Come se lanciare un razzo nello spazio non bastasse, lo scorso sabato SpaceX ha tentato di riportarne uno a terra facendolo atterrare su una piattaforma galleggiante.
La missione è fallita, e il razzo si è sfracellato sulla piattaforma, ma Elon Musk, il fondatore miliardario di SpaceX, ha dichiarato che questo tentativo ha avvicinato ulteriormente la società allo sviluppo di un veicolo di lancio interamente riutilizzabile – un risultato che potrebbe rivoluzionare l’industria dello spazio rendendo i lanci più economici.
Il vascello di lancio Falcon 9 è decollato con successo nella mattina di sabato per inviare una capsula verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il primo stadio del vascello è stato pensato per ritornare al suolo – in questo caso, un’imbarcazione pesantemente modificata – ed atterrare dolcemente con speciali propulsori.
La partenza del razzo Falcon 9 di Space X da Cape Canaveral, Florida, verso la Stazione spaziale internazionale. L’atterraggio sperimentale del razzo su una nave non è riuscito (BRUCE WEAVER/AFP/Getty Images)
Musk ha annunciato su Twitter il fallimento del lancio. «Il razzo è riuscito ad avvicinarsi alla piattaforma di atterraggio, ma è atterrato pesante», ha detto. «C’è andato vicino, ma stavolta non abbiamo potuto festeggiare con un bel sigaro. Il futuro promette bene però».
Alcuni apparecchi sul cosiddetto “spazioporto galleggiante” hanno subito dei danni a seguito dell’atterraggio pesante del Falcon 9. «Il vascello in sé sta bene», ha detto Musk. «Alcune delle attrezzature di supporto sul pontile dovranno essere rimpiazzate».
Non è chiaro come il fallimento potrebbe influire sulla linea temporale di SpaceX per lo sviluppo delle funzionalità di atterraggio. Prima del tentato atterraggio, Musk aveva detto che la probabilità di successo era del 50 per cento.
Dopo aver rilasciato il secondo stadio, i booster nel primo stadio del Falcon 9 hanno indirizzato verticalmente il razzo mentre ricadeva lentamente verso la Terra in una discesa controllata. Per riuscire nell’atterraggio è necessario controllare attentamente la velocità del razzo, mentre l’orientamento corretto richiede un affinato controllo dei propulsori e delle pinne idrauliche del vascello.
L’idea di riportare a terra a questa maniera un velivolo non è nuova. La capsula spaziale russa Soyuz rientra sulla Terra utilizzando dei retrorazzi, come fanno molti vascelli spaziali in esplorazione sui corpi celesti. Ciononostante, questa operazione continua ad essere un’impresa ingegneristica estremamente difficile, specialmente con oggetti particolarmente grandi.
Musk ha detto che lo schianto è stato dovuto al fallimento delle quattro “pinne” utilizzate per virare il primo stadio nel corso della sua discesa. «Le pinne hanno funzionato estremamente bene dalla velocità ipersonica a quella subsonica, ma hanno terminato il fluido idraulico giusto prima dell’atterraggio», ha scritto in un altro tweet.
Questo è lo stesso motivo per cui i precedenti tentativi di creare vascelli riutilizzabili hanno preso la forma di aerei come lo Space Shuttle o del semi-segreto X-37 dell’aeronautica militare statunitense. Questi veicoli sono molto complessi e costosi. Alcuni razzi sono stati sviluppati per essere recuperati attraverso un paracadute. Anche se questo progetto è economico ed affidabile, il recupero e il ripristino del razzo richiede parecchio tempo.
Il normale lancio di un Falcon costa approssimativamente fra i 65 e i 75 milioni di dollari – che è già intorno alla metà dei prezzi chiesti dalle società rivali – ma secondo le stime della Caceres, se SpaceX riuscisse a far atterrare i propri veicoli di lancio, il costo potrebbe scendere intorno ai 30-40 milioni di dollari.
Non si sa ancora quante volte il Falcon 9 potrebbe essere riutilizzato. È però altamente improbabile che un Falcon 9 possa essere riutilizzato 10 o più volte. In questo momento, solo il primo stadio del razzo Falcon 9 è pensato per essere riutilizzabile. SpaceX spera in un secondo tempo di sviluppare anche un secondo stadio riutilizzabile.