Mentre si approvava il decreto cultura per il rilancio di un settore che in questi anni ha visto soprattutto tagli, in questa settimana si è consumato lo scontro sullo sgombero del Teatro Valle Occupato di Roma. Non un teatro qualunque, ma un esempio di gestione e sperimentazione teatrale in tutta Europa. Il Valle, però, non è l’unico spazio culturale d’Italia occupato da artisti e cittadini. La penisola è costellata di esempi simili (con problemi simili), che spesso hanno portato al recupero di spazi abbandonati.
Partiamo dal Valle Occupato. Dopo il braccio di ferro con il Comune e il ministero, alla fine gli occupanti si sono detti disponibili a uscire, ma dal 10 agosto. Da La Repubblica:
Il lungo braccio di ferro tra Comune di Roma e occupanti del Teatro Valle sembra essere arrivato a una soluzione. “Siamo disponibili ad accettare i termini della proposta avanzata dal Teatro di Roma. Siamo disponibili a indicare la data della nostra uscita dal Teatro Valle per il 10 agosto – ‘La notte dei desideri’ – affinché si abbia il tempo per una serie di incontri con l’assessorato e il Teatro di Roma per definire la convenzione che ci è stata indicata”. E’ questa la proposta degli attivisti del Teatro Valle, che questa mattina hanno convocato una conferenza stampa alla Camera dei deputati.
Dopo l’ultimatum dell’assessore capitolino alla Cultura, Giovanna Marinelli, che aveva fissato la consegna del Teatro Valle alla Soprintendenza per i lavori entro la data del 31 luglio 2014, questa mattina gli attivisti, che hanno occupato la storica sala tre anni fa, hanno accettato i termini della proposta avanzata dal Teatro di Roma e dichiarano che questa scelta è stata presa perché “non è nostra intenzione gestire questo teatro”. CONTINUA A LEGGERE
Sempre a Roma, sorge il cinema America occupato, che pare abbia sventato il pericolo di essere trasformato in miniappartamenti. Da Europa:
Chissà se sarà davvero arrivato l’happy end per l’America occupato, nato cinema a Trastevere nella Roma della Dolce Vita per poi di rischiare di morire sottoforma di miniappartamenti in quella della Grande Crisi. Dopo 14 anni di abbandono e diciotto mesi di occupazione durante i quali un gruppo di ragazzi l’ha letteralmente riportato alla vita.
A sentire il ministro dei beni culturali Dario Franceschini sembrerebbe di sì. Questa mattina Franceschini ha infatti annunciato a chi (auto) gestisce l’America che l’immobile non potrà cambiare destinazione d’uso – i proprietari volevano appunto farne un condominio di lusso per turisti – grazie agli storici mosaici che lo decorano: «I sopralluoghi hanno dato esito positivo. Il valore artistico dei mosaici è stato riconosciuto e questo farà scattare il vincolo su di essi e il conseguente vincolo di destinazione d’uso dello spazio che, quindi, dovrà restare cinema». CONTINUA A LEGGERE
Il Leoncavallo, storico centro sociale di Milano, invece ha raggiunto un accordo dopo 20 anni di occupazione. Dal Corriere della sera:
L’immobile dove ha sede lo storico centro sociale di Milano Leoncavallo passa al Comune di Milano. Lo comunica, in una nota, Brioschi. La societa’ della famiglia Cabassi spiega che «la controllata L’Orologio srl, proprietaria dell’immobile occupato senza titolo di via Watteau 7 a Milano, ha sottoscritto un atto unilaterale d’obbligo che contempla l’impegno a permutare con il Comune di Milano, l’immobile di proprieta’, con gli immobili comunali di via Zama 23 e via Trivulzio 18 a Milano». La valutazione della permuta e’ stata effettuata anche sulla base di una perizia rilasciata dall’Agenzia del Territorio. Il perfezionamento dell’operazione e’ subordinato alle delibere della Giunta comunale e del Consiglio comunale di Milano. CONTINUA A LEGGERE
A Napoli, esiste addirittura una biblioteca occupata. Succede all’Università Federico II. Da La Repubblica:
Alla Federico II di Napoli il Collettivo degli studenti si è insediato da mesi nei locali della facoltà dove erano custodite decine e decine di volumi. “Erano in completo stato di abbandono – racconta Federico Tramontano – li abbiamo ripuliti e messi a disposizione di tutti”. QUI IL VIDEO