Aggiornamento del 16 giugno
GAZPROM MINACCIA POSSIBILI TAGLI DI GAS ALL’EUROPA
11.00 Il Vecchio Continente sarà rifornito a pieno regime – ha annunciato questa mattina la russa Gazprom – ma solo a patto che l’Ucraina non si appropri indebitamente del gas diretto in Europa, che transita proprio attraverso i tubi della Naftogaz, la società energetica pubblica di Kiev. Se ciò dovesse accadere anche l’Europa rimarrebbe a secco, ha avvertito Mosca.
MOSCA TAGLIA FORNITURE DI GAS A KIEV. GAZPROM CITA IN GIUDIZIO KIEV A STOCCOLMA
10.00 Il portavoce di Gazprom Sergei Kupriyanov ha detto che dal momento che l’Ucraina non ha pagato quanto dovuto per le forniture di gas entro lunedì 16 giugno, Mosca non ha la copertura legale per continuare a rifornire l’Ucraina.
Tuttavia, Kupriyanov ha aggiunto che continueranno le forniture di gas all’Europa come pianificato e che l’Ucraina è obbligata a fare in modo che il gas raggiunga i clienti europei.
La Russia ha chiesto a Kiev il pagamento di 1.95 miliardi di dollari per debiti pregressi entro le 8 di questa mattina. Dopo la scadenza della deadline, Gazprom ha dichiarato che inizierà a chiedere il pagamento anticipato del gas.
La Commissione europea ha detto in una dichiarazione che l’Ucraina era pronta ad accettare un compromesso con cui pagare un miliardo subito e il resto più avanti. Ma la Russia non ha accettato(Guardian).
«La decisione – scrive Gazprom – è stata presa a causa dei sistematici mancati pagamenti da parte di Naftogaz Ukraina. Il debito non pagato dalla compagnia per il gas russo fornito ammonta a 4,458 miliardi di dollari: 1,451 miliardi di dollari per le forniture di novembre e dicembre e 3,007 miliardi di dollari per quelle di aprile e maggio di quest’anno». Mosca aveva chiesto di rimborsare 1,95 miliardi di dollari entro stamattina alle 8 (Rai News).
Gazprom ha deciso di ricorrere all’arbitrato della Corte di Stoccolma per il mancato pagamento delle forniture di gas da parte della società energetica statale ucraina Naftogaz per un totale di 4,5 miliardi di dollari.
I negoziati di Bruxelles tra Ue, Ucraina e Mosca sono finalizzati sia a trovare un accordo sui pagamenti dei debiti arretrati di Kiev, ma anche alla stesura di un nuovo accordo che fissi un nuovo prezzo del gas russo per Kiev. Dopo l’annessione della Crimea alla Federazione, Mosca ha portato il prezzo del gas a 485 dollari per mille metri cubi, dai 268,5 dollari chiesti prima della caduta del presidente Viktor Yanukovich.
L’11 giugno Mosca ha offerto a Kiev un prezzo finale di 385 dollari per mille metri cubi. Ma Kiev ha respinto l’offerta. Il ministro dell’Energia ucraino Yuri Prodan aveva ribadito nella stessa data che Kiev continua a chiedere che le forniture di Gazprom siano a un prezzo inferiore di quelle del gas che acquista dall’Europa, ovvero a meno di 285 dollari per mille metri cubi, ma che è disposta ad accettare un prezzo provvisorio fino a una soluzione della contesa.
Aggiornamento del 13 giugno
OETTINGER ANNUNCIA RIPRESA DEI NEGOZIATI
15.00 «Oggi pomeriggio ho previsto telefonate bilaterali sia con il ministro russo dell’energia che con quello ucraino, quindi proseguono i contatti bilaterali e vorrei che anche sul piano dei trilaterali si arrivi quanto prima alla ripresa dei negoziati», possibilmente «domani». Così il commissario Ue all’energia Guenther Oettinger dopo che Mosca ha detto che non ci saranno vertici a tre. «Mi auguro che nessuna delle parti lasci scadere» la finestra temporale di opportunità del fine settimana per trovare un’intesa sul gas
11.00 Potrebbero ricominciare domani i negoziati fra Russia e Ucraina sulle forniture di gas. Lo ha detto il commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger, a margine del Consiglio Ue Energia a Lussemburgo. «La mia speranza è che si possa continuare domani», ha spiegato. Ancora incerto il luogo in cui dovrebbero incontrarsi i ministri dell’Energia russo e ucraino e gli amministratori delegati di Gazprom e Naftogaz. Il vertice potrebbe tenersi a Bruxelles, Berlino, Kiev o Mosca. «Intendo continuare questi negoziati -ha spiegato Oettinger- e sono ottimista che le parti eviteranno una rottura».
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Incontri del 11 giugno
MOSCA PROPONE A KIEV 385 DOLLARI PER MILLE METRI CUBI
Aggiornamento delle 17.00 La Commissione europea ha redatto un verbale dello stato dell’arte dei negoziati che auspica venga utilizzato come «base» su cui continuare a negoziare «per il tempo che ci resta sino a lunedì», quando dovrà essere trovata un’intesa che tenga conto del prezzo, della durata del contratto e della quantità di gas venduta da Gazprom all’Ucraina. Sul primo Bruxelles propone che sia una formula di «385 dollari meno», ossia a scalare a seconda della quantità di gas venduta da Mosca a Kiev, sui tempi chiede che sia di almeno 12-15 mesi per permettere di passare l’inverno 2014-2015 e fare le scorte per il prossimo. «La Commissione è pronta a fare tutto ma veramente tutto quello che è in suo potere da qui a lunedì agendo in modo obiettivo e senza prendere parte», ha assicurato Oettinger, il cui lavoro è stato riconosciuto come «molto costruttivo» sia dal ministro russo Novak che dall’ucraino Prodan. Il commissario ha quindi auspicato anche una «discussione parallela» a quella dei ministri dell’energia, di Gazprom e Naftogaz, «al più alto livello anche tra i presidenti» di Russia e Ucraina.
Aggiornamento delle 16.00 Ultimatum di Putin all’Ucraina sul gas. Lo sconto sul prezzo del gas offerto dalla Russia all’Ucraina è l’ultima offerta di Mosca. Se Kiev non la accetterà si passerà «a una fase completamente diversa», ha affermato il presidente russo in una riunione con il governo nella sua residenza alle porte di Mosca. Il ministro dell’Energia Aleksandr Novak ha aggiunto che Mosca è disposta a riprendere le trattative solo dopo che l’Ucraina avrà pagato il suo debito, pagamento che l’Ucraina continua a condizionare a un accordo sul prezzo delle forniture. Putin ha quindi accusato l’Ucraina di voler portare i negoziati «a un punto morto» chiedendo un ulteriore sconto, oltre alla riduzione di 100 dollari proposta da Mosca per un anno. «Noi stiamo conducendo i negoziati in modo aperto e trasparente», ha rivendicato Putin, che aveva parlato al telefono con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, assicurando la disponibilità di Mosca ad arrivare a un esito positivo delle trattative. «Il nostro prezzo finale è di 385 per mille metri cubi, ma se le nostre proposte vengono respinte, passeremo a una fase completamente diversa, non per nostra scelta». Il ministro dell’Energia ucraino Yuri Prodan, citato dall’agenzia di stampa Interfax, ha ribadito che Kiev continua a chiedere che le forniture di Gazprom siano a un prezzo inferiore di quelle del gas che acquista dall’Europa, frutto dell’inversione del flusso, ovvero a meno di 285 dollari per mille metri cubi, ma che è disposta ad accettare un prezzo provvisorio fino a una soluzione della contesa.
Kiev insiste invece a volere una revisione della «formula di calcolo» del prezzo del gas, e non uno «sconto politico basato su una decisione unilaterale del governo di Mosca che può cambiare da un momento all’altro senza offrire certezza per il futuro» sui diritti di approvvigionamento. I 385 dollari per mille metri cubi di gas calcolati con lo sconto russo «non sono un prezzo di mercato oggi», ha insistito Prodan, ricordando che con il meccanismo del ’reverse flow’ il gas venduto all’Ucraina dai paesi vicini «è inferiore» a quello di Gazprom. «Oggi tutto dipende dalla Russia che non vuole ascoltare nè passare a un nuovo accordo sulla formula di calcolo del prezzo del gas – ha concluso il ministro dell’energia ucraino – non resta che risolvere la questione andando all’arbitraggio a Stoccolma».
Aggiornamento delle 15.00 Nessun accordo fra Ucraina e Russia sul prezzo del gas. Il ministro ucraino dell’Energia, Yuriy Prodan, al termine dell’incontro trilaterale a Bruxelles coordinato dalla Ue, ha annunciato che «non siamo arrivati a un accordo complessivo. La Russia non vuole arrivare a un accordo e ha proposto un modo di fissare il prezzo del gas che è politico e non basato su logiche di mercato. Noi rimaniamo sulle nostre posizioni»
Aggiornamento delle 10.00 Riprendono questa mattina i negoziati mediati da Bruxelles tra Mosca e Kiev per stabilire il prezzo del gas e i modi in cui Kiev dovrà saldare il debito arretrato con la società energetica russa Gazprom. Con la fine della presidenza di Yanukovich, la Russia ha cancellato gli sconti sul gas concordati tra l’ex presidente ucraino e il russo Vladimir Putin. Prima di saldare il debito, Kiev necessita di un nuovo accordo.
Secondo quanto riferisce la Reuters, questa mattina Kiev ha rifiutato la proposta di Mosca di ridurre di 100 dollari il prezzo del gas per Kiev. Lo ha riferito il premier ucraino Arseny Yatseniuk.
In attesa di trovare una soluzione al negoziato, Mosca ha posticipato al 16 giugno la scadenza per il pagamento degli arretrati. Ma dal 16 giugno in poi, la Russia pretenderà non solo il saldo dei debiti, ma anche l’inizio dei pagamenti anticipati sulle prossime forniture di gas. Così ha riferito alle agenzie di stampa russe il ceo di Gazprom, Alexei Miller, al termine dei colloqui con Kiev mediati da Bruxelles. Se il debito non verrà ripagato, Mosca ha dunque minacciato di tagliare i rifornimenti.
Gazprom chiede all’Ucraina Naftogaz di pagare subito due miliardi di dollari, di cui 1,45 miliardi relativi alle forniture di novembre e dicembre 2013 e 500 milioni per le fatture di aprile e maggio di quest’anno. Il principale nodo del contendere rimane il nuovo prezzo del gas russo. Dopo l’annessione della Crimea alla Federazione, Mosca ha portato il prezzo del gas a 485 dollari per mille metri cubi, dai 268,5 dollari chiesti prima della caduta del presidente Viktor Yanukovich (Rai News).
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Incontri del 10 giugno
I rappresentanti dei tre Paesi (il commissario Ue Oettinger al tavolo con il ministro dell’Energia russo Aleksandr Novak e la sua controparte ucraina Yuriy Prodan) si sono seduti al tavolo dei negoziati anche nella giornata di martedì 10 giugno. Un lancio di Afp delle 22.00 riportava le parole del commissario Oettinger, secondo cui un accordo complessivo necessita di più giorni per essere raggiunto.
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Aggiornamento del 9 giugno
Aggiornamento delle 7.30 di martedì 10 giugno: Ancora nessuna decisione è stata presa dal commissario Ue Oettinger al tavolo con il ministro dell’Energia russo Aleksandr Novak e la sua controparte ucraina Yuriy Prodan. I colloqui riprenderanno in serata e proseguiranno mercoledì mattina (Repubblica). Oggi scadrebbe il termine fissato da Gazprom per l’introduzione del sistema di pagamento anticipato delle forniture di gas a Kiev.
Incontro del 9 giugno
L’INIZIO DEI NEGOZIATI
Questa sera, 9 giugno, a Bruxelles il commissario Ue all’Energia, Günther Oettinger, e i ministri russo, Aleksandr Novak, e ucraino, Yuriy Prodan si incontrano per cercare un’intesa definitiva sulle forniture di gas e sui pagamenti arretrati. La strada sembra spianata anche dalle parole del presidente russo, Vladimir Putin, che venerdì scorso in Normandia per le celebrazioni del D-Day aveva detto che Gazprom e i partner ucraini erano vicini alla firma di un accordo finale.
Sul tavolo negoziale ci sono il prezzo del gas e i debiti arretrati di Kiev verso Mosca, con la Ue che tenta di mediare fra i due contendenti, anche per evitare interruzioni delle forniture a proprie spese.
Prima dell’incontro politico a tre si vedranno anche l’Ad del colosso russo Gazprom, Alexey Miller, e il numero uno della compagnia ucraina Naftogaz, Andriy Kobolev.
Gazprom ha già fatto un passo di distensione verso l’Ucraina, concedendo a Kiev più tempo per pagare il proprio debito e spostando la scadenza a domani, pena lo stop alla consegna di gas. Dopo aver pagato 786 milioni di dollari la scorsa settimana per le forniture di febbraio e marzo, l’Ucraina dovrebbe iniziare a pagare il debito da 1,5 miliardi per gli ultimi due mesi del 2013 e per marzo e aprile di quest’anno.
Secondo la stampa russa, Naftogaz potrebbe decidere di pagare un miliardo di dollari già oggi. Intanto la Ue sta versando a Kiev i finanziamenti promessi, pari a 1,6 miliardi di euro, che potranno essere utilizzati anche per pagare le bollette arretrate.
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