Quasi un viaggio tra le pagine di Guerra e Pace: sono le immagini dei veterani dell’esercito di Napoleone. Fotografie scattate quando i reduci, ormai sulla settantina (alcuni sull’ottantina) erano molto distanti da quel passato. Le uniformi, però, erano quelle che indossavano negli anni delle conquiste napoleoniche, quando militavano nella Grande Armée, con le forme, gli adornamenti, le insegne originali. Si può vedere com’erano, davvero, una volta, i soldati che hanno partecipato a battaglie storiche.
Per ognuno di loro c’è scritto, nel rovescio dell’immagine il nome e il reggimento di appartenenza.
Perché sono state scattate queste fotografie? Come hanno fatto a radunare quei veterani, in una tornata sola in un medesimo posto? Secondo una prima ricostruzione proposta dalla Brown University Library (che possiede la collezione delle immagini) le fotografie sarebbero state scattate il 5 maggio del 1855, in occasione di una celebrazione, a Parigi, della morte di Napoleone. I vecchi soldati sarebbero convenuti nella città, tutti insieme, per sfilare nel centro. L’ipotesi poggia su una notevole somiglianza tra alcuni dei personaggi delle fotografie e i ritratti fatti da Job, celebre illustratore militare francese, in occasione di quella marcia. Anche se, fanno notare alcuni, la medaglia di Sant’Elena, che alcuni indosserebbero, è stata coniata solo nel 1857. Per cui la data andrebbe spostata almeno all’anno successivo.
Il granatiere Burg, del 24esimo Reggimento della Guardia;
Il sergente Delignon, che indossa l’uniforme della Guardia Cacciatori a cavallo (1809-1815);
Il signor Dreuse, lanciere del Secondo Reggimento Cavalleggeri, che tiene in mano uno shakò piumato (1813-1814);
Ducel, dell’esercito mammelucco, che combatté tra il 1813 e il 1815;
Dupont, furiere del Primo Ussari, impugna la spada mamelucca;
Il quartiermastro Fabry, del Primo Ussari;
Lefebre, del Secondo Reggimento del Genio, indossa il shakò piumato;
Moret, del Secondo Ussari (1814-1815) seduto, nella sua superba uniforme da ussaro;
Schmitt, del Secondo Reggimento dei Cacciatori a Cavallo (1813-1814);
Verlinde, del Secondo Lancieri (1815), indossa uno shapka, tipico copricapo di origine russa, forse lascito della disastrosa campagna napoleonica nelle terre dello zar.