Il metodo corretto per correre senza traumi

Il metodo corretto per correre senza traumi

Qual è il modo corretto per correre? Dipende. Al di là delle diverse preferenze personali, ci sono alcune regole che, a quanto sembra, sono universali. Al termine della falcata, il piede che si appoggia al terreno tocca prima il tallone e poi il resto della pianta. Giusto, no?

Non è detto: in realtà ci sono teorie contrarie, che si basano su alcune osservazioni antropologiche. Alcune tribù aborigine australiane, si è scoperto, corrono in modo molto diverso. Non toccano terra col tallone, ma con la pianta. Il passo è più lento, ma la resistenza è maggiore e si riesce a correre per molte ore. Forse è il modo usato nei tempi antichi, quando l’uomo riusciva a coprire grandi distanze solo correndo?

Chissà. In ogni caso, come metodo di corsa è senz’altro meno traumatico: i contraccolpi su caviglia e ginocchio sono leggeri, e così le ripercussioni su muscoli e tendini. Del resto anche quando si corre molto veloce la tendenza è di appoggiarsi sulla pianta, se non addirittura sulle punte.

Per chi volesse imparare questa nuova tecnica, qui c’è un’infografica che fa al caso suo.

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