Un paio di settimane fa c’è stata molta discussione riguardo alla possibilità che Disney, ora proprietaria del marchio, pubblicasse una versione in alta qualità del Guerre Stellari originale, così com’era uscito nei cinema nel 1977.
Perché, ci sono altre versioni di Guerre Stellari che non sono quella del 1977? Sì, e parecchie. Nel corso degli ultimi 37 anni, George Lucas ha aggiornato il suo film più famoso parecchie volte, usando le nuove tecnologie digitali per aggiungere piccoli e grandi dettagli. E se in alcuni casi il lavoro di Lucas è paragonabile al processo di restaurazione delle vecchie pellicole, in altri i cambiamenti hanno riguardato elementi essenziali dell’identità di Guerre Stellari (su Wikipedia c’è la infinita lista di tutte le modifiche fatti al film). I fan della saga, ovviamente, non sono d’accordo con questi cambiamenti e in più occasioni si sono lamentati della cosa con il regista. Che, più volte, ha risposto di non essere molto interessato alle loro proteste. «Questo è il film come lo volevo, e mi spiace se avete visto un film completo solo a metà e ve ne siete innamorati», ha detto Lucas in un’intervista parlando della versione aggiornata di Guerre Stellari per il trentennale della saga, «ma io voglio che sia come voglio che sia». E ha continuato «[i fan di Guerre Stellari] hanno le loro idee su cosa dovrebbe succedere, e pensano di aver ragione. Che va bene, solo che sono io che sto facendo i film e quindi li farò a modo mio». Ma quella che può sembrare solamente una guerra tra deditissimi appassionati e il loro regista preferito, è in realtà una questione più ampia, sulla natura di uno dei più famosi film di fantascienza del mondo e sulla conservazione della cultura.
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, c’era una taverna. Nella taverna, un poco di buono di nome Han Solo è in un mare di guai. Greedo, un cacciatore di taglie, l’ha trovato e vuole indietro i soldi che Han deve al suo capo: Jabba the Hutt. Se avete visto Guerre Stellari prima del 1997, per levarsi d’impiccio, Han Solo prende la sua pistola laser e da sotto al tavolo spara a sangue freddo a Greedo. Nell’edizione di Guerre Stellari uscita nel 1997 per il trentennale del primo film, però, George Lucas ha aggiunto una scena di un secondo in cui è Greedo che spara per primo, mancando Han e finendo di nuovo ammazzato. Ma non è ancora finita, perché se, invece, avete visto Guerre Stellari dopo il 2004, non avete visto né Greedo né Han sparare per primi, perché Lucas ha editato di nuovo la scena. Stavolta Han e Greedo sparano insieme le loro pistole laser, ma Han schiva il colpo, mentre Greedo no. In nessuna delle versioni attualmente in vendita di Guerre Stellari, vediamo Han sparare per primo. Lucas ha piano piano eliminato quella versione, quella originale, sostituendola con quelle successive. Questa è solo una delle modifiche fatte a Guerre Stellari da George Lucas. Un piccolo cambiamento che, però, cambia completamente la percezione che lo spettatore ha del personaggio interpretato da Harrison Ford. Da spietato contrabbandiere che si redime nel corso della saga a “buono” fin dall’inizio.
La discussione è ancora più ampia del singolo film, naturalmente: Lucas nel corso delle edizioni ha ritoccato l’intera trilogia originale di Guerre Stellari. Come già detto, alcune delle modifiche sono state fatte per la soddisfazione di Lucas nel vedere Guerre Stellari esattamente come se l’era immaginato, e molte altre servono a tirare le fila di una saga di sei film prodotti in oltre trent’anni e ad aggiustare errori e imprecisioni in modo che siano coerenti tra di loro. Ad esempio, nel terzo dei film originali (Episodio VI, Il ritorno dello Jedi), durante i festeggiamenti per la vittoria dei ribelli, davanti a Luke Skywalker appaiono i fantasmi dei suoi maestri: Obi-Wan Kenobi, Yoda e… quello di suo padre, interpretato da Sebastian Shaw, l’attore sotto il casco di Darth Vader. Nelle nuove versioni, il fantasma di Shaw è stato sostituito da quello di Hayden Christensen, l’attore che interpreta il papà di Luke nella trilogia più recente. Anche in questo caso, i fan non sono stati particolarmente felici. E sono nate intere comunità di appassionati che si dedicano all’arte del despecializing, il despecializzare le nuove versioni di Guerre Stellari per renderle il più possibile uguale all’originale del 1977, distribuendo — illegalmente — i risultati online (su The Atlantic c’è un intero articolo dedicato al tema, con un’intervista a uno dei più dedicati despecializzatori, se interessa).
La questione allora si allarga: il director’s cut, la versione di un film voluta dal regista e non dalla casa di produzione è una pratica molto diffusa. Blade Runner è uno degli esempi più famosi: il regista voleva un finale, la casa di produzione ne voleva un altro e alla fine esistono due versioni diverse del film, quella uscita al cinema ha un lieto fine, quella uscita successivamente, no. Ma cambiare continuamente un film è un’altra cosa. Quante volte il regista può rimettere le mani su un suo lavoro prima di trasformarlo in qualcosa di completamente diverso?
E, ancora più in astratto, chi è Guerre Stellari? Di George Lucas che l’ha girato e ha il diritto di cambiarlo e aggiornarlo tutte le volte che vuole, anche a costo di scontentare i fan, o dei fan e delle persone che l’hanno visto, l’hanno amato e l’hanno trasformato in un fenomeno di massa?
La risposta è che, per ora, Guerre Stellari è di 20th Century Fox. Le voci sulla possibilità che la versione originale del film torni in commercio, infatti, sembrano infondate per una semplice ragione: non è Disney ad aver i diritti sul film. 20th Century Fox è proprietaria dei diritti di tutti e sei i film di Guerre Stellari fino al 2020, anno in cui cinque dei film finiranno in mano a Disney. Il sesto, il primo Guerre Stellari, è e sarà per sempre in mano a Fox, che ne detiene i diritti permanentemente. E che sembra poco propensa a lasciare a Disney una tale fabbrica di soldi.
Rivedremo quindi mai Guerre Stellari così come è uscito al cinema nel 1977, nella versione che ha vinto sette premi Oscar e che ha dato il via a una delle più grandi e importanti saghe cinematografiche della storia? Chi lo sa. L’unica cosa certa è i fan, anno dopo anni, edizione dopo edizione, continueranno a chiederlo. E forse, prima o poi, come i ribelli del loro film preferito, la spunteranno.