LiveLIVE – Ucraina, stato di tensione

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4 APRILE

UE, TRE MESI DI ACCESSO SENZA VISTO ALL’EUROPA PER CITTADINI MOLDAVI

11.00 L’Unione europea ha approvato nella giornata di giovedì 3 aprile la decisione che consente ai cittadini della Moldavia di viaggiare in molti Paesi dell’Ue senza visto per tre mesi. Una mossa pensata per favorire l’avvicinamento della Moldavia all’Ue, anche in vista dell’accordo di associazione che questo stato – ancora nella sfera di influenza russa – firmerà con Bruxelles la prossima estate.

3 APRILE
 

ARRESTATI 25 UCRAINI DI ESTREMA DESTRA, PREPARAVANO ATTENTATI IN RUSSIA

18.40 Venticinque cittadini ucraini, tra cui tre esponenti del movimento di estrema destra Pravii Sektor, sono stati arrestati con l’accusa di attività sovversiva in Russia: lo riferisce l’emittente Ntv, citando i servizi segreti russi. Gli arrestati, si spiega, preparavano attentati in 7 regioni russe, per il 14-16 marzo.

KIEV: “MORTI IN PIAZZA INDIPENDENZA SONO COLPA DI YANUKOVICH”

14.30 Il capo dei servizi di sicurezza ucraini (Sbu) Valentyn Nalyvaichenko ha sostenuto che l’operazione anti terrorismo lanciata dall’allora presidente Viktor Ianukovich a febbraio fu di fatto l’organizzazione di omicidi di massa della gente che protestava a Kiev e che l’Sbu attribuisce ora tutta la colpa al vecchio potere. Secondo Nalyvaichenko, ci sono motivi di credere che un gruppo di agenti dei servizi segreti russi (Fsb), 26 in tutto, abbia partecipato alla pianificazione e all’attuazione a febbraio della cosiddetta operazione anti-terrorismo a Kiev per reprimere le proteste antigovernative. 

SALE ANCORA PREZZO DEL GAS PER KIEV

14.30 Il prezzo del gas per Kiev sale a 485 dollari per mille cubi: lo ha annunciato Alexiei Miller, ad di Gazprom in un incontro con il premier Medvedev. Il rincaro, il secondo in pochi giorni, è legato alla cancellazione degli accordi del 2010 con Kiev e dello sconto di 100 dollari concesso in cambio della proroga del contratto d’affitto della base di Sebastopoli, città ormai annessa alla Russia. Medvedev ha poi annunciato di voler chiedere a Kiev la restituzione dello sconto anticipato dal 2010, stimato in 11 miliardi di dollari.

SANZIONI CONTRO MOSCA METTONO A RISCHIO CONCERTO DI MILEY CYRUS E JUSTIN TIMBERLAKE

Secondo quanto riferisce il Financial Times, la sede di Helsinki che dovrebbe ospitare i concerti di Miley Cyrus, Justin Timberlake e di altre star Usa nei prossimi mesi è di proprietà di una holding finlandese controllata da tre russi colpiti dalle sanzioni Usa. 

I concerti che Timberlake e Cyrus terranno rispettivamente a maggio e giugno, erano stati prenotati dalla Live Nation Entertainment, agenzia di promozione e di vendita di biglietti statunitense. Ma, secondo quanto previsto dalle nuove sanzioni Usa, la Live Nation non potrebbe completare nessuna transazione finanziaria con la Helsinki’s Hartwall Arena a meno che non riceva una particolare esenzione da parte del Tesoro Usa. 

LAVROV: “KIEV E OCCIDENTE ESAGERANO SU ESERCITAZIONI RUSSE”

10.00 Mosca invita Kiev e l’Occidente a non enfatizzare le esercitazioni delle forze armate russe nella regione meridionale di Rostov, al confine orientale con l’Ucraina. «Non ci sono restrizioni di movimento delle unità militari nel territorio della Federazione Russa, e i nostri partner occidentali riconoscono l’assenza di qualsiasi problema in termini di legge. Non esagererei questo argomento, come stanno tentando di fare le autorità ucraine e i loro sponsor in Occidente», ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, aggiungendo che le truppe impegnate nelle esercitazioni rientreranno alla base non appena terminati i loro compiti.

Alla Nato, Lavrov ha chiesto spiegazioni sui piani di rafforzamento nell’Europa dell’Est

Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha sollecitato una risposta dettagliata alla Nato sulla decisione di rafforzare la sua presenza nei Paesi dell’Europa dell’Est. Lavrov ha avanzato le sue richieste facendo riferimento alla Dichiarazione di Roma e all’atto base del Consiglio russia-Nato, che a suo avviso non prevedono una presenza militare supplementare dell’Alleanza nei Paesi dell’Europa orientale.

YANUKOVICH: “PERDITA DELLA CRIMEA È UNA TRAGEDIA”

Nella serata di ieri, 2 aprile, l’ex presidente Yanukovich ha ammesso di aver commesso un errore nell’invitare le truppe russe in Crimea e ha parlato della perdita della Penisola come di una «grave tragedia». Il Presidente, nel primo commento sulla Crimea dopo l’annessione, ha detto di aver incontrato il presidente Putin e spera di poter negoziare con lui per riprendere la Crimea. 

TURCHYNOV: “FONDI PER SVILUPPARE NOSTRO ESERCITO”

Il governo ucraino stanzierà fondi per produrre armi più sviluppare e rilanciare le forze armate del Paese. Così ha comunicato il presidente Alexandr Turchynov mercoledì 2 aprile.

KIEV PROPONE PIÙ POTERI ALLE REGIONI

Il governo di Kiev ha affermato nella giornata di mercoledì 2 aprile di aver approvato un piano di riforma costituzionale che comprende la possibilità di eleggere i governatori locali, attualmente nominati dal Presidente. «Ci aspettiamo che il piano di riforma della Costituzione, che deve rinnovare la distribuzione del potere e portare alla luce il punto di vista di ogni regione e di ogni elettore ucraino, sia concluso in due settimane», ha dichiarato il premier Arseniy Yatsenyuk. 

2 APRILE

NATO: “RUSSIA CAPACE DI PRENDERE UCRAINA IN 3/5 GIORNI”

Il primo comandante della Nato afferma: “Russia capace di prendere l’Ucraina in 3/5 giorni”. Per approfondire: Wall Street Journal.

SVIZZERA: “NO A SANZIONI CONTRO RUSSIA”

Il governo svizzero ha deciso di non adottare le sanzioni Ue contro 33 persone coinvolte nell’annessione della Crimea alla Russia, ma eviterà che queste utilizzino la Svizzera per aggirare i bandi sul visto e il congelamento dei beni. 

RUSSIA MINACCIA RAPPRESAGLIA DOPO BLOCCO DENARO DA PARTE DI JP MORGAN

La Russia minaccia azioni di rappresaglia contro gli Stati Uniti dopo che la banca statunitense Jp Morgan ha bloccato un trasferimento di denaro da parte di un emittente russo. 

Come riferisce Afp, Mosca considera «inaccettabile, illegale e assurda la decisione della Jp Morgan di bloccare il trasferimento da parte dell’ambasciatore russo in Astana (Kazakistan, ndr) all’agenzia assicurativa Sogaz», ha affermato Alexander Lukashevich, portavoce del ministro degli Esteri russo Lavrov.  

«Una mossa fatta con il pretesto delle sanzioni anti-Russia introdotte dagli Usa», ha aggiunto Lukashevich. 

La Sogaz infatti è collegata alla Rossiya Bank, che compare nella lista delle compagnie e delle persone sanzionate dagli Usa dopo l’annessione da parte di Mosca della Crimea. 

«Washington deve capire che ogni azione ostile verso i diplomatici russi non è solo una grande violazione della legge internazionale, ma è anche la premessa a misure di rappresaglia che avranno impatto sul lavoro dell’ambasciata e del consolato statunitente in Russia», ha detto il portavoce.

1 APRILE
 

NATO SOSPENDE COOPERAZIONE CON RUSSIA

18.00 Secondo quanto riferisce la Reuters, la Nato ha annunciato oggi che sospenderà la “cooperazione civile e militare” con la Russia a causa dell’annessione della Crimea da parte di Mosca.

La decisione è stata presa dai ministri degli Esteri della Nato, che hanno esortato la Russia a “fare passi immediati … per rientrare nel rispetto delle leggi internazionali”.

La Nato e l’Ucraina hanno inoltre diffuso un comunicato congiunto – dopo che i loro ministri si sono incontrati a Bruxelles – spiegando di voler intensificare la cooperazione e promuovere riforme.

PARLAMENTO UCRAINO APPROVA DISARMO DELLE MILIZIE ILLEGALI

15.15 Dopo la sparatoria nella notte in cui sono rimaste ferite tre persone, fra cui un vice sindaco di Kiev Bogdan Dubass, di fronte a un ristorante in pieno centro a Kiev, il Parlamento ucraino ha votato questa mattina, con 256 voti in favore (su 450 deputati), un provvedimento per il disarmo del Settore di Destra e anche di tutte le altre milizie illegali che contribuiscono a un «clima di crescente criminalità» per esempio nelle regioni dell’est e del sud del Paese, dove si denunciano «le sistematiche provocazioni» da parte di «stranieri», ovvero dei gruppi filo russi. Il presunto aggressore, un esponente di 33 anni della milizia ultranazionalista che ha preso parte alle proteste della Maidan, è stato arrestato.

Solo i militari che fanno parte delle forze armate ucraine, la Guardia nazionale o i servizi di sicurezza interni dell’Sbu possono portare armi. Se una persona armata non fa parte di una di queste tre formazioni è un sabotatore che operano contro l’Ucraina«, ha dichiarato il presidente facente funzione, Oleksandr Turchynov. Come ha confermato il ministro degli Interni Arsen Avakov, già prima del voto, gli uomini di Praviy Sektor erano stati costretti dalla polizia a consegnare le armi e a sgomberare, con i passamontagna o le sciarpe a coprire il volto, l’albergo Dnipro, loro quartier generale a poca distanza dalla piazza Indipendenza.

Il leader di Settore Destra, Dmytro Yarosh, è candidato alle elezioni presidenziali del prossimo 25 maggio. La scorsa settimana, la milizia aveva organizzato presidi di fronte al ministero degli interni a Kiev per protestare contro l’operazione delle forze di polizia in cui era rimasto ucciso, a Rivne, Oleksandr Muzychko.

GAZPROM ALZA IL PREZZO DEL GAS PER KIEV

Il gigante del gas russo Gazprom ha annunciato un aumento del prezzo del gas esportato verso l’Ucraina superiore al 40%, ponendo fine al precedente sconto. L’Ucraina pagherà ora 385,5 dollari per 1000 metri cubi di gas. Lo ha affermato con una dichiarazione l’amministratore delegato di Gazprom, Alexei Miller, un aumento rispetto al costo di 268,5 dollari per 1000 metri cubi concordato lo scorso dicembre. 

Lo sconto di dicembre era parte di un accordo finanziario offerto da Vladimir Putine all’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich dopo la sua decisione di non firmare il patto di libero scambio commerciale con l’Unione europea e di rafforzare la vicinanza alla Russia. 

Si trattava di uno sconto soggetto a revisione trimestrale. «Lo sconto non si applicherà più», ha detto Miller in una dichiarazione. «È causato dall’incapacità da parte ucraina di pagare i debiti del 2013». Il debito che attualmente l’Ucraina ha verso Gazprom ammonta a 1,7 miliardi di dollari, ha detto lo stesso Miller.

Lo stesso gruppo russo aggiunge che, contemporaneamente, cresce il dazio che la Russia deve pagare per il transito del suo metano sul territorio ucraino. “L’aumento è del 10%, come previsto dalla formula del contratto sul transito del 2009”. Gazprom “pagherà la tariffa innalzata per il transito e rispetterà appieno le clausole di contratto”, conclude Miller.

31 MARZO

COLLOQUIO MERKEL-PUTIN SU TRANSNISTRIA E IPOTESI FEDERAZIONE UCRAINA

17.50 Il Presidente russo Vladimir Putin ha parlato al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel della crisi in Ucraina, ma anche «della necessità di sollevare il blocco virtuale esterno della Transnistria», la regione della Moldova di fatto indipendente dall’inizio degli anni Novanta che dopo l’annessione della Crimea alla Russia è tornata a chiedere un identico percorso. Secondo quanto rende noto il Cremlino, citato dall’agenzia di stampa Interfax, Putin ha sottolineato l’importanza «di una riforma costituzionale» in Ucraina (la Russia sollecita l’introduzione di un sistema federale, ndr) e discusso anche «della possibilità di una forma di assistenza internazionale per ripristinare la stabilità».

ESERCITAZIONI NATO NEI CIELI DEI PAESI BALTICI

17.15 Secondo quanto riferisce Afp, che cita il ministro della Difesa lituano, Juozas Olekas, domani e dopodomani la Nato condurrà delle esercitazioni aeree nei cieli dei paesi del Baltico. Lo stesso ministro ha riferito che le esercitazioni, programmate da tempo, vedranno anche la presenza degli F-15 americani, degli aerei Radar Awak e dei caccia Gripen jas-39 della Svezia, che non è membro della Nato, ma ha un accordo di partnership. «Si tratta di una nuova prova di solidarietà e di impegno della Nato», ha detto Olekas

RUSSIA RITIRA BRIGATA DI FANTERIA DAL CONFINE

16.30 Il ministero della Difesa russo annuncia che l’esercito russo ha ritirato un brigata di fanteria motorizzata dal complesso delle truppe schierate al confine con l’Ucraina. Si tratta della 15esima brigata di fanteria motorizzata che torna alla sua base dopo aver concluso le esercitazioni nella regione di Rostov.

#Ukraine Interior Ministry wants to take Odesa Oil Refinery from #Russia’s VTB bank http://t.co/GNx5lLQ39U @KyivPost pic.twitter.com/HZBUiB5W9k

— KyivPost (@KyivPost) 31 Marzo 2014

DUMA CANCELLA TRATTATI CON KIEV PER AFFITTO BASE DEL MAR NERO

16.40 La Duma russa ha approvato in prima lettura, all’unanimità, la cancellazione dei trattati bilaterali con l’Ucraina per l’affitto della base della Flotta del mar Nero di Sebastopoli, in Crimea. L’ultimo accordo era stato sottoscritto da Viktor Yanukovich poco dopo la sua elezione nel 2010: estendeva l’affitto di 25 anni e prevedeva il pagamento annuale di 98 milioni di dollari e uno sconto del trenta per cento sul prezzo del gas.

Il premier Dmitry Medvedev, che oggi ha visitato la Crimea, ha anticipato la possibilità della richiesta di risarcimento di 11 miliardi per il valore dello ’scontò sulle forniture energetiche in questi anni.

MERKEL: “UCRAINA E RUSSIA SIANO PIÙ VICINE ALL’EUROPA”

15.00 La cancelliera Angela Merkel, che oggi ha incontrato alcuni scolari a Berlino, ha detto: «La Russia ha ancora troppo questo approccio: l’Ucraina appartiene a me o all’Europa. Dobbiamo superare questa differenza». L’Ucraina ha bisogno di una politica di conciliazione, che non consideri Russia e Unione europea in contrapposizione: «non deve esserci questo aut aut». La cosa più ragionevole – ha aggiunto Merkel – sarebbe se non solo l’Ucraina, ma anche la Russia fosse più vicina all’Europa.

Per approfondire: le relazioni commerciali che legano Mosca e Berlino:

MEDVEDEV: “SALARI DEI SOLDATI E PENSIONI IN CRIMEA ADEGUATI A STANDARD RUSSI”

14.50 Il premier russo Medvedev, oggi in visita in Crimea, ha annunciato la creazione di un nuovo ministero per le questioni della Crimea, e la nomina di Oleg Savelyev come responsabile. Il premier ha poi confermato ladeguamento dei salari dei militari e degli agenti di polizia, oltre che le pensioni di tutti in Crimea, agli standard russi, con aumenti graduali a partire già da domani, oltre che la parziale esenzione fiscale per gli investitori della regione.

Sono 15.000 i passaporti russi rilasciati in questi giorni in Crimea. Sono 60mila le richieste formalizzate.

Il ministro della Difesa Sergei Shoigu, intanto, ha annunciato che la Russia sta mettendo a punto i piani militari per la sicurezza della Crimea (e delle basi che vi si trovano), piani che saranno loggetto di una riunione dei vertici militari venerdì.

MINISTRO DIFESA UCRAINO: “RUSSIA SI STA RITIRANDO DAL CONFINE”

14.30 Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Dmytrashkivskiyha detto di aver notato un graduale ritiro di truppe russe dai confini con l’Ucraina. Il fatto potrebbe legarsi agli ultimi sforzi fatti da Usa e Russia per trovare una soluzione diplomatica alla crisi. 

«Negli ultimi giorni le forze russe si sono gradualmente ritirate dal confine», ha detto Dmytrashkivskiy all’agenzia Afp.
Secondo le stime fatte da Usa e Ue nel week-end, la Russia avrebbe ammassato ai confini con l’Ucraina tra i 30.000 e 40.000 soldati.

PRESIDENZIALI UCRAINE, SETTE CANDIDATI REGISTRATI

14.00 Allo scadere del termine per la presentazione delle domande di candidatura alle prossime presidenziali ucraine del 25 maggio, i candidati registrati sono al momento sette, mentre a 12 è stata negata la candidatura e sui restanti 27 la Commissione elettorale centrale si pronuncerà entro il quattro aprile. Sembra però che, a parte i sette già registrati, solo altri 17 aspiranti candidati abbiano presentato tutti i documenti richiesti, incluso un deposito da 165.000 euro.

Tra i pretendenti alla poltrona di presidente ci sono Petro Poroshenko, l’oligarca ed ex ministro dato nettamente per favorito nei sondaggi, noto come ci sono il «re del cioccolato», e Yulia Tymoschenko, la ex «pasionarià» della Rivoluzione arancione.

Si è invece ritirato dalla corsa alla presidenza l’ex pugile Vitali Klitschko, che pure un recente sondaggio dava al secondo posto con l’8,9% dei suffragi: l’ex pugile ha deciso di appoggiare Poroshenko e di puntare a diventare sindaco di Kiev alle elezioni comunali che si terranno sempre il 25 maggio.

In un intervento al quotidiano tedesco Bild, Vitali Klitschko ha affermato che, come lui, anche Yulia Tymoshenko dovrebbe ritirarsi, per sostenere Petro Poroshenko. «Petro Poroshenko ha attualmente grande seguito nei sondaggi – ha detto – E per questo lo sostengo. Yulia Tymoshenko farebbe bene a fare un gesto di responsabilità e sostenere Poroshenko».

Il partito delle Regioni dell’ex presidente Viktor Ianukovich ha invece il suo candidato ufficiale in Mikhail Dobkin, ex governatore della regione di Kharkiv (nell’est russofono) arrestato a inizio mese con l’accusa di aver tentato di violare l’integrità territoriale dell’Ucraina non riconoscendo le nuove autorità filo-occidentali della capitale. Anche altri politici che erano vicini a Ianukovich si sono candidati, fatto che evidenzia la spaccatura interna al partito. Tra questi l’ex vice premier Iuri Boiko.

MEDVEDEV: CRIMEA ZONA ECONOMICA SPECIALE

11.50 Il premier russo Dmitry Medvedev ha annunciato che Mosca dichiarerà la Crimea come zona economica speciale con esenzioni fiscali per attrarre investitori e rilanciare l’economia della Penisola. Lo riferisce la Reuters.

USA: 10 MLN ALLA MOLDAVIA PER PROTEGGERE SUOI CONFINI

Secondo quanto riferisce Associated Press, che riporta le parole di un ufficiale Usa, Washington supporta «un futuro indipendente ed europeo» per la ex repubblica sovietica della Moldavia. Gli Usa temono che la Russia possa ripetere anche in Moldavia quanto accaduto in Crimea, annettendo la regione separatista della Transnistria. 

Il segretario di Stato aggiunto Usa Victoria Nuland ha annunciato la consegna di 10 milioni di dollari alla Moldavia per rafforzare i suoi confini con la repubblica separatista della Transnistria, che vuole unirsi alla Russia.

«La situazione nella regione non è facile. Per questo, abbiamo deciso di sommare a quanto promesso altri 10 milioni di dollari per aumentare la sicurezza delle frontiere», ha dichiarato ieri Nuland, citata dalla agenzie di stampa russe, da Chișinău, la capitale Moldava. In Transnistria la Russia ha in questo momento 1500 truppe. 

Il governo moldavo ha espresso l’intenzione di firmare un accordo di associazione con l’Ue. 

La Transnistria ha rotto i legami con la Moldavia dopo una guerra civile (1992-1993) – durante la quale ha ricevuto l’aiuto di Mosca -, più del 60 per cento della popolazione è russa e ucraina. In questo territorio i russi sono sono circa 170 mila, un terzo della popolazione complessiva di poco più di mezzo milione di abitanti.

Secondo Atlasweb, in Transnistria sono presenti dal 1993 tra i mille e i 2 mila soldati russi, come forze di pace e a guardia degli arsenali sovietici. Nel 2006 le autorità locali indissero un referendum in cui il 96 per cento della popolazione aveva votato a favore dell’indipendenza per poi incorporarsi alla Russia.. 

MEDVEDEV OGGI IN CRIMEA

10.00 Il premier russo Dmitri Medvedev è arrivato oggi in visita in Crimea, a due settimane dal referendum sull’annessione alla Russia, con l’obiettivo di discutere dello sviluppo economico e sociale della penisola. Lo hanno riferito le agenzie di stampa russe, secondo cui Medvedev è accompagnato a Simferopoli da una delegazione del governo di Mosca.

COLLOQUI KERRY-LAVROV

After I spoke again w/ Ukraine’s PM Yatsenyuk, I met today w/ #FMLavrov in #Paris re #Ukraine. pic.twitter.com/i5g2WC8QHE

— John Kerry (@JohnKerry) 30 Marzo 2014

Nella sera di domenica 30 marzo i ministri degli Esteri di Usa e Russia, John Kerry e Sergey Lavrov, si sono incontrati a Parigi per discutere una eventuale soluzione alla crisi ucraina. I due hanno avanzato piani diversi di uscita dallo stato di tensioni e un accordo ancora non è stato trovato. Ma entrambi si sono trovati d’accordo sul perseguire una via diplomatica. Una decisione non del tutto prevedibile, visto che nel corso della scorsa settimana la Russia ha spiegato militari al confine con l’Ucraina (50.000 secondo gli Usa). 

Kerry ha chiesto a Mosca l’immediato ritiro delle truppe dal confine ucraino e ha rifiutato l’idea di Lavrov di fare dell’Ucraina una federazione “sciolta”. «L’Ucraina non può funzionare come “stato unificato” – ha detto Lavrov – e dovrebbe essere una federazione di regioni, ciascuna delle quali ha la possibilità di fare scelte autonome in economia, finanza, società, lingua e religione»

L’Ucraina teme che una forte decentralizzazione dei poteri porti le regioni pro-Russia a intralciare le aspirazioni occidentali e che porti a una divisione del Paese. Ma il governo di Kiev sta già ipotizzando riforme politiche che possano garantire più autorità ai governi locali.

Kerry ha confermato di aver discusso della questione con Lavrov, ma poi ha aggiunto che «non spetta a noi prendere alcuna decisione o accordo riguardo alla federazione, gli ucraini decideranno del loro futuro da soli».

Secondo la Reuters, Kerry ha poi aggiunto: «In una chiara conversazione con Lavrov ho chiarito che gli Usa continuano a considerare le azioni russe illegali e illegittime». Sia Kerry che Lavrov hanno affermato che l’Ucraina deve essere parte del processo diplomatico. «Né la Russia, né gli Usa né alcun altro possono imporre specifici piani all’Ucraina», ha detto Lavrov in un breafing citato dall’agenzia russa Ria. E Kerry, dal canto suo: «Gli usa si stanno consultando con l’Ucraina ad ogni passaggio del processo e non accetteanno nessun piano successivo senza la presenza al tavolo del governo ucraino». 

Il video con i principali passaggi della conferenza stampa separata successiva all’incontro di domenica 30 marzo, dal Guardian:

Come riporta il Financial Times, al termine dell’incontro Kerry ha affermato che sarebbe rientrato a Washington per consultarsi con Obama e poi riprendere le discussioni con la Russia

30 MARZO

KERRY-LAVROV, INCONTRO NEL POMERIGGIO E DOMANI

Kerry e Lavrov si incontrano a Parigi nel pomeriggio alle 17.45 e di nuovo domani alle 10. Lo riferisce il ministero degli Esteri francese. I due cercano una soluzione diplomatica alla crisi ucraina. Il segretario di Stato americano, fino a ieri a Riad insieme al presidente Obama, sulla via del ritorno ha approfittato della sosta per rifornimento del suo aereo personale a Shannon, in Irlanda, per cambiare rotta e dirigersi verso la capitale francese. L’incontro è stato concordato tra Obama e Putin. (Fonte: Rainews)

A PARIGI INCONTRO KERRY-LAVROV

Il Cremlino apre al negoziato con gli Stati Uniti ed esclude l’invasione dell’Ucraina con queste parole: “Mosca non intende varcare le frontiere dell’Ucraina. Parole concilianti che arrivano dal ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, dopo la telefonata tra Barack Obama e Vladimir Putin. “Noi e l’Occidente stiamo stiamo avvicinando le nostre posizioni – ha detto Lavrov alla TV di Stato – e i recenti contatti mostrano che un’iniziativa congiunta in Ucraina è possibile”.  Un’apertura cui Lavrov fa seguire un avvertimento: “Una sola cosa davvero ci preme: l’impegno sia collettivo e si ponga fine all’illegalità che alcuni Paesi occidentali stanno cercando di nascondere sotto al tappeto per dipingere la situazione a colori brillati, in modo che si assumano le proprie responsablità”.  Kerry a Parigi per vedere Lavrov Le dichiarazioni di Lavrov lasciano soddisfatta la diplomazia americana e potrebbero dare un contributo ad una svolta nella gestione della crisi dell’Ucraina. Stasera, infatti – approfittando della sosta per rifornimento del suo aereo in Irlanda, a Shannon – il segretario di Stato Usa si fermerà a Parigi per incontrare Lavrov, un fuori programma, invece di volare direttamente a Washington dopo la visita in Arabia Saudita. Il meeting è previsto nella residenza dell’ambasciatore russo a Parigi. Sull’ipotesi del loro incontro si erano già accordati Putin e Obama durante il loro faccia a faccia telefonico. Un’ora di colloquio in cui la Casa Bianca ha chiesto al Cremlino di inviare una risposta scritta alla proposta di risoluzione diplomatica della crisi Ucraina presentata dagli Usa. Precisa la Russia: non esiste “un piano unico Usa”, si sta lavorando ad una soluzione negoziale. Tra le richieste di Mosca ci sarebbe  una Kiev “non allineata” e cioè fuori dalla Nato. (Fonte: Rainews) 

29 MARZO

LAVROV: SI DELINEA POSSIBILITA’ DI LINEA COMUNE CON OCCIDENTE. NON VARCHEREMO FRONTIERE UCRAINA

I punti di vista della Russia e degli Occidentali “si avvicinano”: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Il ministro ha annunciato che i suoi recenti contatti diplomatici con Usa, Germania, Francia e altri Paesi ’’mostrano che si delinea la possibilità di una iniziativa comune che potrebbe essere proposta all’Ucraina’’. Mosca, ha aggiunto, non ha alcuna intenzione di varcare la frontiera con l’Ucraina.

SEGNALI DI DISGELO: PUTIN CHIAMA OBAMA

Prima lo scambio di accuse e recriminazioni, poi una telefonata che potrebbe segnalare l’avvio di un fase di graduale disgelo sulla crisi ucraina. Vladimir Putin ha chiamato Barack Obama, in visita in Arabia Saudita dopo la tappa di Roma, per discutere di una proposta di soluzione diplomatica messa sul tavolo dagli Usa per uscire dal clima da nuova “Guerra Fredda” innescato dalla rivolta di Kiev e dalla successiva annessione della Crimea da parte russa. Il compromesso resta per ora appeso a una serie di condizioni. Ma il fatto che i due leader si siano parlati lascia intravedere più di uno spiraglio. Della proposta americana, già illustrata nei giorni scorsi all’Aja dal segretario di Stato John Kerry al capo della diplomazia del Cremlino, Serghiei Lavrov, non si sa granché. La Casa Bianca si è limitata a far sapere che si tratterebbe di una via d’uscita “diplomatica”, che Obama ha chiesto a Putin una risposta scritta e che ha avvertito il presidente russo che la sua praticabilità è legata all’impegno di Mosca di astenersi da “ulteriori violazioni” della sovranità ucraina, ritirando i rinforzi che, secondo Washington, sarebbero stati ammassati al confine. Come a dire che la questione Crimea viene di fatto accantonata e l’attenzione si concentra ad evitare ulteriori focolai nelle regioni russofone dell’Ucraina orientale e meridionale. Regioni sulle quali Putin nega del resto di avere ambizioni, come conferma nelle stesse ore in una seconda telefonata al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, dopo la quale quest’ultimo assicura di aver avuto formale rassicurazione sulla volontà di zar Vladimir di non ordinare azioni militari. (fonte: Rainews) 

28 MARZO

UNGHERIA CONTRARIA A SANZIONI ECONOMICHE UE CONTRO MOSCA

17.30 Il premier ungherese Viktor Orban in un’intervista pubblicata oggi ha affermato: «Le sanzioni economiche sono previste nella terza fase e sarebbe meglio evitarle perché non sono nell’interesse dell’Ue e tanto meno dell’Ungheria». Lo riferisce la Reuters

L’Ungheria dipende dalla Russia per almeno l’80% del suo fabbisogno energetico. Recentemente ha firmato un accordo da 10 miliardi di euro con Mosca affinché l’azienda russa Rosatom (State atomic energy corporation) si occupi dell’espansione della centrale nucleare di Paks, in Ungheria. La Russia è anche il principale partner commerciale dell’Ungheria fuori dall’Ue. L’export di Budapest in Russia è valso nel 2013 2,55 miliardi di euro. 

The #Ukraine#Russia crisis shows need for continued strong & determined leadership of #NATO

— AndersFogh Rasmussen (@AndersFoghR) 28 Marzo 2014

MOSCA NEGA PRESENZA DI MILITARI AL CONFINE UCRAINO

14.30 Mosca nega di ammassare truppe al confine con l’Ucraina. «Niente del genere», ha riferito oggi il portavoce del ministero degli esteri Aleksandr Lukasehvich, ricordando l’esito negativo di quattro ispezioni internazionali nel mese in corso, compresa una ucraina. Lukashevich riferisce che quattro ispezioni internazionali compiute in marzo in territorio russo in base al documento di Vienna sulle misure di fiducia e sicurezza tra i Paesi Osce «non hanno scoperto alcuna preparazione aggressiva e non hanno registrato alcuna attività militare, oltre a quella dichiarata». 

OBAMA: “MOSCA RITIRI LE TRUPPE DAL CONFINE UCRAINO”

13.15 Il Presidente Barack Obama in un’intervista alla Cbs che andrà in onda questa sera ha commentato il dispiegamento di truppe al confine ucraino di cui danno notizia molti media. Per il presidente Usa – che è in viaggio verso l’Arabia Saudito – si tratta di qualcosa di straordinario, mascherato come esercitazione militare. «Vediamo una serie di truppe ammassarsi lungo il confine sotto la veste di esercitazioni militari. Ma questo non è quello che la Russia farebbe normalmente». Secondo Obama potrebbe trattarsi sia di azioni intimidatorie contro Kiev, ma anche l’anticipo di altre azioni. «Potrebbero avere piani ulteriori», ha detto, chiedendo a Mosca di ritirare le truppe e iniziare i dialoghi per allentare la tensione. 

Nel corso del suo viaggio in Europa, Obama ha concordato con l’Ue l’introduzione di sanzioni economiche contro Mosca nel caso di invasione del territorio ucraino.

Obama ha accusato Putin di pensare ancora con una mentalità da Guerra Fredda: «Pensi che dopo un paio di decenni ci sia consapevolezza da parte dei leader russi che la strada futura non è quella di volgersi indietro e tornare alle pratiche che tutti conosciamo, quelle tipiche della Guerra Fredda», ha detto. Lo riferisce la Reuters.

PARTITO ESTREMA DESTRA PRAVY SEKTOR RISCHIA MESSA AL BANDO

12.15 Secondo quanto riferisce Tmnews, il partito ultranazionalista Pravy Sektor, Settore di destra, potrebbe essere messo al bando in Ucraina dopo il blitz inscenato ieri davanti al parlamento di Kiev per chiedere che il ministro dell’Interno risponda della morte di un leader locale del movimento, ucciso lunedì scorso in una sparatoria con la polizia. L’ipotesi che Pravy Sektor finisca fuori legge è riferita da una fonte del partito Patria (che fa capo all’ex premier Yulia Tymoshenko) all’agenzia Ria Novosti.

UCRAINA, INNALZATA A 55 ANNI ETÀ DELLA CHIAMATA ALLE ARMI

12.15 Il parlamento ucraino ha innalzato a 55 anni il limite d’età per essere richiamati alle armi. Con questa nuova legge – approvata da 267 deputati (226 i voti necessari) – i cittadini ucraini di età compresa tra i 40 e i 55 anni «realizzeranno il loro dovere costituzionale di difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina», si legge in una nota ripresa dall’agenzia Interfax.

KIEV, MEMBRI DI ESTREMA DESTRA BLOCCANO INGRESSO DEL PARLAMENTO

11.30 Nella notte membri del gruppo di estrema destra Pravyi Sektor hanno assaltato il Parlamento di Kiev chiedendo le dimissioni del ministro dell’Interno. Un centinaio di uomini stanno ancora bloccando l’ingresso al Parlamento di Kiev.

La protesta degli estremisti di destra arriva a pochi giorni di distanza dalla morte di uno dei leader di Pravyi Sektor, Oleksandr Muzytchko, rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia che tentava di arrestarlo. È accaduto mercoledì 26 marzo nella cittadina occidentale di Rivne. Secondo le autorità, Muzytchko avrebbe aperto per primo il fuoco. I membri della destra nazionalista ucraina hanno giocato un ruolo cruciale nella protesta contro Yanukovich tra fine novembre e lo scorso febbraio.  

Il parlamento ucraino ha istituito una commissione temporanea per indagare sulla morte di Oleksandr Muzichko, detto Sashko il Bianco, il leader locale del gruppo Pravii Sektor ucciso in un’operazione di polizia. Si sono espressi a favore dell’istituzione della commissione 232 deputati (226 i voti necessari). Della commissione, presieduta da Iuri Derevianko, faranno parte rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari e «tre civili interessati alle indagini».

Ukraine’s parliament goes on recess until 1 April: not enough votes, a lot of MPs didn’t show up to work afraid of the Right Sector demo

— Maxim Eristavi (@MaximEristavi) 28 Marzo 2014

La Rada rifiuta di votare sulle dimissioni del ministro dell’Interno. Aspettiamo risposta di Pravyi Sektor e altri gruppi di estrema destra.

— Luigi De Biase (@LuigiDeBiase) 28 Marzo 2014

Stamattina Pravyi Sector chiede dimissioni del ministro dell’Interno. Democraticamente. pic.twitter.com/f8cAoeBfe0 #Ucraina

— Luigi De Biase (@LuigiDeBiase) 28 Marzo 2014

Un centinaio di uomini di Pravyi Sektor bloccano ancora ingresso Rada a Kiev pic.twitter.com/Vkl3QQ2Yjd via @ChristopherJM

— Luigi De Biase (@LuigiDeBiase) 28 Marzo 2014

UCRAINA, STATO DI GUERRA?

Sono «quasi 50.000» i soldati russi ammassati lungo il confine con l’Ucraina secondo le stime dei funzionari del governo Usa citati dal Wall Street Journal. Mosca «è pronta per un’offensiva su vasta scala», affermano i funzionari, «mimetizza i suoi soldati e sta creando linee di rifornimento». I movimenti militari «suggeriscono che Putin stia posizionando le proprie forze nel caso decida di espandere la sua conquista della Crimea, prendendo altro territorio ucraino», afferma un responsabile. Iei il governo di Kiev ha parlato di 100.000 soldati russi al confine.

TRUPPE DISPIEGATE AL CONFINE UCRAINO E IN TRANSNISTRIA

Questa mattina il Kiyv Post titola: State of war, stato di guerra. Secondo il quotidiano ucraino, ampie concentrazioni di soldati russi sono state individuate a Klimovo, sopra il confine nord dell’Ucraina, e a Belgorod, nel nord-est. Truppe anche in Crimea e in Transnistria, la regione separatista della Moldavia. Il Kiyv Post parla anche di esercizi militari nei pressi di Belarus, al Nord.

YANUKOVICH CHIEDE REFERENDUM IN OGNI REGIONE UCRAINA

Secondo quanto riferisce Afp, l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich ha richiesto oggi di indire referendum nazionali in tutta l’Ucraina, in modo da permettere a ogni regione di scegliere del proprio futuro. «Come presidente, sono con voi nel pensiero e nell’anima e chiedo a ogni cittadino ucraino di non lasciarsi soggiogare da questi impostori! Bosgna indire un referendum per determinare lo status di ogni regione», ha dichiarato in una nota, citato dall’agenzia di stampa russa Itar-Tass.

Nel suo appello per un referendum, il presidente ucraino Viktor Ianukovich chiede di essere radiato dalla carica di presidente onorario del partito delle regioni, di cui era il leader. Partito che ha già annunciato una sua riorganizzazione e che domani si riunisce anche per decidere come partecipare alle presidenziali del 25 maggio. A scaldare i motori l’ex presidente della Banca centrale Serghiei Tighipko, che era vice premier del precedente governo e che si è già candidato a guidare, oltre che il Paese, anche l’ex partito di Ianukovich.

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