A meno di cento giorni dall’inizio di Expo 2015, a Milano si scaldano gli animi per il fischio d’inizio. La speranza, per tutti, è di riuscire ad approfittare dell’ubriacatura da esposizione universale. E magari, perché no, trovare un lavoro. Tanto più che, secondo uno studio della Bocconi, se gli organizzatori riusciranno davvero a portare in città 20 milioni di visitatori, i posti di lavoro creati potrebbero essere quasi 200mila.
Il sito di annunci online Kijiji.it ha registrato una ricerca ogni 50 minuti per trovare un lavoro durante i sei mesi di Expo. Una febbre da lavoro giustificata dal fatto che all’interno della categoria “Lavoro” del sito, le inserzioni che offrono un’occupazione nel corso dell’esposizione universale sono cresciute del 21% negli ultimi tre mesi. Le offerte maggiori riguardano venditori di spazi fieristici, addetti al ricevimento (hostess e steward) e alla ristorazione. Ma non mancano anche le offerte di impieghi più qualificati: manager nella logistica e sicurezza, merchandiser, agenti di vendita con ottima conoscenza delle lingue straniere, interpreti, guide turistiche, personal shopper e specialisti della Rete. Dal punto di vista contrattuale, gli annunci spaziano dal contratto a provvigione al tempo determinato con benefit, dalla collaborazione con partita Iva a pochi contratti a tempo indeterminato.
Ma c’è anche chi, come qualche albergatore, starebbe già approfittando dell’esposizione universale per arrotondare un bel po’. La prima denuncia è già arrivata da parte di Cittadinanzattiva e Federconsumatori Lombardia: «L’esposizione universale 2015 dovrebbe essere un’opportunità non solo per la città di Milano, ma per la Lombardia, e più in generale, per l’intero Paese. Purtroppo situazioni sgradevoli rischiano di segnare un triste fallimento di Expo. Gli aumenti che in questi giorni vengono segnalati per il pernottamento in alcune strutture alberghiere della città sono inaccettabili». Le due associazioni parlano di aumenti spropositati: dai 100 euro a notte, nel periodo tra maggio a ottobre 2015 si arriva a pagare quasi il triplo, 285 euro. «Chiediamo agli organi competenti di intervenire per evitare altre situazioni del genere», dice Gianmario Mocera, presidente di Federconsumatori Lombardia. «Ma nel frattempo, da parte nostra, stiamo valutando il tipo di azione più opportuna per intervenire nei confronti degli albergatori e permettere alla persona coinvolta di poter trovare anche per il 2015 opportune risposte alle proprie esigenze».
Il Comune di Milano è corso ai ripari, sottoscrivendo il «Patto per Expo», cioè un documento che impegna chi lo firma a giocare sporco nell’accoglienza dei turisti. Tra i firmatari ci sono diverse associazioni di categoria e 17 firme di associazioni a tutela dei consumatori. Il patto prevede ad esempio menù turistici con prezzi chiari, trasparenti e multilingue, accompagnati sempre da un bicchiere di “acqua del sindaco” al tavolo.
Intanto, mentre Expo ha già il suo inno alternativo, “Exposong” (venuto fuori dal noto blog Onalim), secondo una elaborazione della Camera di Commercio sui commenti in Rete, Milano è salita al terzo posto sul podio delle città più famose d’Europa, dopo Londra e Parigi. Tremila i commenti giornalieri sulla città e mille solo sull’esposizione universale. Tre commenti su quattro sono positivi, con punte addirittura del 90% in Cina. Il capoluogo lombardo supera anche le città del Nord Europa per popolarità: su Internet si parla di Milano circa il doppio rispetto a Francoforte, Vienna e Amsterdam.