Big Data alla Mecca: presto il braccialetto elettronico per pellegrini

Big Data alla Mecca: presto il braccialetto elettronico per pellegrini

Ogni anno, secondo le stime, sono circa due milioni i pellegrini che visitano la Mecca. È il rito del Hajj, prescritto per tutti i fedeli (purché abbiano condizioni finanziarie e di salute adeguate), obbligatorio almeno una volta nella vita, simbolo della solidarietà del mondo islamico e della sottomissione ad Allah. Il viaggio va fatto in un particolare periodo dell’anno, cioè tra l’8 e il 12 del mese di Dhu al-Hijjah. Vista l’alta concentrazione di persone in uno spazio limitato e il rito delle pietre da lanciare, il numero di incidenti durante l’Hajj è piuttosto alto. Alcuni hanno anche provocato delle vittime.

Per regolare il traffico sono stati impiegati ingegneri, sono stati modificati i passaggi del rituali, sono state introdotte alcune novità tecnologiche. In cantiere c’è anche il braccialetto elettronico per pellegrini. Un’ideona che ha trovato d’accordo il ministro dell’Hajj, coinvolge anche il ministro delle Finanze e che presto diventerà realtà.

Secondo quanto si scrive qui, ogni pellegrino avrà un suo braccialetto. Un dispositivo che, in lingue diverse, gli metterà a disposizione un Gps, delle sveglie per gli orari di preghiera, una bussola per indicare la direzione verso cui pregare, le istruzioni per il rito e le preghiere da fare. Attraverso il braccialetto passerà la propaganda religiosa (verranno insegnati i fondamenti della fede wahabita, maggioritaria in Arabia Saudita, a scapito delle altre visioni della fede musulmana) e, soprattutto, la sorveglianza delle autorità.

Con una rapida scannerizzazione del codice, il ministero avrà a disposizione una quantità di dati enorme. Gli utilizzi saranno i più disparati. Potrà gestire i flussi dei pellegrini, ad esempio, per un traffico più regolare e senza (si spera) incidenti. Potrà mappare l’alloggio di ciascun pellegrino e raccogliere informazioni sul suo stato di salute. Un grande strumento per elaborare statistiche raffinate, un grande tesoro, secondo solo al petrolio, per i re sauditi. Insomma, c’è un altro occhio, oltre a quello di Allah che guarda.  

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