Le nuove rotte dei migranti, 75 euro per passare il confine francese

Caos profughi

MILANO – La notizia della chiusura del confine francese a Ventimiglia è arrivata tra i profughi che da giorni vivono accampati alla Stazione centrale di Milano. Ma per chi è reduce da lunghi viaggi prima verso la Libia, poi in mare verso le coste siciliane, questo è solo uno dei tanti intoppi del percorso verso il Paese europeo scelto come destinazione finale. E mentre Renzi cerca un piano B sull’immigrazione, i profughi a Milano (forse) lo hanno già trovato. I trafficanti, sul confine francese, si sono attrezzati per far fruttare il blocco. «Venerdì sera ripartiremo per Ventimiglia», racconta H., 29 anni, nepalese, che con il fratello è a Milano da una settimana. «Sì, sappiamo che hanno chiuso la frontiera, ma ci hanno indicato un ragazzo africano (a black guy, dice) che incontreremo lì e ci farà attraversare il confine su un taxi insieme ad altri». H. gli ha già telefonato per accordarsi su luogo e ora dell’incontro, racconta. Prezzo del biglietto per sfidare il blocco francese: 75 euro. «Speriamo vada tutto bene», dice alzando gli occhi al cielo. «Gli porteranno via il grano», commentano però i volontari più informati che da giorni distribuiscono pasti nella stazione ferroviaria. «In Francia non passa nessuno, ci sono i poliziotti con i cani anche nei boschi».

“Sappiamo che hanno chiuso la frontiera francese, ma ci hanno indicato un ragazzo africano (a black guy, dice) che incontreremo lì e ci farà attraversare il confine a Ventimiglia su un taxi per 75 euro”

H. e suo fratello da due giorni non dormono più sui pavimenti della stazione di Milano. «Siamo a casa di alcuni pachistani che ci hanno offerto un letto per cinque euro a testa a notte», racconta. Vogliono andare in Portogallo, a Lisbona, dove vive uno zio. Prima di arrivare a Milano sono passati per la Libia, dove per un periodo hanno lavorato come muratori. Quando poi in Libia è esploso il caos, si sono imbarcati dalle spiagge di Tripoli verso l’Italia su uno dei tanti gommoni soccorsi dalla Marina militare. «Mia madre mi ha detto: “Se vuoi fare il viaggio in mare dalla Libia, almeno non dirmelo”», racconta. H. e il fratello sono rimasti in mare alla deriva per quattro ore prima che arrivassero i militari italiani. Ma la loro meta non è l’Italia. Così il viaggio è proseguito dalla Sicilia verso Milano, stazione centrale. Tramite Facebook aggiornano amici e parenti sulle tappe del viaggio. «Ora stiamo aspettando l’invio dei soldi dal Nepal per comprare i biglietti del treno e ripartire insieme ad altri ragazzi», dicono. A Ventimiglia li aspetterà il “black guy ” di cui gli hanno parlato. Altri nepalesi «sono tornati dall’Austria perché non riuscivano a trovare lavoro e ora partiranno con noi», dice. «Mi hanno detto che è sicuro». Una volta attraversato il confine, «ci saranno altri che ci porteranno in macchina in Portogallo». Questo, almeno, è il programma.

Il 15 giugno la Germania ha riaperto il confine con l’Austria dopo il G7. I treni per Monaco della notte sono già tutti pieni. Molti dei profughi in stazione hanno già fatto il biglietto

Chi invece dalla stazione centrale è diretto verso la Germania e gli altri Paesi del Nord Europa è già pronto a ripartire attraversando il confine del Brennero. Il 15 giugno la Germania ha riaperto i confini con l’Austria, dopo due settimane di sospensione temporanea del trattato di Schengen per via del G7 in Baviera. I treni per Monaco della notte sono già tutti pieni. Molti dei profughi in stazione hanno già fatto il biglietto. Rispetto al treno che fa scalo a Verona, l’Euronight diretto per Monaco delle 21.05 è più ambito. «Prenoti, ti infili nella cuccetta e in teoria nessuno ti rompe le scatole fino a Monaco», spiegano i volontari alla stazione. «Il problema è che partiranno in massa e molto probabilmente al Brennero o a Monaco li stanno aspettando e li rimanderanno tutti indietro».

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