Tares, tre aziende su 10 pagherebbero più del dovuto

Il business del caos fiscale

Alla ricerca della Tares di troppo. A Ferrara c’è una società che verifica se le aziende stanno pagando più del dovuto per la tassa sui rifiuti. Se la risposta è sì, parte la pratica per chiedere di mettere a posto le cose. L’attività è stata avviata la scorsa estate, e i soci parlano di espansione continua: in questi mesi hanno assunto otto persone, e prevedono di allargarsi ancora. Al momento si muovono in quattro regioni e stanno mettendo radici in altre due. Dicono di aver già aiutato centinaia di imprese, e che il 30% di quelle che li hanno contattati versava più di quanto richiesto dalla legge. Per quanto ne sanno, in Italia sarebbero gli unici a fare questo lavoro, dedicato esclusivamente all’imposta sulla spazzatura.

Come funziona

Matteo Mazzoni è uno dei soci. «Gli altri sono Bartolomeo Monti e il fondatore Francesco Da Ros, che per oltre vent’anni è stato consulente di Comuni ed enti gestori. Cercava gli evasori, ma a un certo punto si è accorto che molte aziende pagavano più del dovuto per la Tares. Così gli è venuta l’idea che ha fatto nascere Solutions For You, la nostra società». I clienti sono imprese che sospettano di versare troppo, e vogliono verificare se è così. Se il controllo è abbastanza facile ed evidenzia che non ci sono errori di calcolo, Solutions non pretende un euro. Se il procedimento iniziale è più complesso, chiede una quota per coprire le spese; se si scopre che l’azienda ha diritto a sborsare di meno, i soci incassano una percentuale su risparmio e rimborso che riescono a ottenere. «Prendiamo un imprenditore che paga 5mila euro l’anno – dice Mazzoni – e invece dovrebbe versarne 3mila. Il nostro obiettivo è fargli restare in tasca i 2mila di differenza e farci rientrare la somma in eccesso dei cinque anni precedenti, come è suo diritto».

«Un mese per cominciare a spendere meno»

Il socio parla di centinaia di aziende aiutate negli scorsi mesi, e spiega che a circa il 30% di quelle controllate veniva chiesta una quota troppo alta per la tassa sui rifiuti. C’è anche una fetta che sborsa meno del dovuto? «Se capiamo che il cliente non ha diritto a un trattamento migliore, non entriamo nel merito della pratica. Siamo un’impresa a scopo di lucro». Quante società riescono a conquistare risparmio e rimborso? «Ogni settimana alcune delle istruttorie che abbiamo avviato vanno a buon fine. Le procedure non sono lunghissime: per iniziare a pagare meno servono circa 30 giorni. Per avere indietro il “maltolto” ce ne vogliono circa 60, al massimo 90». Le aziende seguite da Solutions spaziano dalla grande industria all’artigiano, dal commerciante agli enti religiosi. Il vostro cliente più famoso? «Quando firmiamo un contratto abbiamo un vincolo di privacy. Posso dire che abbiamo fatto risparmiare decine di migliaia di euro a importanti catene alberghiere».

La società ferrarese sembra andare bene. Mazzoni racconta che all’inizio ci lavoravano solo lui, Monti e Da Ros. Poi c’è stata quella che definisce «un’espansione incredibile», e si sono aggiunti otto dipendenti. «Prevediamo di allargarci ancora, anche a livello territoriale. Nella prima fase coprivamo solo parte dell’Emilia e qualche provincia del Veneto. Ora siamo presenti in tutte le zone di queste due regioni, più il Trentino e il Friuli, e stiamo entrando in Lombardia e Toscana. Abbiamo una rete commerciale di oltre 100 agenti e il fatturato cresce continuamente. Secondo le nostre proiezioni, a fine 2014 sarà vicino ai 500mila euro».

La trappola fiscale

Nelle cartelle Tares si troverebbero diversi tipi di errori, che variano anche a seconda del tipo di impresa e della sua area geografica. «Questo genere di tassa si presta particolarmente alla possibilità di sviste da parte di aziende ed enti gestori. Sono le prime – all’inizio dell’attività – a dover calcolare l’importo: spesso lo fanno in modo sbagliato, magari perché i consulenti che le seguono abitualmente non sono abbastanza esperti in materia. Negli anni successivi l’impresa e le normative cambiano, ma chi guida una società è sommerso da impegni burocratici, e non riesce a sfruttare le modifiche per versare di meno».

In questi mesi si passa dalla Tares alla Tari, a conferma del fatto che – come dice Mazzoni – «le regole su questa tassa si sono complicate fino a diventare un ginepraio. Probabilmente la trasformazione in corso aumenterà il nostro lavoro: la nuova imposta sarà più complessa, e dovrebbe rivoluzionare il sistema delle esenzioni». Il caos in tema di fisco e rifiuti fa capire perché Solutions si sia concentrata proprio su questo aspetto. «A quanto ne sappiamo, in Italia nessun altro fa ciò che facciamo noi». I cacciatori delle somme in eccesso legate alla spazzatura.

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