Abbiamo pure conquistato la poltrona di Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ma agli italiani degli esteri importa poco o nulla. Basta guardare i risultati del tredicesimo Transatlantic Trends Survey condotto dal German Marshall Fund of the United States e dalla Compagnia di San Paolo, che ogni anno fa il punto sui temi che stanno a cuore ai cittadini europei e statunitensi, includendo anche Russia e Turchia. Davanti alla domanda “Quale pensi che sia il problema più importante che sta affrontando il nostro Paese al momento?”, nessuno degli intervistati indica l’instabilità internazionale e il terrorismo (gli intervistati dovevano dare una sola risposta). A preoccupare di più gli italiani sono disoccupazione e crisi economica.
Affari interni Per il 40% degli intervistati la preoccupazione maggiore è la disoccupazione, che a luglio 2014 era a quota 12,6 per cento. Il 27% degli intervistati dice di essere colpito personalmente dalla crisi (-4% rispetto al sondaggio dello scorso anno). E l’Europa, sostiene l’87% (percentuale seconda solo all’88% degli spagnoli), non avrebbe fatto abbastanza. Tantomeno il governo nazionale: lo dice il 74% degli intervistati italiani. Mentre il 55% è convinto che la moneta unica europea abbia avuto solo effetti negativi.
L’immigrazione continua a preoccupare gli italiani, ma non troppo. Resta il fatto che il 64% dice di non condividere le politiche di gestione dei flussi migratori. Il 44% sostiene che in Italia ci siano troppi immigrati (al terzo posto in Europa dopo greci e inglesi), ma la percentuale poi scende al 22% quando vengono comunicati i dati sulla presenza di immigrati nel nostro Paese. Per l’84% degli italiani l’immigrazione è un problema. Il 57% chiede politiche più restrittive sui rifugiati politici, ma in tanti (63%) sono ottimisti sull’integrazione delle seconde generazioni.
Politica estera Quando invece viene richiesto esplicitamente di dare un giudizio sulle questioni di politica internazionale, il 55% degli intervistati italiani vede positivamente una forte leadership statunitense e il 72% dice di avere una buona opinione degli Usa. Italiani e tedeschi, tra gli europei, sono i più favorevoli nei confronti della politica estera dell’amministrazione Obama (entrambi al 74%), mentre gli italiani sono secondi solo agli olandesi nel giudizio positivo della gestione americana delle relazioni con la Russia di Putin. Gli italiani, insieme ai tedeschi, restano i più obamiani d’Europa, anche se un po’ meno rispetto allo scorso anno (dal 91 al 74%). Ciononostante, il 58% spera che l’Italia adotti un approccio più indipendente nella partnership tra Usa e Ue in tema di sicurezza e diplomazia.
Con il 77% degli intervistati favorevoli, siamo secondi in Europa solo ai tedeschi (87%) nell’approvare una forte leadership europea. Il 66% degli italiani ha un’opinione favorevole dell’Europa, mentre il 55% degli italiani dice di essere d’accordo con le scelte di politica internazionale fatte dal proprio governo. E nonostante il 69% giudichi negativamente la Russia putiniana, quasi la metà degli intervistati (47%) approva le scelte italiane in tema di relazioni con il governo di Putin.
L’Europa Sul fronte europeo, nonostante i giudizi negativi sull’euro e la gestione della crisi economica, il 56% degli intervistati sostiene che l’essere uno Stato membro dell’Ue per l’Italia sia stata una buona cosa. Tra questi, il 41% lo dice perché l’Europa «è una comunità di democrazie che dovrebbero agire insieme», il 27% perché l’Europa «permette la libertà di movimento, lavoro e studio dentro i suoi confini», il 12% perché l’Ue «ha mantenuto la pace in Europa», mentre per l’11% è perché l’Ue «ha rafforzato le economie europee». Tra quelli che invece sostengono che l’adesione all’Europa sia stata una cosa negativa, la ragione più comune (66%) è che l’Europa avrebbe indebolito l’economia europea.
La Nato Secondo il 50% degli italiani, il patto del Nord Atlantico resta essenziale nella gestione delle questioni internazionali. E addirittura il 69% dice che la Nato dovrebbe essere impegnata nella difesa territoriale dei Paesi europei, mentre il 59% sostiene il lavoro della Nato per il mantenimento della pace in Paesi come l’Afghanistan. La stessa percentuale, però, critica aspramente le operazioni militari condotte fuori dal Nord America e dall’Europa. In particolare, gli italiani giudicano molto negativamente (70%) il rifornimento di armi da parte della Nato per aiutare i Paesi in difficoltà a difendersi da soli.
Russia Per quanto riguarda i rapporti con la Russia, il 49% è d’accordo nella gestione dei rapporti tramite l’Ue, mentre il 37% crede che l’Italia dovrebbe fare da sé. Solo il 9% vorrebbe un maggiore coinvolgimento degli States. Sul fronte ucraino, invece, il 52% degli italiani sostiene che l’Ue dovrebbe continuare a fornire supporto politico ed economico all’Ucraina, anche se questo dovesse portare a inasprire il conflitto con la Russia. La maggioranza (59%) sostiene infatti la necessità di sanzioni economiche contro la Russia. Ma alla domanda se sia giusto o no inviare rifornimenti militari agli ucraini, gli italiani (80% è d’accordo) vengono superati da tedeschi (85%) e francesi.