1. Usa ’94 è il primo campionato del mondo di calcio cui partecipano l’Arabia Saudita, la Grecia e la Nigeria. Soprattutto è il primo mondiale della Russia (nel ’90 era ancora Urss) e della Germania (nel ’90 era ancora Germania Ovest). Possiamo definirlo il primo mondiale post Guerra Fredda.
Questa per la cronaca è l’ultima partita a un Mondiale dell’Unione Sovietica
2. Coincidenza vuole che si giochi negli Usa – che la Guerra Fredda l’hanno vinta – e che sia anche il primo mondiale che non si svolge in Europa o in America Latina.
Lui è Striker e di quel mondiale era la mascotte. Non lo ricordavate? Nemmeno noi.
3. Usa ’94 è l’ultimo Mondiale a 24 squadre. Da quel momento in poi, saranno 32.
Fosse stato un Mondiale a 32 squadre, ci sarebbe stato anche lui.
4. È anche il primo in cui si gioca in uno stadio coperto. È il Silverdome di Detroit e la partita è Usa-Svizzera.
Che brutta fine, il Silverdome…
5. L’inno del Mondiale è Gloryland (cosa?) di Daryl Hall (chi?).
Va beh, se proprio insistete…
6. È il mondiale dell’ultimo gol di Maradona e della prima squalifica per doping (sempre Maradona).
L’ultimo urlo del Diez
7. È il mondiale dell’autogol più tragico di sempre, quella di Andres Escobar.
8. E, forse, di uno dei gol più belli della storia dei mondiali, quello contro il Belgio di Saeed Al Ovairan dell’Arabia Saudita, che raggiungerà gli ottavi di finale.
La telecronaca è olandese, vi steste chiedendo perché tanto entusiasmo…
9. È il mondiali delle peggiori divise per portieri di sempre. Una, in particolare (e sapete di chi stiamo parlando)
Un giorno capiranno, Jorge…
10. È la prima volta di una cinquina ai mondiali, quella di Salenko in Russia-Camerun.
Quando basta una partita per vincere la classifica dei marcatori
11. Nella stessa partita, peraltro, viene segnato il gol più «anziano» della storia della competizione. Lo segna Roger Milla a 42 anni, 1 mese, 8 giorni.
Peraltro, potevano pure essere di più, per quanto ne sappiamo…
12. È il mondiale in cui l’Italia si scaglia contro Brizio Carter, arbitro messicano reo di aver espulso Zola dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, per un fallo che, insomma…
Avessimo perso, altro che Byorn Moreno…
13. È un mondiale in cui ai quarti si qualificano sette europee e una sudamericana. Che poi lo vincerà, perpetrando la regola (infranta quest’anno, per la prima volta, dalla Germania, che le europee vincono solo i mondiali che si giocano nel fuso orario europeo).
C’era una volta il Brasile…
14. È il mondiale in cui capocannoniere è Hristo Stoichkov, brutto ceffo in una meravigliosa Bulgaria di brutti ceffi.
C’era una volta anche una Germania stanca e vecchia…
15. È il mondiale della prima esultanza coreografata: Bebeto contro l’Olanda, appena diventato padre, che mima il gesto di cullare un bambino.
Poi verranno trenini, macarene, maglie in faccia..
16. È il primo mondiale in cui una gomitata, quella di Tassotti a Luis Enrique, viene sanzionata con la prova tv (otto giornate, per la cronaca).
Ops, era anche rigore…
17. È il mondiale in cui Baresi recupera da un menisco in 25 giorni, record assoluto.
E gioca pure una gran finale, per la cronaca (rigore a parte)
18. È il primo mondiale in cui la finale viene decisa ai rigori.
Fa ancora male, a dire il vero…
19. È il secondo mondiale di fila in cui l’Italia perde ai rigori (seguirà Francia ’98).
Notti (non) magiche…
20. È la prima volta in cui una squadra arriva ad aver vinto quattro campionati del mondo. I Tetracampeones brasiliani dedicano la vittoria ad Ayrton Senna, morto due mesi prima.