Pizza ConnectionNasce la task force Ue contro il crimine informatico

Nasce la task force Ue contro il crimine informatico

Si chiamerà Joint Cybercrime Action Task force (J-Cat) e sarà una task force investigativa contro il crimine informatico che riunirà al suo interno investigatori provenienti dai vari paesi europei. Per ora si tratta di un progetto pilota che avrà la durata di sei mesi a partire dal prossimo primo settembre, una fase che sarà monitorata dalla European Union Cybercrime task force (EUCTF, di cui fanno parte Europol, Eurojust e commissione europea). Il gruppo di investigatori sarà composto da figure di primo piano di EC3 (European Cybercrime Centre), FBI, NCA (National Crime Agency) e dalla Polizia Federale Tedesca (BKA).

Un report di McAfee stima i danni del crimine informatico in una cifra sui 400miliardi di dollari a livello globale

Il progetto ha preso forma vista la progressiva azione dei cybercriminali nei confronti oltre che di privati cittadini anche di banche, istituzioni e imprese. Sono questi i settori verso cui il cybercrime sta puntando forte negli ultimi anni. Un report di McAfee stima i danni del crimine informatico in una cifra sui 400miliardi di dollari a livello globale, con picchi che riguardano Cina, Giappone, Germania e Stati Uniti. Solo questi quattro stati, si legge nel report, perdono circa 200miliardi di dollari l’anno di Pil a causa dell’impatto del cybercrime sulle attività economiche.

Clicca qui per ingrandire l’immagine (Fonte McAfee)

A capo della Joint Cybercrime Action Task force ci sarà Andy Archibald, vice capo della National Cybercrime Unit del Regno Unito, agenzia britannica che negli ultimi mesi ha fronteggiato alcune importanti minacce informatiche a livello commerciale e bancario. Il gruppo d’indagine sarà infatti orientato a contrastare il cybercrime a livello transnazionale e in particolare a fronteggiare i crimini consumati nella darknet, cioè l’insieme una rete privata e criptata all’interno del quale trovano appunto spazio anche le manovre dei cyber criminali.

Nel frattempo gli investigatori di Austria, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Olanda, Germania, Francia e Italia si stanno muovendo verso la sede del nuovo organismo investigativo che avrà sede all’Aia. L’idea, al termine del progetto pilota, è quella di aggregare tutti e ventotto i Paesi Ue e riuscire a dare un progetto sia investigativo sia legislativo a livello comunitario per armonizzare i sistemi dei singoli Paesi.

L’idea, al termine del progetto pilota, è quella di aggregare tutti e 28 i Paesi UE

Sovente, gli atti di cybercrime non vengono denunciati dalle vittime, nonostante le perdite di denaro e dati sensibili siano a volte consistenti. Alcuni esempi li fornisce di nuovo il report di McAfee: nel 2013 il governo americano ha fatto sapere che ben tremila compagnie hanno subito attacchi hacker, mentre nel Golfo Persico due banche hanno perso una cifra vicina ai quarantacinque milioni di dollari in poche ore, così come una compagnia inglese ha perso 1,3miliardi di dollari da un singolo attacco.

Intervista della BBC sull’evoluzione del darkweb al nuovo coordinatore della Joint Cybercrime Action Task force Andy Archibald

Le tendenze per il crimine informatico sono viste al rialzo, in particolare per quanto riguarda le opportunità: sempre più attività aziendali si trasferiscono online, e allo stesso modo il know how e i brevetti se non protetti in maniera adeguata possono essere oggetto di appetiti criminali. Così come l’aumento dei dispositivi di qualsiasi genere connessi a Internet espone informazioni sensibili e dati a chi ha intenzione di impossessarsene anche in modo fraudolento. «Per questi motivi — dicono gli adetti ai lavori — occorre un contrasto comune e una collaborazione da parte degli Stati e una legislazione armonizzata». In assenza di collaborazione e interventi legislativi comuni il costo dell’impatto del cybercrime sulle attività economiche non potrà che salire e rallentare dunque la stessa crescita, in particolare nei paesi in via di sviluppo, che già sta annaspando in questi anni di crisi.

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