Cosa avete mangiato ieri a pranzo? E dove eravate la sera del 26 febbraio? Sono domande alle quali così, su due piedi, è difficile rispondere: non ci si ricorda, ci si imbarazza, si mente. Questo perché la memoria, per fortuna, è selettiva: sceglie di ricordare solo le cose importanti (o quelle che ci piacciono di più, che a seconda dei punti di vista possono anche essere le stesse) e abbandona tutto il resto. Naturale allora che non si riesca a ricordare, senza un adeguato suggerimento (come la madeleine di Proust), interi periodi della vita, o momenti vissuti fino in fondo– anche con entusiasmo – e poi finiti sepolti nel nulla.
Oltre a ciò, va detto che la capacità mnemonica diminuisce con l’età (superati i 45 anni si registra un crollo), subisce l’influenza del sonno (basta saltarne un paio e si avrà una giornata più distratta) viene danneggiata dagli eccessi (leggi: alcol, droghe, il binge-watching di House of Cards).
Per fermare, o al limite arginare, il declino ci sono dei trucchi. Non eviteranno il crollo, ma lo attenueranno, rendendo più facile la vita. Qui ne elencano alcuni, tutti molto utili e molto semplici, da applicare fin da subito.
Stare seduti diritti
La postura conta, e deve essere corretta. Si pensava che avesse benefici solo per la colonna vertebrale, poi si è scoperto che può avere conseguenze sull’attenzione e sulla memoria. Dritti e con il mento in su, insomma. La posizione aumenta il flusso di ossigeno al cervello almeno del 40%. Rimanere curvi in avanti aiuta, invece, a ravvivare i brutti ricordi.
Tenere gli occhi chiusi
Secondo uno studio dell’Università del Surrey, tenere gli occhi chiusi aiuta a richiamare alla memoria ricordi più vividi (scopertona). La spiegazione è ovvia: con meno distrazioni sensoriali (e quelle visive sono molto invadenti) la mente può concentrarsi sul ricordo da focalizzare.
Evitare le porte
È un fenomeno sperimentato da chiunque: si lascia una stanza per fare una cosa, qualsiasi cosa, e la si dimentica all’istante. Lo chiamano, con poca originalità, l’ “effetto della porta”: basta passare attraverso una soglia perché la mente dimentichi gli ultimi pensieri. Il funzionamento è più o meno questo: di fronte a nuove sensazioni (visive, uditive) impreviste e improvvise, gli ultimi pensieri vengono messi da parte per fare spazio alla nuova, imprevista, situazione.
Mastica gomme
Questo non è un suggerimento inserito dalla lobby dei produttori di chewing gum: la scienza ha scoperto che masticare aiuta a concentrarsi e, di conseguenza, a sviluppare ricordi più saldi. L’ultima parola spetta a uno studio dell’Università di Cardiff, che dimostra come la ripetitività dell’azione, il flusso di sangue siano fattori importanti per tenere desta l’attenzione per un periodo di tempo piuttosto lungo.
Prendere appunti con la penna
Vecchia scuola: basta con queste diavolerie come iPad e computer. Per scrivere e ricordare ci vuole un contatto più forte, materiale. Il movimento della mano, la pressione, la traduzione dei suoni in segni implicano un’attività mentale più ampia e raffinata rispetto a quella che richiede la semplice tastiera. Anche qui, l’attenzione sarà maggiore e così anche la durata dei ricordi.