L’idea di Federico Babina è molto intrigante: mettere insieme musica e architettura. O meglio: rappresentare la musica con l’architettura. Il bello è che, oltre che originale, la cosa è anche molto ben fatta. Il progetto si chiama Archimusic e, come spiega lui, è un esercizio per «vedere la musica, osservare l’architettura». Esistono delle correlazioni: le pause e i vuoti, il ritmo e i colori, l’intensità e le pendenze.
Nelle rappresentazioni di Babina, le fondamenta hanno la forma del pentagramma, che riproduce le note essenziali delle canzoni, ed è una metafora sopra cui si staglia l’architettura musicale. Il resto è pura fantasia, resa geometrica dell’armonia. Ed è meravigliosa.
No Surprises
Space Oddity
Requiem
Song 2
So What