La cronaca dell’8 maggio
SCONTRI A MARIUPOL NEL POMERIGGIO
Disordini nel pomeriggio nei pressi del municipio di Mariupol, Est Ucraina, ripreso ieri dalle forze ucraine. I separatisti filo-russi si sono avvicinati ai militari governativi che presidiano l’edificio, e sono stati allontanati da spari di avvertimento.
Il video su You Tube
UN MORTO A LUHANSK IN SPARATORIA
16.15 Una persona è morta in una sparatoria avvenuta a Luhansk, presso un posto di blocco sulla strada Bakhmutsky. Lo riferisce il ministero dell’Interno ucraino.
PUTIN CHIEDE DIALOGO TRA KIEV E I SEPARATISTI
14.40 Il Presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la crisi ucraina è frutto di «politiche irresponsabili» e che la chiave per risolvere le tensioni è un dialogo imparziale tra Kiev e i separatisti nel Sud-Est del Paese.
MOSCA: “KIEV SCHIERA 15.000 SOLDATI AL CONFINE”
12.50 Il ministro della Difesa russo ha dichiarato che l’Ucraina ha schierato 15.000 soldati al confine tra i due Paesi. Lo riporta l’agenzia governativa Ria Novosti.
CONFERENZA STAMPA DEI RIBELLI DI DONETSK
I ribelli di Donetsk comunicano con una conferenza stampa la decisione di tenere il referendum il prossimo 11 maggio:
PUTIN SUPERVISIONA ESERCITAZIONI MILITARI
12.10 Breaking: Vladimir Putin sta supervisionando esercitazioni militari che coinvolgono le forze nucleari russe.
RIBELLI DI DONETSK: “REFERENDUM 11 MAGGIO SI FARÀ”
12.05 Le forze pro-Russia dell’Est Ucraina hanno deciso di tenere il referendum per l’indipendenza della regione di Dontesk il prossimo 11 maggio, nonostante la richiesta fatta ieri da Vladimir Putin di posticiparlo.
DONETSK, “VALUTEREMO RICHIESTA DI PUTIN DI RIMANDARE IL REFERENDUM”
11.50 Ieri il Presidente Vladimir Putin ha chiesto di posticipare il referendum per l’indipendenza da Kiev che la regione di Donetsk ha fissato per l’11 maggio. Oggi, il comitato autoproclamatosi “Repubblica del popolo di Donetsk» (Dnr) dichiara che prenderà in considerazione la possibilità di posticipare il referendum sullo status della regione. Così riferisce Denis Pushilin, uno dei leader della Repubblica Popolare di Donetsk, ripreso da La Voce della Russia.
Intanto, fino a ieri, fervevano a Donetsk i preparativi per stampare le schede del referendum:
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/news/2014_05_08/La-Repubblica-Popolare-del-Donetsk-valutera-il-suggerimento-di-Putin-di-posticipare-il-referendum-7974/
KIEV: “OPERAZIONI ANTI-TERRORISMO CONTINUANO A PRESCINDERE DAL REFERENDUM”
11.30 Andriy Parubiy, Segretario del Consiglio nazionale della sicurezza e della difesa ucraino ha annunciato che l’operazione anti-terrorismo nell’Est del Paese continuerà indipendentemente da ogni decisione presa dai rappresentanti della “Repubblica popolare di Donetsk” sul cosiddetto referendum dell’11 maggio.
Fotoricordo a Luhansk:
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La cronaca del 7 maggio
CASA BIANCA: “NESSUN SEGNO DEL RITIRO DELLE TRUPPE RUSSE”
20.20 La Casa Bianca dice di non aver visto segnali di ritiro delle truppe russe dal confine con l’Ucraina. E afferma inoltre che il referendum indipendentista dell’11 maggio deve essere ritirato, non solo posticipato.
SCAMBIO DI PRIGIONIERI, AGENTI DI SICUREZZA UCRAINI PER LEADER DEI FILO-RUSSI
20.15 La milizia di Sloviansk (che si è autoproclamata auto-difesa di Sloviansk) ha scambiato tre agenti dei Servizi di sicurezza ucraini fatti prigionieri a Sloviansk con il “governatore del popolo” di Donetsk Pavlo Gubarev e il vice leader della milizia Ihor Perepechayenko. Lo riferisce un quotidiano locale. Lo scambio ha avuto luogo presso un checkpoint vicino al fiume Kazenny Torets di Sloviansk.
La foto del Kyiv Post con i tre agenti ucraini presi dai filo-russi:
GUARDIE UCRAINE AL CONFINE: “TRUPPE RUSSE ANCORA PRESENTI”
20.00 Le guardie di confine ucraine affermano di vedere ancora truppe russe e manovre militari lungo il confine tra i due Paesi. Così il Servizio di guardia al confine ucraino all’agenzia russa Interfax: «Vediamo ancora l’aviazione militare russa, le manovre dell’equipaggiamento e i movimenti delle truppe non lontani dal confine ucraino».
LUHANSK, PRESO UFFICIO DEL PROCURATORE
19.30 I separatisti filo-russi hanno preso il controllo dell’edificio del procuratore di Luhansk. Lo riferisce Olha Diachenko, ufficio stampa del procuratore regionale a Interfax, che dice: «L’ufficio del procuratore è stato preso. Allo staff è stato concesso di entrare e prendere i propri beni».
PUTIN: “LA RUSSIA HA RITIRATO LE TRUPPE DAL CONFINE”
La Russia «ha ritirato le sue truppe dalla frontiera ucraine, esse si trovano nei luoghi in cui svolgono i loro addestramenti regolari ai poligoni»: lo ha assicurato Vladimir Putin in una conferenza stampa a Mosca dopo l’incontro con il presidente di turno dell’Osce. Il ripiegamento «è facilmente verificabile con i moderni mezzi di ricognizione, dallo spazio si vede tutto». Lo riferisce l’Ansa.
GERMANIA: NON RICONOSCEREMO RISULTATI DEL REFERENDUM DELL’11 MAGGIO
Il governo tedesco conferma che non riconoscerà i risultati del referendum dell’11 maggio “sullo status della regione di Donetsk” previsto per l’11 maggio prossimo. Lo riferisce Martin Schaeffer, portavoce del ministro degli Esteri tedesco. «I risultati di questo voto non avranno nessun senso politico per noi».
PUTIN CHIEDE DI POSTICIPARE IL REFERENDUM DELL’11 MAGGIO
16.00 Breaking della Afp: Putin chiede ai separatisti filo-russi dell’Est ucraina di posticipare il referendum indipendentista in programma per l’11 maggio in molte delle “città ribelli” della parte orientale dell’Ucraina.
IMPOSSIBILE COMPILARE LISTE DEGLI ELETTORI DI DONETSK E LUHANSK
15.30 Nelle regioni di Luhansk e Donetsk è impossibile al momento compilare le liste degli elettori. Lo annuncia Oleksandr Stelmakh, vice direttore dei servizi di coordinazione del Registro di stato degli elettori all’agenzia russa Interfax. «Gli organi del Registro di Stato degli elettori sono al momento fisicamente incapaci di assicurare che le liste di elettori possano essere compilate nel consueto modo in queste regioni. La commissione elettorale centrale e il servizio di coordinazione del Registro di Stato degli elettori stanno cercando un algoritmo per risolvere la situazione. Spero che il meccanismo sia pronto nei prossimi giorni», ha detto Stelmakh.
PUTIN: PRONTO A DIALOGARE CON IL CAPO OSCE
15.20 Il Presidente russo Vladimir Putin si è detto pronto a negoziare una soluzione alla crisi ucraina con il capo della Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperation in Europa.
KIEV: D’ACCORDO NEL PROSEGUIRE I NEGOZIATI DI GINEVRA
L’Ucraina accoglie favorevolmente l’idea di un secondo round di negoziati nel formato di Ginevra del 17 aprile. Lo riferisce il ministro degli Esteri Ucraino
GERMANIA: SFORZI DIPLOMATICI PER FERMARE L’ESCALATION IN UCRAINA
15.15 Così riferisce la portavoce del governo della cancelliera Angela Merkel, ripresa dalla Reuters: «Sono in corso intense consultazioni e delicati negoziati su quale tipo di trattative possono essere portate avanti, dove e con quale format». E ancora: «Si tratta di capire come proseguire dopo Ginevra. Proseguire con gli accordi di Ginevra significa organizzare un seguito al meeting a quattro».
MOSCA INTRODUCE NUOVA LEGGE SU INTERNET E BLOGGER
Secondo quanto riferisce il New York Times, il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che obbliga le voci più popolari a registrarsi, una misura che secondo avvocati, pionieri del web e attivisti dà maggiori possibilità al governo russo di controllare chi ha detto cosa online.
Sostanzialmente, la misura nota come “legge dei blogger” richiede che ogni sito con più di 3.000 visitatori giornalieri venga considerato alla pari di un quotidiano, e che sia quindi ritenuto responsabile della accuratezza delle informazioni pubblicate. Oltre a registrarsi, i blogger non possono più rimanere anonimi e le organizzazioni che forniscono loro le piattaforme come motori di ricerca, social network o forum devono mantenere una registrazione di tutto quello che è stato pubblicato nei sei mesi precedenti su supporti che restano dentro i confini russi.
«Questa legge taglierà il numero delle voci critiche e di opposizione su Internet», spiega Galina Arapova, direttrice del Mass media defense center.
TWEET DALLE “CITTÀ RIBELLI”
PALYTSIA, IL NUOVO GOVERNATORE DI ODESSA
Ieri, il presidente as interim ucraino Oleksdandr Turchynov ha nominato Ihor Palytsia nuovo governatore di Odessa, dopo che più di 40 persone sono morte lo scorso venerdì 2 maggio nell’incendio scoppiato presso la Casa del Sindacato durante gli scontri tra filo-russi e manifestanti pro-Kiev.
Il Financial Times descrive Palytsia come un politico-uomo d’affari senza precedenti legami a Odessa. È considerato vicino al miliardario Igor Kolomoisky, diventato da poco governatore della regione industriale di Dnipropetrovsk, Est ucraina.
Kolomoisky, riferisce l’Ft, è riuscito a fermare l’ondata di separatismo nella sua regione elargendo un premio tra i 1000 e i 100 mila dollari alle forze di polizia (scarsamente retribuite nel Paese) per la cattura di gruppi filo-russi “sovversivi”.
CINQUE FILO-RUSSI UCCISI NELLA NOTTE NEGLI SCONTRI DI MARIUPOL
10.40 Lo riferisce con una breaking la Cnn
UCRAINA RICEVE PRIMA TRANCHE AIUTI DA FMI
10.30 L’Ucraina ha ricevuto oggi la prima tranche da 3,2 miliardi di dollari dei 17 promessi dal Fondo monetario internazionale. Lo riferisce la Banca centrale ucraina, ripresa dal Kyiv Post.
UCRAINI RIPRENDONO IL CONTROLLO DI MARIUPOL
Le forze ucraine hanno ripreso il controllo del municipio di Mariupol, Est Ucraina, dopo duri scontri con i separatisti pro-russi nella notte. Secondo quanto riferisce il Canale 5 della tv Ucraina, la Guardia Nazionale ha preso d’assalto l’edificio e ha costretto i ribelli ha uscire. Riversatisi in strada, i ribelli hanno bloccato la strada principale e hanno bruciato gomme e un filobus.
Anche l’agenzia russa Interfax conferma che gli ucraini hanno ripreso il controllo del municipio di Mariupol.
LAVROV ESCLUDE NUOVI COLLOQUI A GINEVRA
Il ministro degli esteri russo Lavrov ha escluso la possibilità di tenere nuovi colloqui sulla crisi ucraina a Ginevra, a meno che al tavolo non si siedano anche i ribelli filorussi, ha riportato Internazionale.
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La cronaca del 6 maggio
20.10 L’autoproclamato “governatore del popolo” della regione di Luhansk, Valery Bolotov, ha firmato un decreto per organizzare un referendum regionale sull’indipendenza da Kiev il prossimo 11 maggio.
KIEV CERCA VOLONTARI PER REPRIMERE I SEPARATISTI
20.05 Secondo quanto riferisce il Washington Post, Kiev sta cercando volontari per aiutare le forze militari a ripristinare l’ordine nel Paese in vista delle elezioni del 25 maggio, sempre più minacciate dai separatisti pro-russi nella parte orientale del Paese.
LAVROV DISCUTE CON UFFICIALI EUROPEI POSSIBILITÀ DI UN NUOVO MEETING DOPO GINEVRA
20.00 Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha discusso oggi a Vienna con ufficiali europei della possibilità di organizzare un nuovo meeting dopo quello di Ginevra dello scorso 17 aprile per discutere della crisi ucraina. Lo riferisce Businessweek.
AP: FORZE UCRAINE STRINGONO IL CORDONE ATTORNO A SLOVIANSK
19.50 Le forze ucraine hanno stretto oggi il cordone di sicurezza attorno alla roccaforte dei ribelli filo-russi dell’Est Ucraina, Sloviansk, dove gli scontri di ieri hanno provocato la morte di 4 soldati ucraini e una trentina di vittime tra i separatisti. Lo racconta Associated Press in questo articolo, che fa il punto sulla giornata di oggi.
LAVROV: “ACCORDI DI GINEVRA ANCORA DA IMPLEMENTARE”
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato a Vienna che gli accordi di Ginevra dello scorso 17 aprile devono ancora essere implementati, ma che ciò dipende dalle autorità di Kiev e dai loro sponsor occidentali. Così Lavrov: «Gli accordi di Ginevra del 17 aprile iniziano con la richiesta di fermare le violenze, disarmare i gruppi illegali, liberare tutti i prigionieri politici e vuotare gli edifici amministrativi occupati, e iniziare un dialogo in Ucraina che coinvolga tutte le regioni con lo scopo di sviluppare un comune approccio verso la crisi dello stato ucraino. Le possibilità di raggiungere questo obiettivo ancora esistono», ha detto Lavrov durante una sessione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa in corso a Vienna.
SPIEGEL: «NESSUNA STRADA PRIVILEGIATA PER LA GERMANIA NELLA CRISI UCRAINA»
L’editoriale dello Spiegel:
RASMUSSEN: “RAFFORZEREMO ULTERIORMENTE DIFESE SUL BALTICO”
18.00 La difesa dei paesi alleati «è il primo compito» della Nato e per questo è stato deciso il rafforzamento delle difese nei paesi della frontiera orientale. Lo ha detto il segretario generale, Anders Fogh Rasmussen, affermando che è «già aumentata» la presenza nel Mar Nero e che presto lo sarà anche nel Baltico. «Vedrete più aerei e più navi e non esisteremo a compiere ulteriori passi se necessario». Fonti riferiscono che il Comando militare sta valutando un dispiegamento anche nel Mediterraneo orientale.
KIEV: “NO A REFERENDUM SULL’UNITÀ DEL PAESE IL 25 MAGGIO”
16.50 Il Parlamento di Kiev ha deciso che non ci sarà nessun referendum sull’unità territoriale dell’Ucraina il 25 maggio. Nel Parlamento, 154 deputati, contro i 226 necessari, si sono mostrati a sostegno della consultazione. Lo ha riferito il deputato Alexander Briginez, a termine della votazione a porte chiuse.
La scorsa settimana, il governo aveva presentato un progetto di legge per la convocazione del referendum, che sarebbe coinciso con le elezioni presidenziali. Il progetto era stato ritenuto una concessione alle regioni filorusse dell’est e del sud del Paese, dove in alcune città i militanti hanno occupato diversi edifici pubblici.
LAVROV A VIENNA, I PASSAGGI CHIAVE DELLA CONFERENZA STAMPA
“È sorprendente che in Ucraina si pensi di poter avere elezioni presidenziali mentre le truppe ucraine stanno portando avanti operazioni nel Sud della regione”, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nella conferenza stampa a Vienna, dove si incontrano oggi 30 ministri, tra cui quello russo e ucraino (è il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa). A Vienna Lavrov ha stretto al mano al ministro degli Esteri ucraino.
Questi i passaggi chiave del suo intervento, riportati dal Kyiv Post:
Coordination of practical steps to implement the Geneva accords is something the Ukrainian conflicting parties must do in the first place
Western partners are not ready to agree to the equitable participation of southeastern Ukraine in the national dialogue
Practical steps can be taken only by the Ukrainians themselves if they are not restrained from cooperating with each other. Alas, our Western partners are not ready to agree to the equitable participation of southeastern Ukraine in the national dialogue
Russia is ready to work to organize a dialogue between the current authorities in Kyiv and the Ukrainian regions, and calls on the United States and the European Union to act in the same way, Russian Foreign Minister Sergei Lavrov said.
A governmental order to stop using the Ukrainian Army and the National Guard to suppress protests should be the first step towards de-escalation in Ukraine, said Russian Foreign Minister Sergei Lavrov.
The new meeting in Geneva is “unlikely to add anything” in the absence of the forces opposed to the current regime in Kyiv, said Russian Foreign Minister Sergei Lavrov.
Russian Foreign Minister Sergei Lavrov said it is surprising that presidential elections are being held in Ukraine when the Ukrainian law enforcement services are carrying out an operation in southeastern regions.
9 MAGGIO, PUTIN PARTECIPERÀ A PARATA MILITARE IN CRIMEA
15.00 Il presidente russo Vladimir Putin parteciperà a una parata militare in Crimea il 9 maggio, commemorando in questo modo la Vittoria sulla Germania nazista nel 1945, e Angela Merkel, sollecitata in proposito a Berlino, esprime le sue perplessità sulla occasione: «Trovo che sia un peccato che una giornata del genere venga usata per fare una parata del genere, in una situazione così tesa». Merkel ha risposto così nel corso di una conferenza stampa tenuta a Berlino col presidente di Cipro Nikos Anastasiadis.
IL RUSSO NARISHKIN: “IN UCRAINA È IN ATTO UN GENOCIDIO”
15.00 Per il presidente della Duma russa Serghiei Narishkin in Ucraina è in atto «un genocidio del popolo russo e ucraino» per colpa delle autorità di Kiev. «In Ucraina è in corso un genocidio del popolo russo e ucraino, e la colpa di tutto ciò è di un piccolo gruppo di avventuristi che ha preso il potere a Kiev», ha detto Narishkin a Belgrado.
INCONTRO MINISTRI ESTERI TEDESCO-RUSSO-UCRAINO IN AEROPORTO
14.50 Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier incontra il russo, Sergei Lavrov, e l’ucraino Andrej Deschtschiza all’aeroporto di Vienna, per affrontare la crisi ucraina. All’incontro, a margine del Consiglio d’Europa, anche il presidente del’Osce Didier Burkhalter.
LITUANIA: MOSCA BLOCCA ACCESSO ALLA BASE DI KALININGRAD
La Lituania ha fatto sapere ieri sera che Mosca ha sospeso un accordo bilaterale sulle ispezioni militari. il ministro della Difesa dell’ex nazione sovietica ha dichiarato che Mosca ha sospeso «unilateralmente» l’accordo firmato nel 2001 che permette alla Lituania di inviare ispettori nella enclave russa di Kaliningrad, nel Mar Baltico con frequenza annuale.
HAGUE: “MOSCA VUOLE OSTACOLARE LE PRESIDENZIALI UCRAINE”
13.00 Il ministro degli Esteri britannico William Hague, a Vienna, critica Mosca, in merito alla crisi ucraina, sostenendo che è come se la Russia volesse «disturbare ed ostacolare le elezioni in Ucraina», programmate per il prossimo 25 maggio.
Dal 17 aprile scorso, Mosca «non ha fatto nulla per mettere in pratica quanto concordato» a Ginevra, ha aggiunto. Hague asupica che la giornata di lavori a Vienna porti invece «chiarezza per l’Ucraina». «Dobbiamo chiarire una volta per tutte che gli ucraini hanno tutto il diritto di avere il loro governo, il loro presidente e libere e democratiche elezioni». Hague, che oggi stesso volerà in Ucraina dopo il vertice, lascia comunque aperta la porta della trattativa diplomatica a Mosca «se c’è una strada per riportare in vita quello che è stato deciso a Ginevra, dovremmo tentarla». Affinchè questo possa avvenire serve, però, l’impegno della Russia.
Hague parla da Vienna, dove è arrivato poco fa per partecipare alla riunione del Consiglio d’Europa.
Arrivando a Vienna, il ministro russo Sergei Lavrov, si è invece negato ai giornalisti, secondo quanto riporta l’Apa.
ODESSA, BILANCIO DELLE VITTIME DEL 2 MAGGIO
11.50 Sarebbero 48 i dispersi dopo gli scontri del due maggio a Odessa tra filorussi e filo Kiev, culminati nel tragico rogo della casa dei sindacati, dove sono morti una quarantina di anti Maidan. Lo riferiscono alcune tv ucraine riprese da media russi.
Secondo Olena Kitaiska, direttrice del dipartimento protezione sociale di Odessa, una parte dei dispersi potrebbe essere tra la ventina di cadaveri non ancora identificati, un’altra tra le persone arrestate dalla polizia dopo gli scontri e un’altra ancora tra persone che si sono nascoste in seguito ai disordini. Il bilancio ufficiale degli scontri del due maggio è di 46 morti ed oltre 200 feriti.
SCONTRI A SEMENIVKA
Ci sarebbero stati scontri a Semenivka, villaggio vicino a Kramatorsk, tra ieri e oggi fra forze separatiste e soldati di Kiev. Testimonianze su Twitter, video postati su You Tube e i giornali locali:
ODESSA, SILURATO GOVERNATORE REGIONALE, SOSPESA PARATA DEL 9 MAGGIO
11.15 Dopo il capo della polizia regionale, oggi è stato rimosso dalla carica anche il governatore della regione di Odessa a causa degli scontri del 2 maggio tra filorussi e filo Kiev che hanno provocato decine di morti: il presidente ad interim Oleksandr Turcinov ha rimpiazzato Volodymyr Nemyrovskiy con Igor Palytsa, considerato un uomo del neo governatore di Dnipropetrovsk, l’oligarca Igor Koloimiski, sostenitore delle nuove autorità di Kiev.
Volodymyr Nemyrovskiy era un dirigente locale del Fronte dei cambiamenti, il partito dell’attuale premier ad interim Arseni Iatseniuk, poi fuso con Patria, il partito di Iulia Timoshenko
Semprea a Odessa è stata cancellata la parata del 9 maggio, quella che commemora la vittoria sovietica sui nazisti: lo hanno deciso le autorità cittadine, per evitare tensioni e provocazioni. Una decisione non gradita ai filorussi, secondo le reti sociali, dove circola la proposta di marciare lo stesso per onorare i caduti della seconda guerra mondiale.
OGGI INCONTRO A VIENNA TRA MINISTRO ESTERI RUSSO E UCRAINO
Il ministro degli Esteri Ucraino e Russo si incontrano oggi, 6 maggio, a Vienna per una cena di lavoro dopo il Consiglio europeo. Andriy Deshchytsya, il ministro degli Esteri ucraino e Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri russo, si sono incontrati l’ultima volta il 17 aprile a Ginevra, quando tutte le parti coinvolte – Russia, Usa, Ue e Ucraina – si sono accordate per una de-escalation delle tensioni nell’Est del Paese.
Il governo russo, ricorda il Kyiv Post, non riconosce ancora i membri del governo di Kiev, poiché ritiene che si siano impossesati del potere con un «colpo di stato fascista» che ha destituito l’ex presidente Yanukovych.
Oggi a Vienna si incontrano 30 ministri degli Esteri, compresi quelli russo e ucraino. Discuteranno dell’escalation di violenze nel corso di un Consiglio europeo.
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon si è offerto per negoziare una soluzione, prima che la crisi sfugga dal controllo.
CHIUSO L’AEROPORTO DI DONETSK
Nella mattina del 6 maggio, un mese dopo lo scoppio delle violenze nell’Est ucraina, il governo di Kiev ha ordinato la chiusura per tutta la giornata di oggi dell’aeroposto di Donetsk.
SCONTRI DI SLOVIANSK, UNA TRENTINA LE VITTIME DI IERI TRA I SEPARATISTI
Il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov scrive sulla sua pagina Facebook la stima delle perdite tra i separatisti filo-russi dopo gli scontri di ieri a Sloviansk: Stimiamo che i terroristi abbiano perso più di 30 persone».
Stesse cifre che circolano tra i separatisti filorussi di Donetsk: «Le ultime informazioni che abbiamo riportano che circa 30 persone, tra le quali anche civili, sono rimaste uccise, e che il numero dei feriti è due volte, forse anche tre volte, superiore», ha detto oggi all’Interfax Miroslav Rudenko, il leader delle «forze di autodifesa». Il portavoce dei separatisti filorussi di Slovyansk ha detto che la situazione nella città la notte scorsa è stata calma e che «le truppe del nemico si stanno concentrando nel villaggio di Semenivka».
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