Ci sono eventi che monopolizzano le pagine dei magazine e dei blog culturali per giorni. Sono i famosi “accadimenti” dei quali nessuno, volente o nolente, può esimersi dal parlare. La pubblicazione del sequel di un classico uscito cinquantacinque anni fa da parte di un’autrice che da allora non aveva più pubblicato una rig a fa parte di questi eventi.
Avrete intuito che stiamo parlando di Harper Lee e del sequel di To kill a mockingbird, uscito nel 1960 e premio Pulitzer oltre che enorme successo di pubblico (da allora sono 40 milioni le copie vendute nel mondo), tradotto in italiano come Il buio oltre la siepe. Il romanzo del quale parliamo, dal titolo a me incomprensibile Go set a watchman , è uscito martedì negli Stati Uniti in due milioni di copie e arriverà in Italia a novembre, edito da Feltrinelli.
Go set a watchman, è uscito martedì negli Stati Uniti in due milioni di copie e arriverà in Italia a novembre, edito da Feltrinelli.
I motivi per i quali la discussione intorno al nuovo libro è così accesa sono relativi non solo alla comprensibile attesa per il seguito di un’opera così importante, ma hanno a che fare con molto altro.
Andiamo dunque per punti e proviamo a darvi un’idea generale di questa complessa situazione, elencando 7 motivi per i quali è molto probabile che in questi siate incappati in un articolo che parlava di Harper Lee…
1. Il mistero. La tempistica di questa seconda pubblicazione ha fatto insospettire i più. Strano infatti che Harper Lee, che si era ritirata a vita privata dopo la pubblicazione del suo primo romanzo senza rilasciare interviste o produrre altri scritti, abbia deciso di pubblicare questo romanzo, scritto più di mezzo secolo fa, all’età di 89 anni. Una situazione che ha fatto gridare al complotto in quanto lo stato di salute della Lee non è ottimo e pare che dopo la morte della sorella Alice, che era sempre stata la sua legale rappresentante, la gestione sia passata in mano a una giovane avvocatessa, Tonja Carter, che avrebbe deciso di far uscire il libro approfittando delle condizioni dell’autrice. Poco credibile anche la storia della Carter in merito al ritrovamento casuale del manoscritto in una cassetta di sicurezza. E anche se una successiva indagine ha stabilito che la Lee è in grado di intendere e di volere, il dubbio rimane.
2. Il precedente. Un paio di anni fa, fu la stessa Lee a dichiarare di essere stata raggirata dal suo agente , Samuel Pinkus, genero del suo vecchio manager Eugene Winick, che avrebbe approfittato del declino del suo udito e della sua vista per farsi assegnare i diritti d’autore del libro bestseller al suo posto.
3. Il test. A proposito del romanzo, in molti dopo l’annuncio dell’imminente uscita si sono sforzati di evocare reminiscenze scolastiche sulla trama. Questo test appena pubblicato da Buzzfeed vi aiuterà a scoprire se siete pronti a passare al sequel. Se la risposta è no, non vi demoralizzate, è probabile che in cinquantacinque anni se lo sia dimenticato anche l’autrice. Approfittate dell’estate per riprendere in mano questo classico.
4. Il colpo di scena. Se avete fallito il test al punto 3, probabilmente questa svolta non vi dirà molto, ma dalle prime indiscrezioni sulla trama pare che… Atticus Finch sia diventato razzista! Uno dei personaggi principali del Buio, Finch passerebbe dunque da paladino della tolleranza razziale – fu lui a difendere Tom Robinson, il giovane di colore ingiustamente accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza bianca – a fautore della segregazione e frequentatore addirittura di una riunione del Ku Klux Klan. Posizioni che molti critici hanno contestualizzato affermando che non erano estreme per uno stato del Sud in quegli anni ( qui un riassunto di cosa ne ha scritto finora la critica internazionale).
5. Le (finte) lettere di Harper Lee. Una chicca piacevole in mezzo a tale polverone. Mc Sweeney’s ha pubblicato alcune lettere di Harper Lee al suo editore, che coprono un periodo che va dal 1960 al 2011. Lettere false e divertentissime, firmate da John Moe, autore del libro Dear Luke, We Need to Talk, Darth: And Other Pop Culture Correspondences , una serie di corrispondenze, appunti e messaggi completamente inventati che coinvolgono personaggi esistenti e immaginari della cultura pop, da Don Draper a Bon Jovi, passando per Harper Lee.
6. I numeri di un successo annunciato. Le prevendite del libro sono andate benissimo e non si nutrono grossi dubbi sul successo commerciale dell’operazione, al punto che si parla già di numeri da record. Il romanzo è stato primo sin da martedì nella lista di best-seller di Amazon, seguito proprio da To kill a mockingbird.
Considerando che le previsioni sopra farebbero sognare qualunque agente o editore, non stupisce che già si parli di un terzo romanzo
7. L’annuncio di un terzo romanzo. Considerando che le previsioni sopra farebbero sognare qualunque agente o editore, non stupisce che già si parli di un terzo romanzo. È ancora Tonja Carter a darne l’annuncio al Wall Street Journal, parlando dell’esistenza di un terzo manoscritto che sarebbe stato rinvenuto anch’esso in una cassetta di sicurezza nella città Natale della Lee, Monroeville, Alabama.