Breve e sintetica storia del semaforo

Breve e sintetica storia del semaforo

È diffuso in tutto il mondo, funziona allo stesso modo ovunque, ha sempre gli stessi colori (più o meno). È il semaforo, le “luci del traffico” che regolano lo scorrere regolare delle automobili e dei pedoni nelle strade del pianeta. Impulsi che si illuminano e si spengono, a ritmo regolare, continuo e definito per dare ordine e salvare le persone dagli incidenti.

Il primo meccanismo di controllo del traffico apparve vicino alla House of Parliament all’intersezione tra George street e Bridge street, e serviva a introdurre anche nelle strade urbane la segnaletica delle ferrovie. All’epoca doveva essere azionato per via manuale, aveva dei bracci che si estendevano per via orizzontale che comandavano ai passanti di fermarsi o proseguire. Si chiamava semaforo. Si usava una luce rossa per indicare lo stop e una verde per indicare la prudenza. Ma non ebbe molta fortuna, perché esplose pochi giorni dopo. L’idea, però arrivò fino in America, dove si diffuse con stili e forme diverse.
 

Quando si arrivò all’uniformità estetica?

A Toledo, in Ohio, nel 1908 dietro alle lenti verdi e rosse c’erano lampade di kerosene che illuminavano da dietro i segnali. C’era sempre un agente addetto alla regolazione delle luce, che fischiava prima di cambiare i comandi. Ma il modello “a torre” fu inventato a Parigi, nel 1912, e fu installato tra Rue Montmartre e il Grand Boulevard, dove una donna si occupava di spostare una scatola di metallo che mostrava, a seconda della posizione, il segnale desiderato. “Stop” era sempre in rosso, mentre “Go” era in bianco. L’invenzione, messa in mostra su The Rider and Driver Magazine arrivò anche negli Usa, e si diffuse anche lì.

Il primo semaforo come lo conosciamo

Si dovrà aspettare fino al 1920, quando a Detroit apparve il primo semaforo a tre colori. La terza luce, ambrata, era stata introdotta perché gli agenti non riuscivano a cambiare la luce dei quattro semafori degli incroci allo stesso momento, e in questo modo si guadagnava tempo, avvertendo comunque chi passava. Da qui, il passaggio ai primi semafori con il timer arriverà solo due anni dopo. E da quel momento saranno tutti automatizzati, come appunto li conosciamo noi.

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