coburn nelle vesti di Pat Garrett, in Pat Garrett e Billy the Kid (1973)

Alto quasi due metri, con un paio di gran baffoni neri e due occhi chiari e penetranti, Pat Garrett — nato nel 1850 in Alabama — vive una giovinezza inquieta, tra i banconi di fumosi saloon, tavoli da poker e battute di caccia al bisonte nelle praterie del Sud. Ama bere e giocare pesante, ed è proprio a uno dei tavoli da poker di quei fumosi saloon del New Mexico, con cinque carte in mano e un bicchiere di whisky mezzovuoto appoggiato sul panno verde, che conosce — o almeno così dicono — il Kid.

La sua vita, come quella di molti, cambia strada verso i trent’anni. È il 2 novembre del 1880 e dopo una vita ai limiti della legge, Pat Garrett viene nominato sceriffo della contea di Lincoln, nel New Mexico, con l’appoggio di John Chisum, proprietario terriero le cui mandrie sono da mesi oggetto di razzia da parte di un gruppo di banditi. Tra loro ce n’è uno più pericoloso degli altri, di cui si dice che abbia ucciso 21 uomini, «senza contare i messicani». Si tratta, ovviamente, di Billy the Kid. È lui che le autorità vogliono a tutti i costi.

Poco più di un mese dopo, nel dicembre del 1880, sulla Las Vegas Gazzette viene pubblicato un annuncio pagato direttamente dal governatore, che recita così:

BILLY THE KID

$500 Reward

I will pay $500 reward to any person or persons

who will capture William Bonny, alias The Kid, and

deliver him to any sheriff of New Mexico.

Satisfactory proofs of identity will be required.

Pat Garrett e i suoi braccano la banda di Billy per diversi giorni. Il 19 dicembre, qualcuno fa arrivare allo sceriffo la voce che il Kid e i suoi siano a Fort Sumner, ed è proprio lì che Garrett e i suoi preparano un’imboscata. Nella sparatoria, che si scatena nella notte, resta a terra uno degli uomini della banda di Billy, un tale Tom O’Folliard, mentre il Kid e gli altri riescono a darsi alla fuga.

L’incontro tra i due è però rimandato di pochi giorni, perché poco prima di Natale, il 23 dicembre, Billy e i suoi scagnozzi vengono accerchiati in una località chiamata Stinking Springs. Garrett e i suoi aspettano il mattino per attaccare la casa di pietra dove i fuggitivi sono asserragliati. Ma all’alba, per un errore, scambiano uno della banda per Billy, un tale Charlie Bowdre, che era uscito per dare da mangiare ai cavalli, e lo freddano. Scatta una sparatoria. Dalla casa dove sono rinchiusi Billy e i suoi nessuno osa uscire: sono sotto tiro, e ora lo sanno.

Si dice che a quel punto lo sceriffo Garrett abbia preparato la colazione, invitando il Kid ad arrendersi e a mangiare con lui. All’inizio Billy tiene duro, grida a Pat di andare all’inferno, «go to hell» gli urla, ma la situazione è in stallo e non c’è uscita. Billy se ne accorge ben presto.

Non sappiamo — i racconti e le leggende non lo registrano — quanto tempo si sia preso il Kid per decidere se provare a farsi largo a colpi di pistola o se uscire con le mani in alto, in segno di resa. Non sappiamo nemmeno che cosa abbia pensato quel ragazzo di poco più di vent’anni, a pochi passi dalla morte. Sappiamo però l’esito dei suoi pensieri: la resa. Billy infatti si consegna allo sceriffo e si gusta con lui la colazione, che immaginiamo a base di uova, bacon e fagioli. 

Dopo quel mattino di fine dicembre, Billy passa circa quattro mesi rinchiuso in cella, in attesa del processo, che inizia il 6 aprile del 1881. Dopo qualche giorno, il 13 dello stesso mese, i giudici, dopo una seduta di consiglio di un quarto d’ora, lo condannano a morte per impiccagione. L’esecuzione è fissata un mese dopo, il 13 maggio 1881.

Sono gli ultimi giorni di aprile, e lo sceriffo Pat Garrett abbandona per qualche giorno la città. Al suo ritorno, il 28 aprile, Billy Bonney, detto the Kid, non è più nella cella dove lo sceriffo lo aveva lasciato. È scappato, e dietro di sé ha lasciato i cadaveri dei due aiutanti di Garrett, James Bell e Robert Ollinger. La leggenda vuole che Billy si sia dato alla fuga a cavallo — un cavallo rubato ovviamente — e che si sia allontanato dalla città galoppando, alzando grosse nuvole di polvere dalla strada, cantando a squarciagola.

Probabilmente non è vero, ma è anche di immagini epiche come questa che si nutre il mito del West.

Passano quasi tre mesi, è la metà di luglio del 1881. A Pat Garrett arriva una soffiata: dice che Billy the Kid è ospite di un tale, Pete Maxwell, amico di entrambi. Il tale abita in un ranch vicino a Fort Sumner e sua sorella, Paulita, è l’amante del Kid. Lo sceriffo Garrett e i suoi arrivano al ranch al calar del sole e si appostano. Poi, è all’incirca mezzanotte, Pat Garrett entra in casa, va in camera di Pete e comincia a fargli delle domande. Vuole sapere dov’è il Kid. 

A un certo punto, da fuori, la voce di Billy rompe il silenzio della notte. «Quien es?», chiede in spagnolo pensando di vedere qualcosa muoversi nell’oscurità, «Chi è?». Lo ripete più volte, ma non riceve risposta. Forse comincia a insospettirsi, rientra in casa e cerca l’amico Pete. Quando entra nella camera da letto di Maxwell, nell’ombra scorge le sagome di due uomini: uno è Pete Maxwell, l’altro è Pat Garrett.

Ancora una volta, Billy, che nell’oscurità non riesce a distinguere altro che delle sagome, chiede ad alta voce, insistendo, «Quien es? Quien es?». Alla sua domanda non risponde nessuno, si sente solo la voce di Pete Maxwell che dice a Pat Garrett: «È lui». Lo sceriffo, che aveva già riconosciuto la voce di Billy, non ci pensa due volte, estrae la pistola e spara nel buio, in direzione della sagoma del Kid, che si accascia al suolo.

Dopo il boato del colpo esploso nel buio, nella stanza regna un silenzio spettrale. Pete cerca sul comodino una candela, la accende e si avvicina alla porta della camera. Ai suoi piedi c’è il corpo senza vita di Billy the Kid. Il colpo di Pat Garrett è stato preciso, pochi centimetri sopra il cuore. L’ha ucciso sul colpo. 

Billy the Kid

L’ingloriosa morte di un ex sceriffo

Facciamo un salto in avanti nel tempo di quasi trent’anni. È la mattina del 29 febbraio 1908, l’ora della colazione è passata da poco, l’aria è fresca e il sole ancora basso. Siamo nel deserto del New Mexico, a pochi chilometri dalla cittadina di Las Cruces, proprio accanto al Rio Grande. A mezza giornata di galoppo, verso sud, c’è El Paso, la mitica frontiera con il Messico, che per gli uomini del West — soprattutto per quelli scaltri e veloci con la pistola — è semplicemente la fine della giurisdizione americana, l’inizio della libertà.

Il luogo dell’agguato a Pat Garrett

Sulla strada polverosa che costeggia l’arroyo Alameda, poco più di un ruscello che finisce nel Rio Grande, ci sono tre uomini. Dei tre, solo uno è in groppa al suo cavallo, un pezzato. Si chiama Wayne Brazel, è un allevatore di pecore e in quel momento ha i nervi tesi come corde di violino: sta litigando con uno degli altri due uomini, e la pistola che ha alla sua destra, appesa al cinturone, tra un po’ sparerà.

Seduti su un carretto trainato da una coppia di cavalli ci sono gli altri due. Il primo si chiama Carl Adamson, viene dal Texas, ed è proprietario di una mandria di vacche. È lui che tiene le redini del carro, affittato il giorno prima a Las Cruces. Al suo fianco c’è un uomo di mezza età con dei gran baffi, è dell’Alabama e si chiama Patrick Floyd Jarvis Garrett, ma tutti lo chiamano Pat. È Pat Garrett, l’ex sceriffo, l’uomo che ha ucciso Billy the Kid, e ancora non sa che quelli sono gli ultimi momenti della sua vita. 

L’ex sceriffo è un uomo stanco, è indebitato, è decaduto come uomo di legge e ha perso la fiducia del presidente Theodore Roosevelt. È quasi un fallito. Ha una moglie e nove figli, un ranch poco lontano da Las Cruces — dove i tre uomini si stanno dirigendo — e il suo viso è segnato, oltre che da un paio di gran baffi brizzolati, dalle passioni che ha coltivato per tutta la vita: l’alcool, le feste e il poker.

Quel giorno Pat Garrett, seduto sul cassone del carro, ha con sé due cose: un fucile Colt modello Burgess, appoggiato tra le gambe, e, nella tasca del pastrano, un assegno da 50 dollari, si dice firmato dal governatore del New Mexico George Curry, un suo vecchio amico.

Anche lui è nervoso. Sta litigando con Brazel da un po’ per una questione di soldi, vacche e capre. Qualche mese prima, Garrett aveva accettato una proposta fattagli da Brazel e dal suo socio in affari, Print Rhode, che gli chiedevano in uso una parte del terreno del suo ranch per farci pascolare le bestie di Brazel.

Garrett aveva accettato, ponendo come unico paletto il divieto di farci pascolare le capre, troppo voraci, che avrebbero distrutto i pascoli. Paletto che Brazel aveva infranto. Anche Adamson aveva fatto un’offerta a Garrett: voleva usare il suo ranch come base di transito per i suoi mandriani e le sue vacche, ed era anche disposto a liquidare Brazel e Rhode, comprando le loro capre. 

Se i tre uomini, la mattina del 29 febbraio 1908, si trovano insieme su quella strada polverosa poco lontano dal Rio Grande, è perché devono trovare un accordo: da una parte Adamson, il vaccaro, che vuole prendersi il ranch, dall’altra Brazel, il capraro, che vuole probabilmente più soldi per le sue capre. In mezzo Pat Garrett e i suoi debiti, che non possono più aspettare. 

Si dice che a un certo punto sia stato Adamson a volersi fermare. Per pisciare, dicono. Sta di fatto che entrambi gli uomini sul carro scendono, ma che solo uno dei due ci risalirà con le sue gambe. 

Qualche mese dopo, al processo per l’omicidio di Garrett, l’avvocato di Brazel — uno bravo — tirò fuori la storia che il suo assistito, conoscendo molto bene Garrett e sapendo che era un uomo pericoloso, temendo per la sua vita anticipò il colpo dell’ex sceriffo e sparò per primo. La corte accettò la versione dell’avvocato, e Brazel fu assolto per legittima difesa. 

In realtà, però, Pat Garrett fece soltanto in tempo a scendere, appoggiare il suo fucile Burgess a terra, togliersi un guanto e slacciarsi la patta. Poi, due colpi di pistola risuonarono nell’aria. Quando Adamson si voltò di scatto verso Brazel, lo vide a cavallo, con in mano una pistola fumante. Pat Garrett nel frattempo era rimasto a terra, un colpo gli aveva attraversato il cranio, entrando dalla nuca e uscendo dall’occhio destro. Era morto sul colpo, con la patta aperta e i calzoni mezzi abbassati. 

Dei due colpi che risuonarono quella mattina, solo uno lo sparò la pistola di Wayne Brazel, e molto probabilmente non fu quello che colpì mortalmente Pat Garrett alla nuca. Forse Brazel sparò a un uomo già morto, forse il colpo che lo uccise veniva da un’altra parte, magari da un killer appostato a qualche decina di metri di distanza. Qualcuno ha ipotizzato che ad aspettarlo, quel giorno, ci fosse un uomo con un fucile, un tale James Miller, pagato da una vecchia conoscenza dell’ex sceriffo, W.W. Cox.

Ormai, però, da quel giorno di febbraio bisestile dell’inizio del Novecento è passato più di un secolo. Al posto della strada polverosa dove Pat Garrett trovò la morte ci sono case e strade asfaltate di una città, Las Cruces, che non è più quella da 5mila anime di allora. Ormai non importa più a nessuno da quale arma sia partito il colpo che uccise Pat Garrett. Questi ormai sono dettagli. Ora resta solo il mito.

Colonna sonora: Bob Dylan, Main Theme, Pat Garrett & Billy the Kid, 1973

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter