Cosa significa essere poveri in 24 Paesi diversi

Cosa significa essere poveri in 24 Paesi diversi

Il progetto si chiama The Poverty Line e ha un obiettivo molto semplice: cambiare la prospettiva sulla povertà che esiste nel mondo. La linea della povertà è quella soglia che divide il povero dal non povero, e corrisponde al livello minimo di entrate considerate adeguate per sopravvivere. Come è ovvio, cambia di Paese in Paese. In quelli più sviluppati è più alta, mentre è più bassa in quelli più poveri. Varia anche a seconda delle norme sociali e ai valori, si modifica rispetto al livello di sviluppo della nazione, alla civiltà, al contesto.

Questo sito, creato dal web designer Stefen Chow e dal fotografo Hui Yi Lin, lo mette in luce in modo immediato. È una combinazione tra infografica e immagini, ogni fotografia mostra cosa si può comprare, in diversi Paesi, se le proprie entrate toccano la linea della povertà. Attraversa 24 paesi, su tutti i continenti. La scelta di utilizzare il cibo come punto da focalizzare è efficace: evidenzia lo sforzo per la sopravvivenza che, ogni singolo giorno, sostengono milioni di persone nel mondo. Una cosa che fa riflettere, che che dà alla parola povero un significato diverso, se si è in Norvegia o se si è in Nepal.

Ad esempio, questo è ciò che si può comprare se si è sulla soglia di povertà in Francia, che si aggira sugli otto dollari:

Questo, invece, è ciò che si può prendere a Hong Kong, dove la soglia di povertà è di cinque dollari:

Infine, la situazione dell’India, dove si è poveri se si ha 0,60 dollari al giorno:

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