Il numero uno della Direzione Nazionale Antimafia, Franco Roberti, l’ha definito «un intervento giudiziario storico, senza precedenti, imponente e decisivo nel contrasto delle mafie al Nord e in particolare dell’insediamento ‘ndranghetista in Emilia». Le accusa vanno dall’associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi da fuoco, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, emissione di fatture false. Il tutto sarebbe legato agli appalti per la ricostruzione post terremoto 2012.
I numeri saltano subito all’occhio: 160 arresti in tutta Italia e duecento indagati. 117 sono gli ordini d’arresto emessi della procura di Bologna, di cui sette al momento non sono stati eseguiti per l’irreperibilità di alcuni degli indagati. L’indagine è condotta dalla procura distrettuale antimafia di Bologna che ha ottenuto dal gip del Tribunale le 117 custodie cautelari in Emilia, ma anche Lombardia, Piemonte, Veneto, Sicilia. Contestualmente si stanno muovendo le procure di Catanzaro e Brescia che hanno emesso 46 provvedimenti.
L’operazione “Aemilia” ha coinvolto sia gli affiliati alle cosche della ‘ndrangheta, in particolare al clan Grande Aracri di Cutro, presente da decenni in regione, politici locali, un tecnico del comune di Finale Emilia, imprenditori e un giornalista. Finiti nell’ordinanza anche Ernesto e Domenico Grande Aracri, i fratelli del boss già detenuto Nicolino Grande Aracri, alias “Mano di gomma”. Domenico è un avvocato penalista, ed è stato arrestato su disposizione della direzione distrettuale antimafia di Bologna.
L’operazione si è concentrata soprattutto nelle province di Modena e Reggio Emilia. Tra gli arrestati l’imprenditore Augusto Bianchini, titolare dell’omonima Bianchini costruzioni oltre a un tecnico del Comune di Finale Emilia. Bianchini è uno degli imprenditori più impegnati nella ricostruzione nel cratere sismico a cavallo tra il 2012 e 2013. Proprio nel 2013 compare nelle cronache a causa di una interdicevi della Prefettura che escludeva la sua società dalle “White List”, le cosiddette liste pulite per gli appalti. Sotto la lente d’ingrandimento finirono i legami di alcuni dipendenti con figure malavitose riconducibili alla ‘ndrangheta, ma anche la gestione di alcuni appalti e lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto.
Tra gli imprenditori del settore edile coinvolti nell’indagine Aemilia anche Giuseppe Iaquinta, padre del calciatore Vincenzo, arrestato nel reggiano.
Spicca tra i fermi il nome del consigliere comunale di Forza Italia Giuseppe Pagliani, consigliere comunale a Reggio Emilia, che, rivelano le indagini, con Nicolino Sarcone, «referente della cosca a Reggio Emilia e comuni limitrofi», si sedeva attorno a un tavolo proprio con alcuni esponenti dei Grande Aracri.
Fonte: Direzione Nazionale Antimafia
Sulle elezioni, fanno sapere gli inquirenti, sono stati svolti accertamenti e si intersecano in qualche modo con le indagini le tornate elettorali di Parma (2012), Salsomaggiore (2006), Brescello e Bibbiano (2009), su cui sono ancora in corso le verifiche degli investigatori per alcune sospette condizionamenti dei clan. Tra gli indagati figura anche il sindaco di Mantova Nicola Sodano.
Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dallo stesso Procuratore Nazionale antimafia Franco Roberti, sono stati sequestrati beni per circa 100milioni di euro. Nel corso dell’inchiesta è stato sentito anche l’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia dal 2004 al 2013, tra i protagonisti di un “pellegrinaggio” che ha fatto rizzare le antenne alla procura antimafia di Bologna. Riportava l’Espresso lo scorso 2 dicembre: una festa religiosa che gli sta creando più di un imbarazzo politico: la processione del Santissimo crocifisso a Cutro, provincia di Crotone. Un rito avvenuto nel pieno della campagna elettorale del 2009 quando l’allora sindaco di Reggio Emilia correva per un nuovo mandato. In città e in tutto il circondario la comunità d’origine cutrese è talmente numerosa da pesare anche alle urne e quella spedizione in Calabria poteva avere un impatto nel voto. Delrio, all’epoca numero due dell’Anci, non è stato il solo a impegnarsi in questa trasferta: tutti gli altri candidati della zona hanno deciso di presentarsi al cospetto del Santissimo.
Ma in certe terre i simboli contano più delle parole: la processione dei primi cittadini emiliani è stata interpretata come un segno tangibile di riconoscenza da tutta la comunità calabrese. Anche da quelle persone che in Emilia alimentano i peggiori traffici. La questione è finita all’attenzione della procura antimafia di Bologna, che ha convocato come testimoni gli illustri partecipanti. Anche Delrio è stato sentito come “persona informata dei fatti”.
Allo stesso modo sono finiti in manette anche alcuni appartenenti alle Forze dell’Ordine, uno dei quali ha anche minacciato una giornalista del territorio che ha immediatamente riferito l’episodio agli inquirenti dando impulso e conferme alle indagini verso poliziotti e carabinieri, o ex tali, che per gli inquirenti facevano l’interesse degli altri indagati rivelando anche informazioni coperte dal segreto.
Ma la holding del crimine che risponde al nome di ‘ndrangheta non è una novità in terra emiliana. Tutt’altro: basti pensare che le indagini odierne si basano storicamente su risultanze di operazioni avvenute a cavallo tra il 2002 e il 2007, e che l’affondamento delle radici del clan Grande Aracri avviene nei primi anni ’80, quando in soggiorno obbligato da Cutro arriva Francesco Grande Aracri dalla città di Dragone.
Negli anni le cosche, non solo calabresi, ma anche il clan dei casalesi, sono entrate nel tessuto economico, sociale e politico, avvalendosi anche della vicinanza con San Marino. Roberto Pennisi, consigliere della Direzione Nazionale Antimafia, e presente nella conferenza stampa di oggi (28 gennaio), ha scritto nella sua relazione alla Direzione «in particolare le Province di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia si indicavano come contrassegnate dalla presenza di criminalità organizzata soprattutto di marca ‘ndranghetista, mentre la città di Bologna si definiva una terra di tutti e, pertanto, non catalogabile secondo nessun attributo criminale, non potendosene alcuna specifica organizzazione di tipo mafioso arrogare il dominio».
«Infiltrazione – spiegava Pennisi – che ha riguardato, più che il territorio in quanto tale con una occupazione “militare”, i cittadini e le loro menti;; con un condizionamento, quindi, ancor più grave. Sì che non inutile sarebbe una maggiore cautela nel disapprovare provvedimenti di organi amministrativi dello Stato, peraltro sottoposti ai controlli giurisdizionali previsti dalla legge, con censure che creano disorientamento nella collettività e che, certo, non concorrono alla formazione di un sentimento dei cittadini in termini di repulsione delle infiltrazioni mafiose anche quando queste appaiono dotate di appeal. In altre parole concorrendo a determinare la erosione della legalità a tutto favore della logica del profitto».
Senza dimenticare che tre anni fa il comune modenese di Serramazzoni, amministrato dal Pd, arrivò allo scioglimento con il provvedimento dell’allora ministro dell’Interno Cancellieri. Anche qui l’operazione “Parola d’Onore” portò a galla storie di appalti e contiguita con esponenti delle famiglie calabresi in particolare con Rocco Antonio Baglio, indicato nei rapporti dei carabinieri vicino alla ‘ndrina Longo Versace e referente delle cosche operanti nel modenese. Negli anni Novanta, Baglio fu arrestato per un arsenale sequestrato e poi ebbe guai per la bancarotta fraudolenta di una sua società, Mida’s. I finanzieri durante l’inchiesta ripresero alcuni incontri tra Baglio e l’ormai ex sindaco di Serramazzoni Luigi Ralenti, a giudizio per corruzione e turbativa d’asta.
BLOG: Rapporto Direzione Nazionale Antimafia/2 Dall’Emilia alla Lombardia: la A1 divide due cosche?
i nomi degli indagati:
Giuseppe Aiello di Crotone
Lauro Alleluia di Afragola (Napoli)
Giuseppe Aloi di Schwerte (Germania)
Alfredo Amato di Palmi
Domenico Amato di Taurianova
Francesco Amato di Rosarno
Davide Arabia di Crotone
Rosario Arcuri di Cutro
Carmine Arena di Crotone
Karima Baachaoui nata in Tunisia
Moncef Baachaoui nato in Tunisia
Pasquale Battaglia di Crotone
Carmine Belfiore di Cutro
Francesco Belfiore di Cutro
Giuseppe Belfiore di Gioiosa Ionica
Giovanni Paolo Bernini di Parma
Erika Bertocco di Torino
Alessandro Bianchini di Mirandola
Augusto Biachini di San Felice Sul Panaro
Corrado Bidin di Latisana
Andrea Bighignoli di Negrar
Antonio Blasco nato in Germania
Gaetano Blaso di Crotone
Domenico Bolognino di Locri
Michele Bolognino di Locri
Sergio Bolognino di Locri
Andrea Bonazzi di Mantova
Maurizio Bosi di Livorno
Bruna Braga di Mirandola
Tiziano Braulli di Reggio Emilia
Pasquale Brescia di Crotone
Luigi Brugnano di Crotone
Marco Busia di Isola Capo Rizzuto
Salvatore Buttiglieri di Gioiosa Ionica
Salvatore Caccia di Cutro
Mario Calesse di Sant’Eufemia
Mario Cannizzo di Palagonia
Salvatore Cappa di Cutro
Gaetano Caputo di Melissa
Maurizio Cavedo di Cremona
Donato Agostino Clausi di Crotone
Michele Colacino di Crotone
Salvatore Colacino di Suzzara
Omar Costi di Reggio Emilia
Antonio Crivaro di Cutro
Deborah Croci di Castelnovo Nè Monti
Gianluca Grugliano di Varese
Domenico Curcio di Crotone
Giuseppe Curcio di Cutro
Maria Curcio di Crotone
Elvezio Dattoli di Rocca Di Neto
Giuliano Debbi di Sassuolo
Raffaele Della Bella di Afragola
Francesco Di Via di Trapani
Alfonso Diletto di Cutro
Billbill Elezaj di Kukes (Albania)
Francesco Falbo di Cutro
Rosario Falzetti di Cutro
Aldo Pietro Ferrari di Follo
Vincenzo Ferrari di Palmi
Gabriele Ferri Bernardini di Pietrasanta
Francesco Florio di Locri
Antonio Floro Vito di Crotone
Gianni Floro Vito di Crotone
Giuliano Floro Vito di Cutro
Giuseppina Floro Vito di Crotone
Selvino Floro Vito di Crotone
Francesco Formentini di Reggio Emilia
Antonio Frizzale di Manfredonia
Alfonso Frontera di Cutro
Francesco Frontera di Crotone
Giovanni Gangi di Crotone
Domenico Gentile di Milano
Gennaro Gerace di Dernbach (Germania)
Salvatore Gerace di Cutro
Gino Gibertini di Modena
Marco Gibertini di Modena
Antonio Giglio di Crotone
Giulio Giglio di Crotone
Giuseppe Giglio di Crotone
Nicolino Grande Aracri di Cutro
Domenico Grance Aracri di Cutro
Salvatore Grossetti di Cutro
Rita Gruzza di Vigatto
Antonio Gualtieri di Cutro
Francesco Gullà di Isola capo Rizzuto
Giuseppe Iaquinta di Cutro
Francesco Lamanna di Cutro
Francesco Lepera di Catanzaro
Franmcesco Lerose di Cremona
Salvatore Lerose di Cutro
Francesco Lomonaco di Crotone
Sergio Lonetti di Melissa
Giuseppe Loprete di Mesoraca
Francesco Macrì di Crotone
Giuseppe Macrì di Crotone
Vincenzo Mancuso di Cutro
Francesco Manfreda di Fuerth (Germania)
Giuseppe Manica di Crotone
Giuseppe Manzoni di Roccanova
Alfonso Martinmo di Crotone
Domenico Mattace di Cutro
Alfonso Mendicino di Crotone
Luigi Mercadante di Cutro
Domenico Mesiano di Catanzaro
Vincenzo Migale di Cutro
Antonio Molinari di Mesoraca
Vittorio Mormile di Sant’Arpino
Antonio Muto di Crotone cl. 71
Antonio Muto di Crotone cl. 78
Antonio Muto di Cutro cl. 55
Cesare Muto di Crotone
Giulio Muto di Crotone
Luigi Muto di Crotone
Salvatore MUto di Crotone
Barbara Nigro di Scandiano
Salvatore Olivo di Crotone
Giuseppe Domenico Oppedisano di Gioiosa Ionica
Gaetano Oppido di Crotone
Raffaele Oppido di Cutro
Giuseppe Pagniani di Reggio Emilia
Alessandro Palermo di Roma
Giuseppe Pallone di Cutro
Alfonso Paolini di Cutro
Francesco Pio Passiatore di Taranto
Francesco Pelaggi di Crotone
Paolo Pelaggi di Crotone
Francesco Pellegri di Tizzano Val Parma
Sergio Pezzati di Wetzikom (Svizzera)
Giuseppe Pichierri di Matera
Anna Pieron nata in Polonia
Giovanni Procopio di Crotone
Salvatore Procopio di Crotone
Iana Rezepova nata in Russia
Giuseppe Richichi di Crotone
Francesco Riillo di Isola Capo Rizzuto
Pasquale Riillo di Isola Capo Rizzuto
Antonio Rocca di Virgilio
Luca Rossi di Gazoldo degli Ippoliti
Giuseppe Ruggero di Cutro
Mirco Salsi di Reggio Emilia
Michael Stanley Salwach nato in Pennsylvania (Usa)
Gianluigi Sarcone di Cutro
Nicolino Sarcone di Cutro
Graziano Schirone di Manduria
Domenico Scida di Crotone
Francesco Scida di Crotone
Giuseppe Scordo di Catania
Antonio Scozzafava di Catanzaro
Eugenio Sergio di Cutro
Luigi Serio di Isola Capo Rizzuto
Salvatore Sestito di Crotone
Giovanni Sicilia di Crotone
Antonio Silipo di Cutro
Francesco Silipo di Reggio Emilia
Luigi Silipo di Cutro
Salvatore Silipo di Cutro
Fulvio Stefanelli di Bologna
Giovanni Summo di Ostuni
Jianyao Tang nato a Zhejiang (Cina)
Roberta Tattini di Bologna
Rocco Tedesco di Palmi
Giovanni Tirotta di Cutro
Michele Tostoni di San Giovanni Rotondo
Roberto Turrà di Cutro
Mario Ursini di Gioiosa Ionica
olmes vaccari di Nonantola
Antonio Valerio di Cutro
Gabriele Valerioti di Cinquefrondi
Daniela Vecchi di Poviglio
Giuseppe Vertinelli di Cutro
Palmo vertinelli di Cutro
Pasquale Vetere di Cutro
Pierino vetere di Cutro
Rosario Vetere di Cutro
Giuseppe Villirillo di Cutro
Romolo Villirillo di Crotone
Francesco Viti di Messina
Mario Vulcano di Rocca Di Neto
Valter Zangari di Crotone
Jianyong Zhang nato in Cina
Salvatore Brugnano di Crotone
Gaetano Cavallo di Crotone
Antonio Cianflone di catanzaro
Giuseppe Codamo di Crotone
Debora Costa di Reggio Emilia
Salvatore D’Angelo di Wipperfurth (Germania)
Luigi Esposito di Nola
Elia Gaglione di Torino
Giulio Gerrini di Bologna
Stefano Laera di Isola Capo Rizzuto
Gennaro Lonetti di Cariati
Alessandro Lupezza di Pavia
Francesco Matacera di Santa Caterina dello Ionio
kostantinos Minelli nato a Golos (Grecia)
Massimo Muratori di Modena
Antonio Nicastro di Crotone
Francesco Procopio di Cariati
Alberto Maria Ranieri di Crotone
Domenico Salpietro di Messina
Quintino Sanarica di Grottaglie
Filippo sirianni di Isola Capo Rizzuto
Tatjana Tihamirova nata in Lettonia