La riapertura della Darsena sconfigge lo scetticismo dei milanesi

La riapertura della Darsena sconfigge lo scetticismo dei milanesi

Nel settembre 2014 scrivevo dalle pagine di questo giornale che i lavori di riqualificazione di Piazza XXIV Maggio e della Darsena di Milano, dopo anni di incertezze, erano finalmente iniziati: un progetto ampio e complesso per trasformare un’area trascurata in un nuovo polo d’attrazione della città in vista di Expo 2015, nell’ottica di rivalutazione di una zona, i Navigli, con un passato glorioso, ma con un presente caotico e architettonicamente molto disordinato. Ma, come spesso accade in Italia per le ristrutturazioni complesse, vigeva tra i milanesi un po’ di scetticismo, in particolare riguardo ai tempi dei lavori, spesso lunghissimi e al risultato finale che sembrava difficile da immaginare, considerato che gran parte dell’area era stata davvero sventrata.

Lavori in corso e calcinacci non riuscivano, nonostante la fantasia e l’immaginazione, a dare l’idea del progetto finale. La secca dei Navigli era cominciata a settembre, non certo un bel vedere per una delle zone più belle e storicamente più piene di storia della nostra città. E già da settembre scorso si sapeva che l’assenza di acqua nel canale sarebbe durata a lungo: perché questa volta, oltre alla periodica pulizia del letto dei Navigli, c’era anche da far tornare l’acqua in Darsena, dopo anni di incuria e di abbandono.

L’acqua è tornata a riempire i bacini milanesi e domenica 26 aprile, come anticipo dell’avvio di Expo 2015, c’è stata la grande inaugurazione della nuova Darsena con la presenza di molti cittadini, giunti a vedere i grandi cambiamenti di questa particolare zona di Milano. È stata una grande festa di città, con musica dal vivo e artisti di strada e la partecipazione attiva delle associazioni e dei commercianti della zona, visto che ormai sono finiti i lavori di riqualificazione dell’alzaia Naviglio grande e delle stradine lì vicino, da via Corsico a via Casale.

C’è stato il ritorno, davvero storico, del Barchett de Boffalora, una delle ultime antiche chiatte sopravvissute finora, un’imbarcazione senza motore di 40 metri e 30 tonnellate, utilizzata nel corso dei secoli per trasportare materiali edili nel cuore di Milano. La grande chiatta, dopo aver risalito il corso d’acqua da Cuggiono, è stata posizionata tra il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese e diventerà un palcoscenico galleggiante per spettacoli ed eventi.

Piazza XXIV Maggio, con la nuova pavimentazione, è stata aperta al traffico con: una nuova viabilità più scorrevole e una nuova area pedonale intorno ai due caselli daziari e al monumento del Cagnola. Sullo specchio del bacino è stato posizionato un grande cubo luminoso galleggiante, the Cube, da cui è partito il countdown per i giorni mancanti all’apertura di Expo. Questa struttura sarà per tutti i 6 mesi di Expo un touch point con un palinsesto continuo e originale di video e contenuti editoriali…

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