Ddl Cirinnà, Gay Pride e Family Day: un’esplosione di opinioni e convinzioni radicate. Il disegno di legge proposto dalla senatrice Pd Monica Cirinnà prevede l’istituzione delle unioni civili fra persone dello stesso sesso: un vincolo simile a quello del matrimonio. E sarà consentita l’adozione solo per figli biologici di uno dei due partner. «È una tappa intermedia, ma è sempre un modo per andare avanti», spiega a Linkiesta Vladimir Luxuria, attivista e politica. Dello stesso avviso è il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che rincara: «Sulle unioni civili andrò avanti con la stessa determinazione con cui sono andato avanti sulla legge elettorale».
Ma le posizioni sono diverse, piene di sfumature. Gli stilisti omosessuali Domenico Dolce e Stefano Gabbana, ad esempio, sostengono la conservazione della famiglia tradizionale. «Tu nasci e hai un padre e una madre – dichiaravano nella discussa intervista a Panorama – O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono quelli che io chiamo i figli della chimica, i bambini sintetici. Sono gay, non posso avere un figlio. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia». Sul punto Luxuria la pensa diversamente: «In qualsiasi coppia, omosessuale o eterosessuale, arriva il desiderio di avere dei figli. La scienza moderna va avanti e oggi ci sono molti metodi che danno la possibilità di avere figli non solo alle coppie omosessuali ma anche per quelle eterosessuali sterili. Credo che ci si concentri troppo su come nascano i bambini ma poco su cosa succeda dopo. Il ritardo dell’Italia ha avuto un lato positivo: abbiamo visto cosa è accaduto all’estero: i bambini avuti da due genitori omosessuali non hanno sviluppato nessun tipo di disturbo psicologico».
Mettere al mondo dei figli non è più considerata una necessità (e spesso un dovere), ma risponde a un nostro desiderio. A tal proposito lo psicologo e socio fondatore della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia, Luca Pierleoni, sposta l’attenzione su un altro aspetto, spesso non considerato: il narcisismo. «A furia di soffermarsi sulla differenza tra “genitori eterosessuali” e “genitori omosessuali” – spiega su Vanity Fair – si rischia di perdere di vista quella dimensione (a mio avviso più determinante per il benessere dei bambini), che si sviluppa tra chi vive il proprio ruolo di genitore con consapevolezza e animato da un autentico slancio d’amore e chi vuole un figlio solo per soddisfare bisogni personali o egoistici».
«Il ritardo dell’Italia ha un lato positivo: abbiamo visto cosa è accaduto all’estero: i bambini avuti da due genitori omosessuali non hanno sviluppato nessun tipo di disturbo psicologico»
Adottando questo punto di vista, allora, molte critiche mosse dagli ambienti tradizionalisti alle coppie omosessuali perdono efficacia, soprattutto sul fatto che non debbano avere figli, ad esempio. Così, almeno, dice Luxuria: «Spesso non si conosce la realtà di queste famiglie: realtà belle e con un ambiente sano che non crea alcuna confusione. Chi critica lo fa per egoismo e pregiudizio, o per pigrizia: queste persone sono abituate a vivere in un determinato contesto familiare che non ne accetta un altro».
Il Gay Pride di Milano, comunque, ha mandato un messaggio forte e chiaro al Parlamento: ci si aspetta la riforma per i diritti degli omosessuali entro la fine di quest’anno. Oltre 100mila persone sono scese in piazza manifestando per diritti che non dovrebbero essere un privilegio ma la normalità. A Istanbul, invece, l’annuale parata del Gay Pride è stata stroncata dalla polizia che ha utilizzato idranti e proiettili di gomma contro la folla. Gli stessi agenti hanno caricato la folla quando i manifestanti hanno denunciato le discriminazioni messe in atto dal governo Erdorgan: persino un gruppo di uomini, nazionalisti e musulmani conservatori, ha aggredito alcuni giornalisti presenti.
MESSAGGIO PROMOZIONALE
Queste manifestazioni si tengono in tutto il mondo. Da Lisbona a Berlino, dal Sud America all’Asia. Quest’anno però ci sono due motivi in più per festeggiare: lo scorso maggio l’Irlanda ha approvato una legge che equipara il matrimonio omosessuale a quello eterosessuale, e pochi giorni fa la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera ai matrimoni gay. «Un grande passo nella nostra marcia verso l’uguaglianza. Coppie gay e lesbiche ora hanno il diritto di sposarsi, proprio come chiunque altro», ha twittato il presidente Barack Obama con l’hashtag #LoveWins.
Lo scorso maggio l’Irlanda ha approvato una legge che equipara il matrimonio omosessuale a quello eterosessuale, e pochi giorni fa la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera ai matrimoni gay
Quanto all’Europa, sono solo nove i paesi che a oggi non prevedono nessuna tutela per le coppie omosessuali, fra cui l’Italia e la Grecia. E Luxuria chiosa: «Il mio obiettivo e auspicio è l’uguaglianza. Se uno crede in questo, allora è convinto che le persone non debbano avere più o meno diritti sulla base di qualità neutre come l’orientamento sessuale o la fede religiosa. È un po’ come negli anni ’60 in America, quando i neri potevano salire sull’autobus ma dovevano lasciare il posto al bianco».
*Stagista del Liceo Classico Parini di Milano