Straordinari. Ferie ridotte. E niente scioperi. Sull’altare di Expo si sacrifica di tutto. Anche i dipendenti comunali. Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per i sei mesi dell’esposizione universale ha bisogno di rinforzi. I servizi agli sportelli, l’accoglienza, la sorveglianza, la promozione culturale non possono seguire i soliti turni. Quindi i lavoratori, almeno alcuni, devono fare di più. E, visto che Expo si accavalla con l’estate, le ferie non possono essere quelle degli altri anni: 13 giorni al massimo tra il 1 maggio e il 31 ottobre 2015. Dopo una lunga negoziazione e le minacce di disordini durante l’esposizione, Comune e sindacati (non tutti) a sole due settimane dal 1 maggio hanno firmato, in cambio di 5,5 milioni di incentivi economici, un protocollo d’intesa “anti-sciopero” «per l’incentivazione delle attività eccezionali a supporto dell’evento internazionale di Expo». Il tutto senza che per i dipendenti del Comune di Milano sia previsto neanche uno sconto sui biglietti d’ingresso. Neanche per quelli che lavorano all’ufficio di “Expo in città”. Ma anche in Comune si fa tutto di fretta e in ritardo. E ancora, a una settimana dal fischio d’inizio, non si sa chi tra i dipendenti comunali farà parte dell’esercito di rinforzo. Anche perché più di uno, a fronte di pochi soldi in più in busta paga e vacanze ridotte, ha qualche ripensamento.
È quello che sta accadendo anche per la sicurezza extra in città: si sa che dal Dipartimento della Sicurezza arriveranno 3mila agenti in più tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, e che per molti le ferie saranno ridotte, visto che anche tra gli agenti di assunzioni nuove non se ne vedono da anni e i corpi sono sotto organico. Anche per l’Atm, Azienda Trasporti milanese, si è raggiunto un accordo per il super lavoro durante i sei mesi di Expo in cambio di 500 assunzioni, meno di quanto i lavoratori avevano chiesto, e incentivi economici, 25 euro al mese in più e lo straordinario pagato il 10% in più per un massimo di 15 giorni di ferie estive. Il tutto, ovviamente, con la promessa di non scioperare.
Gli incentivi stanziati dal Comune di Milano saranno destinati a 900 addetti e circa 1.400 agenti della polizia locale che nei sei mesi faranno turni straordinari di «30 ore in più al mese con punte di 50», denunciano dai Cobas, il sindacato che, insieme a Usb e Diccap (polizia locale), non ha firmato l’accordo. La scelta dei dipendenti “di rinforzo”, si legge nel protocollo, viene effettuata dai dirigenti. «L’accettazione in teoria è su scala volontaria. Ma chi dirà no se a chiedere di lavorare di più è il dirigente con cui continuerai a lavorare pure dopo?», dicono. «Ci si sottoporrà a molte ore di lavoro in più in cambio di pochi spiccioli. È un modo di monetizzare i diritti. Si era detto che Expo avrebbe portato occupazione aggiuntiva, invece lo straordinario viene reso ordinario. E gli storici precari del Comune sono ancora ad aspettare l’assunzione». Anzi, la graduatoria da cui il Comune attinge ogni anno per le assunzioni a tempo determinato, scade proprio il 7 maggio e non è prevista alcuna proroga. «Quindi per molti quello di quest’anno sarà l’ultimo contratto».
“Si era detto che Expo avrebbe portato occupazione aggiuntiva, invece lo straordinario viene reso ordinario. E gli storici precari del Comune sono ancora ad aspettare l’assunzione”
I premi da erogare per Expo, esclusi gli straordinari, variano in base a un coefficiente calcolato in base al numero di giorni di presenza in servizio e ai servizi erogati. Da un massimo di 2.800 euro per la polizia locale e la protezione civile e 1.000-1.400 euro per i servizi tecnici, politiche sociali, sport e benessere e altre categorie. «Su alcune fasce di reddito parliamo, a conti fatti, di 40-50 euro in più al mese per turni massacranti e non più di 13 giorni di ferie al mese», spiega Gianluca Cangini, Cobas. «In alcuni casi con questi incentivi si supera la soglia degli 80 euro di Renzi e quindi il beneficio per il lavoratore è minore di quanto spende il Comune». E in più il premio economico diminuisce per ogni giorno di ferie e per ogni altro tipo di assenza (meno due punti per ogni giorno). Le proposte iniziali arrivate da Palazzo Marino erano addirittura di dare un premio in denaro a chi accettava di non fare del tutto le ferie e di non permettere due settimane consecutive di assenza. Poi, per evitare il rischio di scioperi, si è arrivati a un compromesso. Dalla Prefettura sarebbe arrivata addirittura la richiesta di sospensione degli scioperi nei sei mesi dell’esposizione universale.
A essere più interessati dal protocollo saranno i dipendenti del settore cultura e musei (130), quelli della sezione tecnica e del nucleo di intervento rapido (94+165) e quelli del gabinetto del sindaco (89). Gli straordinari maggiori interesseranno comunque di più i vigili urbani, che dovranno gestire 24 ore su 24 il traffico in mezzo alle rotonde e agli svincoli che portano al sito espositivo. Anche sotto il sole dell’estate, ovviamente, ma con turni che questa volta dureranno di più. Il sole primaverile ha già provocato i primi malori tra gli agenti fermi sulle lastre di cemento. E Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, ha addirittura chiesto di individuare delle unità mediche ad hoc per i malori da caldo a partire dal primo maggio.
Gli assunti dal Comune a tempo determinato fino al 31 ottobre 2015 quest’anno sono 212, poco sopra la media degli ultimi 5-6 anni. Ai vigili di norma in servizio, se ne aggiungeranno altri 36; 26 persone in più andranno nel settore cultura, 36 nel settore tecnico, 27 al marketing, 24 alla mobilità ecc. Per un costo totale di circa 5 milioni di euro. Più 12 milioni in ore di straordinario. «E molti di questi, scelti dalla graduatoria, senza la proroga della graduatoria non lavoreranno più per il Comune, magari dopo 10-11 anni di esperienza», dice Cangini.
Resta da capire chi sono i lavoratori che faranno parte dell’“esercito di rinforzo”. Molti dei nuovi assunti a tempo determinato sono entrati da poco e sono ancora impegnati nella formazione. Per gli altri, non ci sono state ancora le assegnazioni definitive e c’è più di un ripensamento. I sindacati sono stati convocati per mediare gli accordi. E manca solo una settimana dall’avvio dell’esposizione.