Sette vignette perfette

Sette vignette perfette

Questo mese abbiamo deciso di prendere un gatto. É una femmina e si chiama Matita. Dorme nel nostro studio. É tranquilla come un tifone ed è molto bella.

Quindi questi giorni li spendiamo a guardarla. E non abbiamo tempo per lavorare.

Questo sarebbe un problema se non fosse che questa rubrica è fatta da noi per noi (Fumetti Belli è il primo caso al mondo di auto-rubrica).

Essendo quindi padroni di fare il bello e il cattivo tempo, oggi trasformiamo Fumetti Belli in Vignette Belle. Un pugno di immagini carpite dalla nostra libreria. Ve le mostriamo e ci aggiungiamo giusto due paroline.

Poi torniamo a guardare Matita. Cominciamo:

1. Geppo. Inferno 2000, di Sandro Dossi, edizioni Bianconi, 1984

Dante Alighieri chiacchiera allegramente con Geppo il diavolo buono. Questa vignetta è una vignetta perfetta. Un miracolo di equilibri. Linee, ombre, segno, anatomia tutto perfetto.

Quello che ci manda il cervello in frantumi — anzi in frntumi — è come l’autore riesca ad equilibrare miracolosamente i due livelli di stilizzazione dei personaggi. Il realistico Dante Alighieri e il cartoonesco Geppo sembrano a proprio agio nella stessa immagine. Come mischiare un Klimt con un Picasso e rendere plausibile e naturale il tutto.

Cervello in frntumi.

2. Chico. Il prezzo della Vita, di Sandro Dossi, edizioni Bianconi, 1970 circa

La morte. Buona sera.

Altra serie di vignette perfette. La morte ha un’anatomia completamente diversa da quella di Chico. Inoltre mette veramente terrore immersa nel contesto di un albo per bambini. Eppure anche in questo caso tutto armonioso. Tutto perfetto. Tutto Plausibile. Edward Hopper + Edvard Munch.

3. Tiramolla, di Giorgio Rebuffi, edizioni Alpe, 1955 circa.

Questa vignetta esplode.

Svitate una penna e togliete via la molla. Stringete la molla tra due dita e poi lasciatela schizzare via. Stesso effetto di questo quadretto.

4. Pepito, di Luciano Bottero

Si può fondere un personaggio con un paesaggio? A quanto pare si. Un essere mitologico metà pirata metà roccia.

R.I.P. Luciano Bottaro.

5. Ghost Rider, disegni di Richard Corben, Ghost Rider 7, Hell to Pay 2, Marvel Comics, 2007.

Richard Corben interpreta Ghost Rider. Guardate cosa ha disegnato!

Ghost sembra un pupazzo di gomma degli anni ’60. Quelli con l’anima di fil di ferro. Stessa roba il diavolo. Un’immagine terrificante. Due giocattoli infernali uno di fronte all’altro.

Una vignetta sbilanciatissima. In piedi sull’abisso.

Cervello in frntumi. Cervello in frntumi.

6. Banner 2, disegni di Richard Corben, Marvel Comics, 2001

Quanto devi essere maestro del narrare per disegnare una vignetta così?

Mentre il 99% dei disegnatori dell’universo si perde in ghirigori e proporzioni auree, Richard Corben disegna un Hulk mutilato dalla stessa inquadratura. Il volto di un imbecille impegnato a sputare un proiettile. Su sfondo nero.

Questo non è Hulk. É Corben che si trasforma in Hulk.

Se non fosse per il gatto starei ore a guardare questa vignetta devastante.

7. Amazing Spider-Man Vol 1 #307, copertina di Todd Mc Farlane, Marvel comics, 1988

Chiudiamo la puntata con una vecchissima copertina di un giovanissimo Todd Mc Farlane.

Ragazzi, questa copertina ci mette una paura infernale. Dimostra che un disegno dritto e uno storto possono essere entrambi perfetti, se la mente del loro autore è una mente perfetta.

Ciao. Andiamo da Matita. Miao.

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