Questo articolo è un po’ una scusa per parlare di Johnny Cash. Uomo al limite, Man in Black, persona sfuggente e schiva. Dopo l’arresto, gli incendi, la droga, la decisione di vestirsi solo di nero contro le ingiustizie e i soprusi, il matrimonio andato male e infine il tentativo di suicidarsi, lasciandosi andare, del tutto drogato, nella caverna indiana di Nickajack a Chattanooga nel Tennessee, incontra Dio. Era sdraiato, aspettava la morte e ha incontrato la religione.
Da quel momento arriverà la decisione di disintossicarsi, di sposarsi con June Carter e di fare un concerto in una prigione, la Folsom, in California. Ed è lì che rinasce, cantando «Ok, questa è Greystone Chapel. Il mio corpo potrà essere dentro le mura di una prigione ma il Signore ha liberato la mia anima».
La sua religiosità è personale e privata. Ma questo non toglie che Cash ci dedichi energia e pensieri. Lo dimostra questo filmato, abbastanza raro, in cui legge il Vangelo secondo Matteo. Dura un bel po’, ma a chi interessa, può piacere.