Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Repubblica 16 aprile
Se a un popolo manca la voglia di libertà e democrazia
L’amico Gheddafi, l’ex alleato Saddam Hussein, gli ex alleati talebani sono stati un errore?
Prima cooptati dall’Occidente poi gettati via quando sembrava che non servissero più. La domanda per chi creda nella libertà e nella democrazia è drammatica. Soprattutto se si pensa quanto questi due principi (non valori, mi raccomando) siano costati ai popoli che li hanno con molta fatica e sangue conquistati. Ma se a un popolo questa volontà manca, se di quei principi non sente un tale bisogno da metterci in ballo la vita stessa, allora che succede? Tutto si riduce a realpolitik. O interessi: petrolio per esempio. Forse è l’unica risposta possibile per gli Stati sopra ricordati e la politica seguita verso di essi. Significa rinuncia alla speranza di ottenere risultati a breve. Di fronte ai milioni di persone che ancora si escludono — dico senza colpa — da un futuro di libertà garantita per ogni individuo, scompare anche il pessimismo storico del nostro Leopardi: pieno di dubbi sulla sostenibilità del passato e del futuro, ma almeno alle prese con la percezione che qualcosa infine stava maturando.
Giovanni Moschini, g. [email protected]
Roma: due cappuccini e due brioche 22 euro
A circa metà della via Fori Imperiali svolto per via Cavour e mi siedo ad un bar all’angolo per la colazione: due cappuccini e due brioche. Mi vengono serviti due cappucci e due brioche, forse rinvenute di recente negli scavi vicini, e un piccolo conto di appena 22 euro ovviamente stampato su di uno scontrino non fiscale. Viaggio spesso in tutta Europa e giuro che mai mi è capitata una cosa simile. Ho pagato con il bancomat esigendo, almeno, la corretta ricevuta fiscale.
Mauro Magnani, Imola
Perché le varianti odorano di scambio
La mia posizione potrà sembrare naif ma o i progetti esecutivi alla base dei contratti d’appalto sono controllati da incompetenti (da cui la necessità di varianti in corso d’opera) oppure sarebbe sufficiente inserire nei contratti una clausola che esclude le varianti che — ove necessario — dovrebbero essere a totale carico della società che ha vinto l’appalto (si chiama «rischio d’impresa») con penali — riscuotibili a prima richiesta — tali da fare rischiare il fallimento della medesima. Se tutto questo non succede significa che esiste un «pactum sceleris » che — tradotto in termini più semplici — si chiama corruzione.
Giovanni Neri, Bologna
L’euro deprezzato con il dollaro è la nostra inflazione
L’euro valeva il 30% piu del dollaro. Favoriva sulla benzina e rassicurava sul valore degli immobili che erano pur sempre una riserva ed un bene rifugio. Ora l’euro vale quanto il dollaro. Gli economisti possono dire che va bene così. La classe media, dai confini col proletariato a quelli con l’alta borghesia, invece nota la perdita. Per loro é inflazione del 30% ed é gente che crede ancora nel risparmio quotidiano. Pochi euro da versare in banca a fine d’anno, per una riserva minima ma soddisfacente. È difficile da mandar giù se non si è economisti.
Radames Baldini, [email protected]
ItaliaOggi 16 aprile
Le code degli avvocati davanti ai tribunali finiranno nelle parcelle
Si parla tanto dei costi della giustizia italiana. Scommettiamo che le file fatte dagli avvocati per entrare nei tribunali finiranno nelle parcelle indirizzate ai clienti?
Gianfranco Ferroni
Corriere della Sera 16 aprile
Otto anni per realizzare l’Autosole, due per rifare un viadotto
Per 300 m. di viadotto e 5 piloni della Palermo-Catania, sono stati previsti dai 18 ai 24 mesi. L’Autostrada del Sole è stata realizzata con questi tempi: 19 maggio 1956, posa della prima pietra; 7 dicembre 1958, apertura del primo tronco Mi- Pr; 3 dicembre 1960, apertura del tronco da Bo-Fi; 22 settembre 1962, apertura del tronco Roma-Na. Il 4 ottobre 1964 l’Autostrada era finita. Otto anni, come previsto, per realizzare 755 km e con i mezzi di allora.
Adelchi Benetti, [email protected]
La Stampa 16 aprile
Musei italiani poco visitati: il perché si svela nei siti
Capita periodicamente di leggere le “classifiche” dei musei del mondo, stilati in base al numero dei visitatori. Se si escludono i Musei Vaticani, piazzati nei primissimi posti, per trovare un museo italiano bisogna scendere intorno al ventesimo posto, dove compaiono gli Uffizi di Firenze. Fa un po’ effetto scorrere queste statistiche: ci fanno capire che di strada da percorrere dalle nostre parti ce n’è ancora molta…Tante sono le ragioni di questa fruizione “limitata” del nostro patrimonio museale. Una, però, mi pare centrale. Basta provare a navigare sui siti Internet dei nostri musei, partendo da quelli più importanti, e poi passare a quelli stranieri, europei e statunitensi, per vedere che purtroppo non c’è partita. L’arretratezza generale dei siti dei musei italiani, escludendo alcune eccezioni virtuose, è sconfortante.
In tutti i siti dei principali musei del mondo si trova una gamma disparata di informazioni e di approfondimenti sulle opere d’arte del museo prescelto, una grafica accattivante, immagini di buona qualità di quadri e reperti, fruibili con appagamento dal proprio schermo. È uno standard diffuso ovunque, dalla Spagna all’Olanda, dall’Inghilterra agli Usa. Da noi siamo quasi alla preistoria, spesso non si trovano neanche le immagini delle opere presenti nella sale, non dico di quelle dei depositi, come invece accade su molti dei migliori siti stranieri. Pensare a un progetto serio di comunicazione web dei nostri musei porterebbe grandi risultati e darebbe lavoro ai tanti storici dell’arte e archeologi, giovani e non, che faticano a sbarcare il lunario….
Laura F.