I conti di Rcs MediaGroup

I conti di Rcs MediaGroup

Oltre alle annunciate dimissioni del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, che lascerà nella primavera del 2015, la semestrale di Rcs MediaGroup ha fotografato una società ancora in crisi profonda (70 milioni di euro le perdite nel semestre), ma con qualche segnale di miglioramento dopo la ristrutturazione. Scendono i ricavi, trascinati al basso dalla pubblicità. Ma le cessioni di rami secchi e il taglio di 756 lavoratori (che hanno portato l’organico attuale a 4.001 persone) hanno anche permesso di migliorare il margine operativo lordo, che però rimane negativo. Le perdite nette, di conseguenza, sono state meno pesanti rispetto al primo semestre 2013, quando erano arrivate a 125 milioni. 

Ecco dieci fatti salienti dei risultati semestrali: 

1. Meno dettagli sul Corriere

Fino allo scorso anno il bilancio riportava in dettaglio i dati dei quotidiani, con una voce specifica per Rcs Sport, quelli dei periodici e delle attività televisive. Da quest’anno tutto è raggruppato nella voce Media Italia. In questo modo, anche il commento sull’andamento del primo semestre può selezionare i dati da evidenziare. Così del “Sistema Corriere” e “Sistema Gazzetta” si parla di ricavi editoriali che «evidenziano un trend sostanzialmente in linea rispetto al primo semestre 2013, sostenuti sia dallo sviluppo dei ricavi nell’area digitale sia dal positivo effetto dell’aumento del prezzo di copertina». 

2. Scendono i lettori, anche del sito

Anche sull’andamento dei siti dei due quotidiani non ci sono dati disaggregati. Assieme corriere.it e gazzetta.it nel semestre raggiungono complessivamente 45,5 milioni di browser unici medi mensili non duplicati (-2% rispetto al primo semestre 2013). Non ci sono invece dettagli sul traffico del nuovo sito del Corriere della Sera.

Quanto alle copie fisiche, il Corriere si attesta a 480 mila copie medie diffuse (-4,6% pari a 23 mila copie medie – fonte interna). La Gazzetta ha avuto una diffusione media pari a 271 mila copie, in calo del 2,2% rispetto al primo semestre 2013.

3. Pubblicità in discesa

Più chiarezza c’è per i ricavi pubblicitari. Per la sola area Media Italia sono stati pari a 111 milioni euro, in flessione dell’8,3 per cento. La raccolta sui mezzi on-line raggiunge il 22% dei ricavi pubblicitari dell’area. 

A livello di gruppo, le cose vanno meglio: «tengono i ricavi pubblicitari – si legge nella nota della società – pari a 250,8 milioni di euro rispetto ai 251,3 milioni nel primo semestre 2013, principalmente grazie alla crescita dei ricavi realizzati con editori terzi (+19,6 milioni) e dei ricavi legati ad eventi e manifetazioni sportive (+1 milione)».

4-Meglio gli altri ricavi

Riguardo all’area Media Italia, i ricavi editoriali diversi, spiega la nota di Rcs, «ammontano a 11,3 milioni in linea rispetto allo stesso periodo del 2013, principalmente per effetto dello sviluppo dei ricavi da prodotti digitali e del buon andamento delle opere collaterali de La Gazzetta dello Sport. Le Attività Televisive sono in lieve crescita rispetto all’anno precedente».

5- Salgono le copie digitali e il mobile

Per il Corriere della Sera le copie digitali sono pari a 126 mila, in crescita del 34% rispetto al primo semestre 2013. Le edizioni digitali dei due quotidiani hanno superato i 162 mila abbonamenti attivi, con una crescita del 25% rispetto al primo semestre 2013. Nei primi sei mesi sono state scaricate 2,5 milioni di edizioni digitali, in crescita del 44,1% rispetto allo stesso periodo del 2013 (fonte interna). Per quanto riguarda le versioni mobile dei due siti, nei primi sei mesi del 2014 Corriere Mobile ha registrato 5,1 milioni di browser unici (+66% rispetto al pari periodo 2013) e anche Gazzetta Mobile ha raggiunto al mese di giugno 3,2 milioni di browser unici (+53% rispetto al primo semestre 2013).  

I ricavi da attività digitali sono cresciuti dell’8,8% arrivando a 79,5 milioni di euro, pari al 13% dei ricavi complessivi di Gruppo (incidenza aumentata di circa 2 punti percentuali rispetto al primo semestre 2013). 

6- I licenziamenti 

Per Rcs MediaGroup è stato un anno di tagli pesanti sul fronte del personale. «L’organico puntuale al 30 giugno 2014 – si legge nella nota – è pari a 4.001 risorse (al lordo degli attuali accordi di Cassa Integrazione e Cassa di Solidarietà), registrando un calo di 756 unità rispetto al pari periodo 2013, in relazione ai piani di riorganizzazione che hanno coinvolto pressoché tutte le aree del Gruppo». 

7-La vendita della sede

Nessun miglioramento sul fronte della posizione finanziaria netta, che  al 30 giugno 2014 è negativa per 518,2 milioni ed è aumentata rispetto al 31 dicembre 2013 di 43,9 milioni. A peggiorare i conti hanno contribuito «l’assorbimento stagionale di cassa della gestione tipica, gli esborsi sostenuti per il processo di ristrutturazione in atto (26,9 milioni) e per nuovi investimenti tecnici, nonché per acquisizioni di partecipazioni in società di sviluppo multimediale e per l’acquisto di ulteriori quote del capitale sociale dell’Editoriale del Mezzogiorno».

Unica voce positiva, dal punto di vista finanziario: «gli incassi di 47 milioni, dovuti alla conversione delle azioni di risparmio di categoria A e B, e di 18 milioni che rappresenta la prima tranche della vendita del Blocco 1 (Edificio storico) del comparto immobiliare di S.Marco/Solferino».

8- Lo sconto delle banche

Se la posizione finanziaria netta peggiora, non ci sono problemi sul fronte delle banche. Rcs MediaGroup ha raggiunto un accordo con le banche creditrici, tra cui l’azionista di riferimento Intesa Sanpaolo, per rivedere le condizioni dei finanziamenti. L’intesa, non ancora formalizzata, riguarda in particolare la modifica di alcuni termini e condizioni di un contratto di finanziamento del 14 giugno 2013, dell’ importo originario massimo complessivo pari a 600 milioni di euro.

Il dettaglio dei cambiamenti si può leggere nella nota della società. «Dal punto di vista economico, la suddetta riduzione dei margini – si legge in una nota – determinerà minori oneri finanziari per circa euro 1,6 milioni su base annua, restando peraltro confermati gli obiettivi di riduzione della Posizione Finanziaria Netta».  

9- Migliora l’Ebitda

I tagli del personale e le cessioni di molte riviste hanno avuto come effetto un miglioramento dell’Ebitda: il margine pre oneri e proventi non ricorrenti è pari a -4,2 milioni di euro, rispetto ai -28,6 milioni del primo semestre 2013. «Dal terzo trimestre dello scorso anno l’EBITDA pre oneri e proventi non ricorrenti – si legge nella nota – ha registrato un trend migliorativo costante rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente: il miglioramento di oltre 10 milioni di euro registrato nel primo trimestre 2014 si incrementa infatti a +14 milioni nel secondo trimestre dell’anno. Nel semestre gli oneri non ricorrenti sono complessivamente pari a 25 milioni di euro (76,3 milioni nel pari periodo 2013), principalmente legati ai piani di ristrutturazione del personale di Media Spagna». 

10- Libri in profondo rosso

Dentro Rcs MediaGroup uno dei fronti più in difficoltà è quello dei libri: «i ricavi dell’area Libri si attestano a 72,1 milioni di euro, rispetto ai 90,4 milioni del primo semestre 2013; escludendo le attività cedute della Collezionabili, della partecipata Editions d’Art Albert Skira, e del marchio La Tribuna, la flessione dei ricavi si riduce a 2 milioni. Grazie alle continue azioni di contenimento costi e ottimizzazione dei processi, si evidenzia a pari perimetro una sostanziale tenuta dell’EBITDA rispetto al 2013».