Agli italiani piace la cannabis. Secondo gli ultimi dati diffusi dal partito dei Radicali italiani, più di 4 milioni e mezzo di italiani fumano spinelli. Poco più della media europea. E a leggere le cronache locali, in effetti, i sequestri non mancano. Tanto che, come hanno calcolato i ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, legalizzare la marijuana ci farebbe guadagnare 5 miliardi di euro all’anno, più un miliardo risparmiato dalla lotta al traffico di stupefacenti leggeri.
Uno dei più grandi sequestri della settimana è quello effettuato dalla Mobile di Treviso. Cinquecento chili: per portarli via sono stati necessari due pick-up. Da La Tribuna di Treviso:
Circa 500 chili di marijuana sono stati sequestrati dalla Squadra Mobile di Treviso, Sezione Narcotici, a due albanesi che sono stati poi arrestati. Sui due indagati la polizia di Stato aveva accentrato l’attenzione sospettandoli di essere al centro di un traffico di droga che dall’Albania veniva portata in Italia e poi smerciata soprattutto in Veneto. La Mobile è riuscita ad individuare il palazzo di Treviso in cui, secondo l’ipotesi investigativa, si trovava un appartamento utilizzato come deposito. Dopo una serie di appostamenti, gli agenti hanno fatto irruzione nello stabile bloccando due giovani albanesi entrambi di 26 anni. Nell’appartamento sono state trovate numerose confezioni di marijuana, suddivise in pacchetti da 1 e 2 chili, per un totale di 441 chilogrammi. Nel corso dell’operazione sono state effettuate anche 8 perquisizioni. CONTINUA A LEGGERE
A Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, c’era addirittura un’intera famiglia dedita alla coltivazione di cannabis. Da Qui Cosenza:
Quattro adulti e due minorenni sono stati denunciati per produzione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. È successo in contrada Apollinara a Corigliano Calabro dove nel corso di una perquisizione domiciliare, nel magazzino all’abitazione della famiglia di braccianti rumeni, è stata rinvenuto un locale adibito all’essicazione della marijuana. Nel terreno adiacente alla casa erano ancora presenti sei piante di cannabis indica dell’altezza di circa due metri cadauna, mentre nel magazzino 14 piante già essiccate, del peso di circa 4 chili, erano già pronte per essere confezionate e introdotte nel mercato. Oltre alle “piantine” i militari hanno sequestrato un chilo e 800 grammi di marijuana occultati e suddivisi in tre involucri da 600 grammi l’uno. Secondo gli inquirenti: «L’intero nucleo familiare aveva organizzato la propria unità abitativa al fine di coltivare lo stupefacente in una serra appositamente costituita ed occultata. Successivamente lo stupefacente veniva lavorato, tagliato e custodito all’interno di un magazzino attiguo all’abitazione, al fine di rivenderlo». CONTINUA A LEGGERE
Viene fuori che il 78% delle segnalazioni alla Prefettura è per possesso di cannabis. Da Ansa.it:
Il 78,56% delle segnalazioni delle forze dell’ordine alle Prefetture per uso personale di sostanze stupefacenti nel 2012 – ultimo dato disaggregato disponibile – riguardano la cannabis: sono 28.095 segnalazioni su 35.762. E si tratta di una percentuale in costante ascesa: dal 73% del 2009, al 74% del 2010. Il trend emerge dal quinto Libro Bianco sulla legge Fini-Giovanardi realizzato da La Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone e Cnca, e presentato oggi in Senato. Il dossier segnala anche come le sanzioni amministrative erogate siano cresciute in maniera notevole, dalle 11.850 del 2007, fino alle 15.977 del 2013 (con picco di 17.266 nel 2009). Nel 2006, prima della legge Fini-Giovanardi, erano state 8.180: dunque, in sette anni, le sanzioni sono raddoppiate. CONTINUA A LEGGERE
Ma a fronte dei più di 4,5 milioni di consumatori, solo 40 persone lo scorso anno hanno avuto accesso ai medicinali a base di cannabis. Su L’Unità è partito un appello: «Il ministero faccia in fretta»:
… A ostacolare il ricorso ai farmaci cannabinoidi sono resistenze di diversa natura: lentezze amministrative e pregiudizi culturali, macchinosità burocratiche e diffidenze del personale sanitario. Nella sua lettera inviata al convegno, lei ribadisce quanto già dichiarato. Ovvero che in Italia la cannabis è già utilizzabile, al pari degli oppiacei, per motivi farmacologici e terapeutici. E tuttavia, il convegno ha evidenziato che nell’intero 2013 appena 40 pazienti hanno potuto far ricorso a quei medicinali. E la ragione risiede tutta nella tortuosità della procedura di accesso. Questo il percorso: medico curante, farmacia ospedaliera, ministero della Salute, mercato estero, ancora farmacia ospedaliera, e, infine, paziente. CONTINUA A LEGGERE