Bamboccioni, choosy, incapaci di staccarsi dalla famiglia. Anatemi contro i giovani italiani che hanno sollevato indignazione: non dipende certo da loro se vivono in un paese con un tasso disoccupazione tra più alti in Europa – l’ultima stima Ocse parla del 42 per cento.
E se invece qualche colpa ce l’avesse anche la generazione dei venti-trentenni italiani, pur essendo innegabilmente tra le generazioni più sfortunate degli ultimi decenni?
Michèle Favorite è una docente universitaria della John Cabot, italoamericana. Ai ragazzi italiani che vede di continuo in aula fa una tirata di orecchie: si presentano ai colloqui di lavoro con mamme e fidanzati, non hanno soft skills, d’estate passano mesi di vacanza in totale inattività. Hanno ragione a lamentarsi di non trovare lavoro, ma prima dovrebbero pensare alle loro lacune.