Il 19 settembre il colosso dell’e-commerce cinese Alibaba ha debuttato a Wall Street ottenendo un risultato storico: il più grande collocamento in borsa mai avvenuto. Al termine della giornata le azioni della società di Jack Ma hanno raggiunto un valore di 94 dollari l’una, incrementando il loro valore iniziale del 36 per cento. Inoltre la vendita delle azioni ha fruttato 25 miliardi di dollari. Si tratta della valorizzazione più alta di un collocamento in borsa, più di Google o di Facebook. Nel secondo trimestre 2014 le vendite sono salite del 46% a 2,54 miliardi dollari e l’utile netto è quasi triplicato. La società domina il più grande mercato di e-commerce al mondo ma rimane abbastanza sconosciuta. Per capire meglio di cosa si tratta è bene ricordare le componenti più importanti che la compongono:
Taobao Marketplace: mercato dello shopping online cinese
tmall: la piattaforma di vendita al dettaglio che dispone di grandi marchi venduti direttamente dai titolari.
Alibaba.com: un mercato globale on-line all’ingrosso per i clienti internazionali.
1688.com: leader del mercato all’ingrosso per interni on line.
Alipay: servizio come PayPal che ha eseguito 623 miliardi dollari di pagamenti digitali per l’anno fiscale 2014; È controllato separatamente da Jack Ma, fondatore di Alibaba nel 1998, e da altri dirigenti.
Aliyun: servizio cloud. Secondo documenti della SEC, Alibaba è cresciuta qui del 26% rispetto allo scorso anno. Non è tanto rapida quanto Amazon Web Services, ma è comunque impressionante.
In sostanza, Alibaba è eBay, PayPal, Amazon, Amazon Web Services, e molti altri tutti assieme. Un punto debole per alcuni investitori è che Alibaba è alla mercé del governo cinese. Un esempio: Alipay fu improvvisamente scorporata nel 2011 per essere posta nelle mani di Ma, dopo che la Banca centrale in Cina aveva richiesto alle società per i pagamenti non bancari che fossero Cinesi, e ottenessero una licenza di esercizio. Alibaba è “incorporata” nelle Isole Cayman, e non potendo ottenere questa licenza avrebbe dovuto cessare la sua attività a settembre 2011.
Una revisione delle regole tuttavia improbabile, per ora, in parte anche perché alcuni alti funzionari cinesi hanno partecipazioni importanti in Alibaba. L’Ipo porterà loro molti soldi. Gli investitori istituzionali che hanno come dipendenti o partner i figli di alti funzionari cinesi hanno investito miliardi in Alibaba. Questa estate Boyu Capital ha rivelato di avere come partner la nipote dell’ex presidente cinese Jiang Zemin, la China Development Bank, che detiene lo 0,47%, e la China International Trust and Investment Corporation, che detiene il 1,1 per cento.
Oltre a ciò, Alibaba non è solo cinese, ma sta diffondendo la sua influenza a livello globale. Ha investito molto nel mercato statunitense. Di recente ha aperto una piattaforma di e-commerce per i prodotti di fascia alta come abiti, prodotti per la casa e gioielli. Sta sottoscrivendo partecipazioni in start-up americane, soprattutto sul “mobile e-commerce”. Già nel mese di marzo ha investito 215 milioni dollari in Tango, una società di messaggistica. Prima, aveva investito 250 milioni di dollari in LYFT con Andreessen Horowitz, e partecipato a un finanziamento di 170 milioni per Fanatics. E più di recente ha investito 120 milioni di dollari nella start up di videogiochi Kabam oltre ad indirizzare i suoi investimenti anche in Europa e America Latina.
Collaborando con i servizi postali del Brasile, ha appena avviato Correios per consentire alle piccole imprese di utilizzare il suo sistema di pagamento Alipay e vendere prodotti in Cina. In Italia e in Francia, Alibaba ha firmato accordi per agevolare vendite per tmall. Ha poi una partecipazione di 250 milioni in Singapore Post.
Nel frattempo, però, il gigante di Ma deve anche fronteggiare una concorrenza seria all’interno della Cina. La sua quota di 76% del mercato complessivo delle vendite online nella nazione del dragone è sotto attacco. ID, Il secondo nelle vendite online, sta salendo rapidamente dopo che Tencent ha annunciato di averne acquistato il 15%. Tencent è una piattaforma online di social media, comunicazioni, informazioni e giochi che vale circa la metà dei 340 miliardi delle prime dieci società di internet cinesi.
Sta guadagnando terreno grazie alla popolarissima app di messaggistica mobile WeChat. Oggi, WeChat ha 396 milioni di utenti mensili attivi, dei quali quasi cento al di fuori della Cina, una cifra impressionante, considerando che WhatsApp, il leader americano, ne ha 465 milioni a n tutto il mondo. Un ultimo punto molto importante per Alibaba: interi villaggi in Cina vivono di operazioni effettuate su Alibaba e la grande quantità di occupazione e crescita locale che essa genera all’interno della Cina.