L’unica cosa certa, finora, è che c’è bisogno di uomini in più. Un esercito di circa 3mila agenti di rinforzo tra poliziotti, carabinieri e guardia di finanza che dovranno vigilare sugli obiettivi sensibili nei mesi di Expo. Per il resto, a sole due settimane dal fischio d’inizio dell’esposizione universale, tra le questure d’Italia regna ancora molta confusione su quanti e quali agenti dovranno essere trasferiti a Milano, e per quali servizi. «I ritardi ci sono anche nell’organizzazione delle forze dell’ordine per la sicurezza di Expo», dice Daniele Bena, segretario lombardo della Silp (Sindacato italiano lavoratori di polizia) Cgil. «Siamo preoccupati per la mancanza di indicazioni precise da parte del Dipartimento di pubblica sicurezza». E nella corsa dell’ultimo momento, diversi agenti hanno segnalato al Silp nazionale di essere stati sistemati in alloggi di fortuna rimediati all’ultimo momento, spesso fatiscenti e lontani anche decine di chilometri da Milano.
Il grosso del personale di rinforzo per Expo arriverà dalla polizia, con circa 1.400 uomini. Una parte sarà impiegata direttamente nell’area espositiva di Rho, il resto sarà dislocato tra stazioni ferroviarie, metropolitane, aeroporti, stazioni degli autobus ed eventi principali. Molti agenti arriveranno soprattutto dalle altre città lombarde e dalle regioni del Nord Italia. «Ma ancora non si quali questure dovranno contribuire all’invio del personale», dice Bena, «con quanti uomini, in quale periodo, quali sono le qualifiche che servono, quali saranno i turni e i servizi da coprire. Il personale non sa cosa farà». E siccome ci sarà di mezzo anche l’estate, qualche dipartimento, come quello della polizia ferroviaria, ha già annunciato che ci saranno riduzioni nelle ferie e congedi.
Nella corsa dell’ultimo momento, diversi agenti hanno segnalato al Silp di essere stati sistemati in alloggi di fortuna rimediati all’ultimo momento, spesso fatiscenti e lontani anche decine di chilometri da Milano
Intanto, si sta cercando di trovare un alloggio agli uomini delle forze dell’ordine che presidieranno Milano sia durante il corteo No Expo del 1 maggio sia nel corso della durata dell’esposizione universale. Alcuni saranno sistemati nei prefabbricati del campo base Expo già usati per ospitare gli operai del cantiere. Per gli altri si stanno sottoscrivendo di fretta convenzioni in residence e alberghi, più o meno accettabili e più o meno comodi per raggiungere la città di Milano in poco tempo. E al sindacato sono arrivate diverse segnalazioni di alloggi di fortuna. «Una delle strutture individuate si trova a Pieve Emanuele», racconta Bena. Sedici chilometri circa dal centro di Milano e più di 33 dal sito espositivo, «difficilmente raggiungibile». Non solo. «Ancora mancano anche le convenzioni con mense, ristoranti e pizzerie per garantire i pasti agli agenti che lavoreranno a Milano».
Ancora non si quali questure dovranno contribuire all’invio del personale, con quanti uomini, in quale periodo, quali sono le qualifiche che servono, quali saranno i turni e i servizi da coprire
E in una situazione di carenza d’organico com’è quella delle forze dell’ordine (dal 2006 al 2013 si è passati da 103mila agenti a 95mila unità), gli agenti da impiegare a presidio di Expo vengono spostati da altri servizi, che rischiano quindi di restare scoperti. All’aeroporto di Bergamo Orio al Serio sono in arrivo 30 agenti in più dalla polizia di frontiera di Tirano e Ponte di Chiasso. Dal Veneto, come ha denunciato il Sindacato autonomo di polizia, sono stati chiamati 56 uomini dalla polizia di frontiera, di cui 16 dal corpo di Tarvisio, porta d’ingresso del flusso di migranti provienti dalla rotta balcanica. La preoccupazione maggiore arriva dalle province vicine a Milano, da Bergamo a Brescia, dalle quali con molta probabilità sarà prelevata gran parte delle forze dell’ordine aggiuntive destinate a Expo.
Intanto a Milano si vedono già i primi agenti di pattuglia sugli obiettivi sensibili, dal Castello Sforzesco a Palazzo Reale. Al momento si tratta soprattutto di militari, quelli del progetto “Strade sicure”, che verranno presto affiancati anche dagli agenti di rinforzo. Anche se ancora non si sa come. «Saremo sotto la lente d’ingrandimento di tutto il mondo», dice Bena, «non possiamo permetterci di sbagliare».