Goguin, l’“Airbnb gratuito” per expat

Goguin, l’“Airbnb gratuito” per expat

Quel che è successo, Giuseppe non se lo sarebbe mai aspettato. «Il nostro piano era di crescere in modo organico, lentamente. Ma con nostra sorpresa gli accessi hanno iniziato ad arrivare da tutto il mondo e in poco più di due mesi abbiamo raggiunto 5000 utenti e registrato oltre 100 trasferimenti da più di 80 città, da Reykjavik a Panama, passando per Londra e Berlino». Giuseppe Ciranna, 35 anni, è il fondatore di Goguin, una piattaforma che aiuta gli expat a scambiarsi abitazioni, auto, oggetti e preziose informazioni prima della partenza. «I numeri sono in continua crescita e in questo momento, a tre mesi e mezzo dal lancio abbiamo superato i 6000 contatti e 95 Paesi coinvolti», spiega.

Se ti muovi da Milano a Londra, su Goguin puoi contattare qualcuno che sta cercando di fare il percorso opposto e contrattare con lui lo scambio o la vendita di cose che devi lasciare in Italia e non puoi portare con te. Così puoi fare se ti sposti da New York a Parigi o da Dubai a Città del Messico. Non ci sono limiti.

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Espatriare – a quanto pare – fa venire ottime idee di business. Giuseppe ha salutato l’Italia nove anni fa, lasciandosi alle spalle una Milano che non lo metteva a capo di un progetto solo perché considerato – a 25 anni ma con già 5 anni di esperienza nel settore – troppo giovane. E ha detto addio a un ambiente «con forti resistenze mentali verso le novità che si stavano sviluppando nel settore della pubblicità digitale». È arrivato a Barcellona nel momento d’oro della Spagna, il 2006, e ha fatto in questa città la carriera bloccata in patria.

Ma Goguin – che prende il nome dal pittore girovago Paul, «mover ante litteram» – è nato quando Giuseppe ha pensato nuovamente di muoversi, e da Barcellona, caduta nel pieno della crisi economica, raggiungere Londra o New York. «Ho iniziato a cercare informazioni su internet e mi sono accorto di quanto fosse diventato difficile rispetto alla prima volta che mi ero trasferito. L’offerta turistica online aveva cannibalizzato gli spazi dedicati ai trasferimenti, e trovare informazioni per spostamenti di lungo periodo era quasi impossibile».

Da qui l’idea di creare un luogo di incontro che accelerasse tutto il processo di trasferimento, «dando la possibilità di fare networking, e mettere un piede a destinazione ancora prima di partire», spiega Ciranna. «Un giovane lavoratore italiano che si sposta per lavoro a tempo determinato, ed uno studente olandese che va in Erasmus, possono avere destinazione, età e budget in comune, ma uno stile di vita completamente diverso. Goguin è in grado di filtrare i match in base a questi importanti dettagli, e mettere in contatto persone che cercano alloggi, zone e servizi compatibili, velocizzando i tempi ed eliminando il “periodo di transizione in loco” spesso ricco di stress e molto costoso». Insomma, non troppo lontano da Airbnb ma completamente gratuito, senza banner pubblicitari, e pensato per trasferimenti di lungo periodo.

Al servizio di incontro e scambio, Goguin accosta un blog con informazioni utili per chi espatria o va a vivere per un certo periodo all’estero.

«I nostri utenti si scambiano soprattutto informazioni (locali, ristoranti, corsi di lingua, burocrazia). Specie tra connazionali all’estero. Uno dei motivi per i quali i match tra connazionali sulla nostra piattaforma sono tra i più frequenti é che la gente spesso vuole conoscere informazioni di prima mano da chi ha a che fare con la propria cultura e le proprie abitudini di consumo, soprattutto quelle alimentari».

Per quel che riguarda le transazioni sulla nostra piattaforma, abbiamo una lista chiusa e ridotta di articoli che si possono offrire, ristretta fondamentalmente a tre categorie – oggetti per la casa, elettronica, attrezzatura sportiva. Gli utenti non possono condividere (almeno apertamente) nulla di bizzarro. Abbiamo attuato questa restrizione fin dall’inizio per evitare le tipiche offerte di massaggi e articoli equivoci presenti sui portali e forum affini».

Il team che lavora con Giuseppe è fatto di otto expat, età media trent’anni, con provenienze e rete di contatti internazionali. Insieme a un gruppetto di italiani ci sono una ragazza americana e due sviluppatori argentini, diversità utile a far conoscere il progetto in diverse parti del mondo. «Non abbiamo investito in marketing o pubblicità, perché i soldi raccolti dai due finanziatori interessati al progetto sono stati spesi tutti per avere una piattaforma digitale efficace e capace di sostenere alti numeri di trasferimenti contemporanei». Ma il passaparola sui social, il blog e la fama di uno dei membri del gruppo, il dj Inesha, a quanto pare, sono bastati.

Goguin è stato lanciato ufficialemente nel gennaio 2015, ma è stato preceduto da un lungo periodo di prova nel corso del 2014, l’anno in cui è stato scelto tra i 60 progetti europei più innovativi di IMPACT ed è stato selezionato per partecipare a Ouishare fest 2015, l’evento dedicato all’economia collaborativa in Europa. 

Mentre crescono gli accessi al sito, Giuseppe immagina come estendere il business e trarre guadagno dalla piattaforma. «Stiamo pensando di coinvolgere attori locali in diverse città del mondo per offrire agli expat pacchetti di servizi di cui poter usufruire già prima di partire, dalla scheda telefonica estera al conto in banca». E alleggerire ulteriormente la fatica del trasferimento. 

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