Nei mesi in cui spopola il cosiddetto “calcio intelligente”, quello infarcito di dati e statistiche rielaborate per spiegare l’evoluzione del gioco più bello del mondo, cerchiamo di estrapolare i numeri più importanti che servono a spiegare il successo delle migliori 16 nazionali che hanno passato la fase a gruppi. Tranquilli, non servirà una laurea in algebra.
Se fai possesso palla hai il 50% di possibilità di passare il turno
Per chi si stesse ancora chiedendo se il Tiki Taka sia morto o meno, la sorpresa è che non c’è una risposta certa. Mettiamola così: se punti sul possesso palla, hai una possibilità su due di successo. Basta guardare la classifica delle prime 10 squadre per possesso palla, secondo le statistiche del sito specializzato Squawka. Tra le prime cinque ci sono, in rigoroso ordine: Germania, Francia, Argentina, Spagna e Italia.
Se punti sul possesso palla, hai una possibilità su due di successo.
Di queste, le prime 3 sono avanzate agli ottavi, per un motivo molto semplice: sono riuscite a concretizzare al meglio la fase d’attacco. Semplice no? Più attacchi meglio, più hai possibilità di fare gol e quindi vincere. Non conta attaccare tanto, conta attaccare bene: la Francia è quella che ha tirato più volte, ma la Germania è quella che ha centrato di più lo specchio della porta; infine, l’Olanda è quella che ha fatto più gol (10). Un dato che ha inevitabilmente penalizzato Italia e Spagna, ma non solo. Giappone, Bosnia, Portogallo, Brasile, Svizzera: sono le altre cinque della top 10 del possesso palla. Solo le ultime due si sono qualificate.
L’Italia è la squadra che ha attaccato peggio
Le statistiche della Fifa riguardo la nostra fase d’attacco sono a dir poco agghiaccianti. In tre partite, questo è quello che abbiamo combinato. Contro una media di sette dribbling nell’area avversaria a partita, noi ne abbiamo compiuti la bellezza di tre. Abbiamo fatto un assist in aera (Candreva a Balotelli contro l’Inghilterra) contro la media di 2,2. Abbiamo fatto 36 cross, contro la media di 44,9, azzeccandone sei contro la media di 10,5. E poi ci sono gli offside: 21, contro i 5,3 a partita delle altre squadre. Almeno una classifica l’abbiamo vinta, no? Scherzi a parte, non c’è da meravigliarsi se Algeria, Messico, Cile e Costarica hanno fatto meno tiri di noi, ma sono passati. Ormai lo avete capito: hanno attaccato meglio.
Pochi hanno tirato in porta meno dell’Italia
La vecchia scuola attacca meglio
Anche questa è una nota dolente per la nostra Nazionale, che una volta sapeva difendere e che ora invece si trova a fare i conti con una retroguardia perforabile. Eppure, se avesse attaccato meglio, sarebbe comunque passata; o meglio, diciamo che avrebbe avuto molte più possibilità. Prendete l’Olanda, tanto per fare un nome: ha preso un gol più dell’Italia, ma ne ha pure segnati 10. La squadra che ha difeso meglio? L’Iran. Che è uscita subito. Eppure le statistiche Fifa la premiano come la squadra più coriacea dietro: 72 tackle, 12 parate, 8 respinte, per un totale di 92 tentativi di difendere. Conta la difesa, quindi, non di squadra ma affidata ai singoli. Tra i top tacklers di Squawka, troviamo (quasi) tutti giocatori di nazionali qualificate agli ottavi: Oscar (Brasile) con 15 tackle vincenti, seguito da Mascherano (Argentina) e Noboa (Ecuador) con 13, Blind (Olanda) e Gamboa (Costarica) con 12.
I singoli sono decisivi anche nell’attacco delle grandi
C’è anche un iraniano, Teymourian, con 11. Poi, chiaro che le prestazioni disastrose di alcuni singoli hanno condizionato l’uscita di alcune squadre. Guardando la top 5 degli errori difensivi figurano i disastrosi portieri Akinfeev e Casillas. C’è un rovescio della medaglia: Russia e Spagna sono due nazionali che hanno segnato poco nelle gare decisive. I singoli sono decisivi anche nell’attacco delle grandi: Neymar, Messi, Muller hanno segnato quattro reti, Van Persie e Robben tre.
Ma la nuova scuola difende meglio
Per nuova scuola intendiamo le squadre che non fanno parte del novero delle grandi: Messico, Belgio, Costarica sono quelle che si sono difese meglio, sia per organizzazione che per merito dei singoli.
Messico, Belgio e Costarica hanno portieri di livello
Le tre nazionali citate hanno preso un solo gol in tre partite. E tutte hanno in porta giocatori di livello. Il Belgio si affida a Courtois (Campione di Spagna e vicecampione d’Europa con l’Atletico Madrid), il Messico al semisconosciuto ma talentuosissimo Ochoa, il Costarica ha tra i pali Navas, del Levante ma tenuto d’occhio dalle grandi.
Un’infografica riassuntiva finale
Vi siete persi nella mole di numeri, che abbiamo comunque cercato di rendere più snella possibile? Nessun problema. Abbiamo approntato un’infografica riassuntiva, da usare per vantarvi con gli amici al bar.