Gli annali dell’Interrail narrano di viaggi epici Copenaghen-Reggio Calabria di quasi 30 ore. Tutto “on the railway”, su rotaia. Addormentandosi e svegliandosi più volte nello stesso vagone, e alzandosi giusto per sgranchire le gambe. Ma oggi che ci sono i voli low cost a 50 euro, c’è ancora qualcuno che compra il biglietto Interrail? Ebbene sì, il superviaggio in giro per l’Europa con lo zaino in spalla e un unico prezioso biglietto da non perdere per nessun motivo al mondo è ancora, per pochi, un rito di passaggio generazionale. Con qualche novità: i gruppi Facebook per incontrare chi passa dalla tua stessa città e gli smartphone per prenotare con facilità alberghi e ostelli. Nel 2014 sono stati venduti oltre 230mila biglietti Interrail in tutta Europa, il 90% a viaggiatori sotto i 26 anni. E nella prima metà del 2015 le vendite sono addirittura cresciute del 13 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dicono da Eurail Group. Contando che la fascia di popolazione europea 15-29 anni è composta da circa 96 milioni di individui, significa che meno dell’1% dei giovani sceglie ancora questo tipo di viaggio. Non tantissimi in realtà. I fasti dell’Interrail, con i voli low cost, sono venuti meno. Tra 2002 e il 2003, il fatturato di quasi 50 milioni di euro si è dimezzato. Ma negli ultimi anni c’è una risalita e le vendite crescono a due cifre.
Marvin, 18 anni, tedesco, è uno di quelli che la scorsa estate hanno comprato un biglietto Interrail girovagando tra Francia e Spagna. È partito da solo, visitando – nell’ordine – Parigi, Lione, Nizza, Cannes, Marsiglia, Montpellier, Toulouse e Barcellona. «Con questo biglietto hai la possibilità di essere “mobile” e in un certo senso sei “forzato” a incontrare tante persone anche se sei un po’ timido», racconta. E con la sua GoPro ha girato e montato un video, che ha pubblicato sulla pagina Facebook di Interrail, che ha poco più di 22mila fan (13mila su Twitter).
Di video come il suo su YouTube ce ne sono tanti. Berlino, Praga, Copenaghen, Vienna e Amsterdam sono le cinque destinazioni privilegiate. Le tratte più battute sono quelle tra Berlino e Praga, da Amburgo a Copenaghen e da Praga a Vienna.
«7 treni, 6 autobus, 5 tram, 2 funicolari, 1 metropolitana, 1 aliscafo, 1 traghetto, 1 quad, 1 scooter, 1 barca a remi, 1 teleferica e 4 piedi per un InterRail di 12 giorni lungo 3.000 km attraverso 5 paesi e 9 tappe (tra cui 4 capitali ed altrettanti siti Unesco)», è uno dei racconti sulla pagina Facebook di Interrail. «Vienna, Budapest, Spiez e Parigi», racconta qualcun altro. «Comincio da Rotterdam, poi Amsterdam, Amburgo, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituana e poiù o meno Polonia, praga, Budapest e forse Svizzera».
È ancora questo il punto di forza del vecchio viaggio Interrail rispetto ai “moderni” viaggi low cost col trolley in mano (ma non troppo grande se no paghi quanto il biglietto): «È una filosofia di viaggio: più viaggi in un unico grande viaggio perché con un unico pass puoi salire e scendere da molti treni», dicono da Ferrovie dello Stato. E il fatto che arrivi direttamente nelle stazioni ferroviarie nel centro delle città, e non in aeroporti lontani chilometri, può aiutare.
La copertura del biglietto ha seguito la storia europea, espandendosi sulle ferrovie a Est via via dopo la caduta dell’Unione sovietica, fino a raggiungere trenta nazioni aderenti
Molti lo fanno dopo le scuole superiori, alcuni negli anni universitari. Perché fino a 26 anni i prezzi dei biglietti sono più bassi. Nel 1972 il programma nacque proprio solo per i viaggiatori con meno di 21 anni e in 21 Paesi. Poi l’età limite venne innalzata ai 26 anni. E oggi esistono anche i biglietti senior e per famiglie, poco diffusi in realtà. La copertura del biglietto ha seguito la storia europea, espandendosi sulle ferrovie a Est via via dopo la caduta dell’Unione sovietica, fino a raggiungere trenta nazioni aderenti. Oggi vale la regola che il biglietto può essere usato solo dai cittadini europei, o da coloro che risiedono in Europa ufficialmente da almeno sei mesi.
Qualcuno ormai combina anche aerei, carpooling e treni, dando sfogo alla pianificazione. I treni fino al confine non sono compresi nel prezzo del biglietto Interrail, anche se Trenitalia ha inserito uno sconto. Ma a volte conviene di più l’aereo. Perché c’è Interrail e Interrail. Nell’epica l’Interrail è un viaggio in cui si vive alla giornata, dormendo un po’ dove capita. In realtà, tanti ragazzi pianificavano e pianificano prima gli itinerari – molti lo fanno perché richiesto dai genitori – prenotando comodamente alberghi, bed and breakfast, ostelli e campeggi online a poco prezzo. Sui gruppi Facebook si danno consigli sulle sistemazioni notturne e ci si tiene aggiornati sugli spostamenti, a volte incontrando offline nelle stazioni chi fa le stesse tappe. «Amsterdam domani?», scrive Ruben. «Mi piacerebbe incontrare qualche viso». E ancora: «Ho pianificato di partire da Genova dal 25 di settembre. Viaggio da solo e ho un programma flessibile. Se qualcuno è interessato, mi faccia sapere». «C’è qualcuno oggi a Zagabria per bere qualcosa insieme?». E c’è anche una comoda applicazione per smartphone, che permette di pianificare i tempi degli spostamenti.
Nell’epica l’Interrail è un viaggio in cui si vive alla giornata, dormendo un po’ dove capita. In realtà, tanti ragazzi pianificavano e pianificano prima gli itinerari prenotando comodamente alberghi, bed and breakfast, ostelli e campeggi online a poco prezzo
La suddivisione del Continente per zone non esiste più dal 2007. Prima di quell’anno il costo variava a seconda che decidessi di spostarti in una zona composta da più Paesi o in più zone. Prendiamo la tratta più battuta, Berlino-Praga: prima la Germania era in zona C, la Repubblica Ceca in zona D. Quindi ti toccava comprare un biglietto da due zone. Ora invece le cose si sono semplificate, ma è stato messo un limite massimo ai giorni in cui si viaggia, a seconda che si sceglia un biglietto flessibile o continuo. Al momento esistono un biglietto per una sola nazione (One Country Pass) o per tutte e 30 le nazioni che aderiscono (Global Pass).
(La suddivisione in zone valida fino al 2007)
I costi dei biglietti Interrail vanno dai 163 euro (con lo sconto) del Global Pass, che copre 30 Paesi per 10 giorni flessibili, di cui cinque di viaggio, fino a un massimo di 392 euro con una copertura di un mese, ai circa 100 euro del One Country Pass (per un solo Paese), che nel caso dell’Italia costa poco più di 80 euro. Il trucco, per risparmiare, è anche saper usare il pass al meglio. Ma bisogna essere bravi. Per chi è esperto di Interrail la regola diffusa è quella delle “7 pm”: se sali dopo le sette di sera a bordo di un treno notturno diretto che arriva alla destinazione finale dopo le quattro del mattino si conteggia solo un giorno di viaggio e non due.
MESSAGGIO PROMOZIONALE
Il tipico viaggiatore di Interrail non rinuncia al biglietto del museo o a un concerto. Una cosa su cui si è disposti ad arrangiarsi è l’alloggio. E i treni notturni, come quelli che dall’Italia portano a Parigi, o che da Amsterdam portano a Copenaghen, rappresentano una buona alternativa all’ostello. Si dorme mentre si viaggia, e si risparmia tempo.
Le compagnie low cost, in realtà, hanno provato a imitare il modello Interrail in volo, offrendo ai più giovani un biglietto unico per salire e scendere dagli aerei in giro per l’Europa. Ma non ha funzionato
Anche se, e questo è uno degli inghippi dell’Interrail, c’è da stare attenti alla voce “supplementi”. Per viaggiare su un treno notturno bisogna pagare un supplemento, così come per viaggiare su alcuni treni europei, comprese le Frecce italiane, e prenotare i posti. Fino ad alcuni anni fa, quando esisteva ancora la parola Eurostar, i viaggiatori Interrail avevano diritto a viaggiare in Italia solo sui treni Espresso. Altrimenti scattava il supplemento. Gli under 26 possono comprare solo i biglietti di seconda classe, gli over anche la prima. I servizi complementari non sono inclusi nel prezzo del bigliettone. Meglio fare l’Interrail con una calcolatrice nello zaino.
A crescere è anche la sponda italiana del viaggio su rotaia. Il pass italiano One country è al primo posto in Europa. «Dopo un 2014 positivo che si è chiuso con un incremento dell’8% di pass venduti rispetto all’anno precedente, nel primo semestre 2015 abbiamo assistito a un vero e proprio boom con un più 25% di pass Interrail venduti in Italia», dice Maurizio Del Santoro, responsabile vendita internazionale e charter di Trenitalia. L’Expo di Milano ha fatto la sua parte. Le mete preferite dai viaggiatori europei in Italia sono Roma, Firenze, Venezia e Milano.
Le compagnie low cost, in realtà, hanno provato a imitare il modello Interrail in volo, offrendo ai più giovani un biglietto unico per salire e scendere dagli aerei in giro per l’Europa. Lo ha fatto Air Berlin. E anche la TUIFly, offrendo biglietti aerei illimitati a un prezzo fisso. Ma tra uno spostamento e l’altro da e per l’aeroporto, e soprattutto tra un’attesa e l’altra, il sistema non ha funzionato.
Rispetto alla media europea, in cui il biglietto più venduto è quello da 22 giorni, i ragazzi italiani preferiscono (81,5%) quello con una copertura di soli dieci giorni. Mentre il biglietto continuo di un mese rappresenta il 6,6% del totale delle vendite. E con treni sempre più veloci e confortevoli, il target si sta allargando sempre più oltre i 26 anni, grazie a biglietti gratuiti per i bambini e sconti per gli over 60. Stessa strategia adottata dalle compagnie aeree low cost, che via via stanno virando verso condizioni di viaggio più flessibili e sempre meno votate alla sofferenza. Ma per il momento i numeri volano, e non sull’Interrail. Solo dall’Italia, la sola Ryanair nel 2014 ha trasportato oltre 20 milioni di viaggiatori.