Le proiezioni di PollWatch2014 di questa settimana mostrano i popolari del Ppe, attualmente primo partito in Europa, in testa con 213 seggi, seguiti dai socialisti (S&D) a 208. Lo scarto tra centro-destra e centro-sinistra europeo è minimo, ma a sparigliare è il gruppo dei non iscritti. In base alle previsioni, i non allineati, per lo più populisti, salirebbero infatti dai 33 seggi attuali a 97 nel prossimo Europarlamento. Il gruppo dei liberali e democratici di centro (Alde), attualmente terza forza politica del Parlamento europeo, perderebbe il podio rispetto alle elezioni del 2009: gli attuali 83 membri scenderebbero a 62, e in Italia la soglia di sbarramento li escluderebbe dalla corsa.
Situazione rovesciata In Italia. Dei 73 seggi a disposizione del Paese 27 andrebbero al Partito democratico, seguito dalle forze popolari (Forza Italia e Nuovo centrodestra) e dai Non Iscritti (Movimento 5 Stelle), attualmente alla pari con 21 membri a testa nelle proiezioni, mentre la Lega del gruppo Efd resta in coda con 4 seggi.
Grande evento della settimana elettorale il primo dibattito tra i candidati alla presidenza della Commissione europea: Martin Schulz (S&D), Jean-Claude Juncker (Ppe), Guy Verhofstadt (Alde) e Ska Keller (Greens) si sono confrontati in diretta da Maastricht in una maratona di 90 minuti su economia europea, euroscetticismo e Politica estera dell’Unione europea. Nessun trionfatore tra i quattro, ma il grande assente è Alexis Tsipras, il leader della sinistra radicale greca che ha disdetto all’ultimo.