«Nei prossimi dieci anni l’Africa sarà la culla di aziende tech che fattureranno miliardi di dollari», ha spiegato alla Cnbc Marcin Hejka, managing director a Intel Capital. «E sono molto fiducioso nella crescita del continente». Nonostante l’Africa sia il continente con il digital divide più alto, ci sono ottime prospettive per il futuro, soprattutto per il mondo del tech.
Nel continente ci sono diversi hub. Si va dal Silicon Cape, in Sudafrica, alla Silicon Savannah, lungo la costa est, che ha il suo epicentro in Kenya (e non a caso il presidente Usa Barack Obama ha fatto visita di recente al Paese). Un ambiente dove le startup nascono, si evolvono e lasciano spazio a idee e innovazione. È l’Africa 2.0.
Uno dei settori più promettenti è quello della telefonia mobile. In Africa i cellulari vengono usati per lo scambio di crediti e per la prezzatura delle coltivazioni. Nel 2012 (e il dato, a quanto sembra, è senza dubbio aumentato) si sono registrati 650 milioni di sottoscrizioni, cifra che supera sia Usa che Europa.
Uno degli altri campi da esplorare è la digitalizzazione dei servizi (esistono Paesi con strategie di innovazione molto solidi ma che non hanno né expertise né capitali sufficienti per metterle in atto), l’allargamento di Internet e altre forme di innovazione nei settori delle materie prime, che restano sempre il lato trainante delle economie africane.
In tutto questo, il mondo africano pullula di idee e di iniziative. Questa che segue è una mappatura realizzata da Usine Digitale: