Caro direttore, terza puntata

Caro direttore, terza puntata

Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Da oggi Linkiesta ne proporrà qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.

Scrutatori scelti solo tra i disoccupati

Sul Corriere del 12 maggio un lettore tesse l’elogio del proprio comune di residenza dove, per le prossime consultazioni elettorali, è stata data la possibilità di lavorare ai disoccupati e invita gli altri centri italiani ad agire in questo sensi. Sino a quando tale prassi non diventerà legge, si continuerà impunemente a nominare scrutatori architetti, commercialisti, professionisti in genere e milionari. Faccio presente che , qualche mese fa, per iniziativa del Partito radicale e altre organizzazioni, si raccoglievano le firme per indire un referendum su questa questione perché è solo in tal modo che si risolverebbe la annosa e disonorevole macchia del nostro apparato legislativo.

Lettera inviata al Corriere della Sera, il 15 maggio

Sono tornato da Sydney con il sogno di un bar mio: ma quante difficoltà

Dieci anni fa cominciai per caso a lavorare in un pub della mia città e mi appassionai. Tre anni fa, a 26 anni, partii per Sydney, in Australia, lavorai sodo, trovai un buon posto e una casa. Trovai un sacco di italiani partiti per i più svariati motivi ma mai per scelta, per “colpa” dell’Italia: per lavoro inesistente, burocrazia lenta, zero prospettive. Nonostante l’economia florida, decisi di tornare. A Varese sono riuscito ad aprire un mio cocktail bar. Se tutti, soprattutto i giovani, si accontentano di “tirare avanti” non ripartirà mai niente. Il mio Comune mi vede come un ragazzino agli sportelli, non mi dà credibilità. Le banche per ogni minima cosa addebitano commissioni. Cerco di lavorare al meglio ma non posso avere sempre carte e documenti da sistemare. Il mio mestiere non è il passacarte, è il barista. Anche chi ha voglia di fare viene allineato dalle difficoltà e prima o poi mollerà. Dall’Australia sono tornato per la rabbia di sentire che non si può fare nulla per migliorare. Ogni giorno mi sento un combattente, nel mio piccolissimo mondo.

Email inviata a Repubblica, il 15 maggio

Bandiere blu poco credibili

Devo avere le traveggole. Si dice che le Bandiere Blu nel nostro Paese aumentano e che la qualità delle acque sia eccellente quasi ovunque. Peccato che non si dica che a cavallo del 2010 gli indicatori per la valutazione delle acque di balneazione siano cambiati, essendo stati “ridotti” di fatto a uno solo: la presenza di batteri fecali, la cui soglia tra l’altro è stata anche elevata. Tutte le altre sostanze chimiche o di altra natura contenute nel mare non sono più prese in considerazione . Risultato: se anche il mare fosse inondato di ammoniaca, la qualità delle acque balneabili sarebbe “eccellente” perché non vi si troverebbe nemmeno un batterio fecale. D’accordo, il vessillo di Bandiera Blu guarda molti altri aspetti, e non solo le acque marine, però così si da all’opinione pubblica un’immagine molto distorta della realtà. L’acqua blu richiama la limpidezza. Invece, per esempio, nel mio paese natale -che non cito per ovvi motivi- il mare in estate è sempre invaso da schiume di ogni colore, dal bianco al marrone. La flora e la fauna marina che una volta erano tipiche della nostra costa sono sparite. La pescosità è ridotta. Eppure secondo i dati dell’Arpa noi siamo classificati come “eccellenti”, tra l’altro campionando le acque con una cadenza ridicola. Non ci crede, vero? Vuole che le mostri le foto? Il problema di questo benedetto Paese è questo,caro direttore, continuiamo a renderci in giro. Da una parte ci sono le informazioni di quello che si vuol dire, dall’altro la realtà che quasi mai nessuno dice.

Lettera inviata a La Stampa, il 15 maggio

Leggi la puntata precedente di CARO DIRETTORE

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