La piscina è olimpionica o olimpica? Che differenza c’è? Risponde l’Accademia della Crusca.
Risponde la Crusca Il suffisso -ico è senza dubbio uno dei più produttivi in italiano per coniare nuovi aggettivi di relazione. Si tratta infatti di un suffisso molto flessibile, sia dal punto di vista semantico, in quanto non presenta connotazioni accessorie (di disprezzo, di apprezzamento o altro) oltre al puro valore di aggettivo di relazione, sia dal punto di vista morfologico poiché può unirsi a parole terminanti in qualsiasi modo senza nemmeno causare, nella maggior parte dei casi, spostamenti di accento. Dagli indici di frequenza del Dizionario inverso italiano curato da Mario L. Alinei (1962) è facilmente verificabile l’elevato numero delle parole terminanti con questo trigramma: la frequenza assoluta conta 1.358 parole (naturalmente sono compresi anche alcuni, ma non molti, sostantivi come fico, beccafico, plico, amico solo per fare alcuni esempi), valore che colloca questa terminazione al quinto posto, prima anche delle desinenze verbali -ere ed -ire e prima del suffisso aggettivale -oso (quindicesimo posto con 642 unità), molto utilizzato anche in formazioni relativamente recenti (si ricorderanno i comodosa e risparmiosa della pubblicità della Uno Fiat).
La base di formazione non è la parola Olimpo, ma la città di Olimpia, sede di una statua di Giove in oro e avorio. Nel caso di “olimpionico”, il nome di Olimpia si unisce alla parola nike, vittoria
La terminazione -ico ricorre prevalentemente in derivati da parole latine come amuletico (di qualcosa che si riferisce a un amuleto), iniziatico, pittorico,spiritico, velico, vulcanico, ed è stato particolarmente utilizzato nella terminologia della chimica dove serve, com’è noto, a caratterizzare gli acidi (aurico, borico,carbonico,citrico, ferrico, muriatico, salicilico). Lo si trova però anche in molte altre parole di diversa origine come filmico, folklorico, islamico, malarico, massonico, nordico, scolopico, sovietico, timbrico e sono molti i derivati da antroponimi e toponimi (aristotelico,asburgico, borbonico, giunonico,machiavellico, napoleonico, olimpico, platonico, tolemaico). […]
Diversa invece la questione dei due aggettivi olimpico ed olimpionico, di cui soltanto il primo è un derivato con l’aggiunta del suffisso -ico da Olimpia, omonimo di olimpico derivato sempre con lo stesso suffisso, ma dalla base Olimpo: proprio questa omonimia può causare ambiguità. In particolare nelle espressioni Giove olimpico, calma olimpica, si potrebbe ipotizzare come base di formazione dell’aggettivo la parola Olimpo; in realtà invece, come già notò Migliorini, il riferimento è comunque la città di Olimpia, sede di una statua di Giove in oro e avorio, realizzata da Fidia che, come ci tramandano i documenti, emanava un senso di profonda calma e serenità.
L’italiano ha anche l’aggettivo olimpiaco, sempre derivato da Olimpia e che non presenta le ambiguità di olimpico, ma questa forma, non trovando corrispondenti negli aggettivi che hanno le altre lingue per riferirsi ad Olimpia e ai suoi giochi, presenta un ambito d’uso molto ristretto e connotato in senso letterario.
L’aggettivo olimpionico invece è composto da due elementi: la parola Olimpia unita alla parola nike (in greco ‘vittoria’) e quindi, restando al significato etimologico, potrebbe riferirsi soltanto a qualcuno che ha vinto una o più gare olimpiche. Nell’uso però ha esteso la sua sfera semantica, assumendo anche uno dei valori di olimpico (derivato di Olimpia) e arrivando ad indicare quindi tutto ciò che riguarda le olimpiadi.
Raffaella Setti