Quali nuove frontiere apre l’universo digitale per l’Italian food?
Ne parla Fabio di Gioia – fondatore e CEO di Foodscovery – invitato al 3° Food Forum & Made in Italy del Sole24Ore.
L’esperienza di Foodscovery, lo scorso 30 giugno, è sbarcata alla prestigiosa Business School del Sole24Ore a Milano, per raccontare la nascita e lo sviluppo di un’idea che unisce tradizione e innovazione.
Viaggiando per l’Italia, assaggiando specialità locali come i cannoli di Sant’Agata di Militello, le Pesche di Prato di Paolo Sacchetti o le sfogliatelle di Attanasio a Napoli, una domanda sorge spontanea: “Come si possono ritrovare questi sapori, una volta tornati a casa?” La risposta – racconta Fabio di Gioia – è stata Foodscovery.
Un marketplace che permette ai piccoli artigiani del food di vendere i loro prodotti in Italia e all’estero, uscendo dalla loro nicchia grazie alle potenzialità della rete.
Per farlo è necessario gioco di squadra – spiega Fabio. Solo riunendo diverse realtà in un’unica comunità è possibile, anche per i più piccoli produttori, imporsi nel mercato online. Comprare prodotti enogastronomici in rete è senz’altro un’esperienza diversa dall’acquistarli al mercato sotto casa. Per questo un ruolo fondamentale lo assume la narrazione, la capacità di raccontare attraverso parole, fotografie e immagini, le storie che si nascondono dietro i prodotti e i loro creatori.
In questo modo la rete può supplire alla lontananza tra acquirente e prodotto, proponendo un viaggio virtuale attraverso cucine, campi e cantine.