Dal corno di ariete agli smartphone, come nasce (e cambia) un Giubileo

Dal corno di ariete agli smartphone, come nasce (e cambia) un Giubileo

«Concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono». Sono queste le indicazioni, non certo passate inosservate, che papa Francesco ha dispensato ieri nella lettera al monsignor Rino Fisichella, presidente del pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e incaricato di promuovere le iniziative per il Giubileo della Misericordia. È la prima volta, infatti, che la facoltà di perdonare l’aborto a genitori e medici viene estesa dai vescovi diocesani a tutti i sacerdoti. E, soprattutto, è la prima volta che queste direttive vengono impartite in vista di un evento tanto importante per la cristianità di tutto il mondo qual è quello del Giubileo straordinario del prossimo 8 dicembre.

Ma qual è la differenza da uno ordinario? E quando nasce questa pratica? La parola giubileo deriva dalle tre parole ebraiche Jobel (ariete), Jobil (richiamo) e Jobal (remissione). Nell’Antico Testamento, più precisamente nel Levitico (25,10-13), al popolo ebraico viene infatti chiesto di suonare un corno di ariete (Jobel) ogni quarantanove anni per richiamare (Jobil) la gente di tutto il paese e dichiarare santo il cinquantesimo anno, proclamando la remissione (Jobal) di tutti gli abitanti.

Con l’avvento del cristianesimo il Giubileo rinforza questa prospettiva ideale, diventando un momento di perdono generale, di indulgenza plenaria

Con l’avvento del cristianesimo il Giubileo rinforza questa prospettiva ideale, diventando un momento di perdono generale, di indulgenza plenaria (“giubilare”, appunto) che il papa concede ai fedeli che si recano a Roma e compiono determinate pratiche. Ad esempio, il pellegrinaggio nelle quattro basiliche patriarcali (o in altre mete specificate dalla Bolla) e l’apertura della Porta Santa, simbolo del passaggio che ogni cristiano deve compiere dal peccato alla grazia. Quest’anno, tuttavia, anche chi non potrà andare in pellegrinaggio, come malati e anziani, potrà ottenere l’indulgenza, per esempio seguendo la messa in televisione. Stessa deroga varrà per i carcerati che, varcando la porta della cella e pregando Dio, verranno perdonati dei loro peccati.

Non dimentichiamoci, infatti, che quello che inizierà l’8 dicembre 2015, nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, e che si concluderà il 20 novembre 2016, alla festa di Cristo Re, sarà un Giubileo straordinario. La differenza con quello ordinario è che mentre quest’ultimo è legato a scadenze prestabilite (ogni 50 anni all’inizio e poi, dal 1470, ogni 25 anni), quello straordinario viene indetto in occasione di qualche avvenimento di particolare importanza.

Dopo che, nel solo XX secolo, sono stati indetti tre giubilei di questo tipo, l’occasione “straordinaria” del 2015 sarà quella di tenere viva, nella chiesa cattolica, la consapevolezza di essere presente nel mondo quale dispensatrice della Misericordia di Dio. Nelle domeniche del Tempo Ordinario di questo Anno Santo si leggerà infatti il Vangelo di Luca, definito l’“evangelista della misericordia” poiché nel suo Vangelo si trovano molte parabole significative su questo tema: la parabola della pecora smarrita che il buon pastore va a cercare o quella del padre che accoglie il figliol prodigo.

I 30 milioni di pellegrini previsti avranno a disposizione un sito unico che unisca quelli di Vaticano e Comune, un’app per smartphone e un accesso unico ai diversi hot spot gratuiti disponibili in città

Valori da trasmettere ai pellegrini – oltre 30 milioni quelli previsti –, anche attraverso i moderni mezzi di comunicazione: nel piano discusso ieri al primo incontro della segreteria tecnica interistituzionale, infatti, sono previsti un sito unico che unisca quelli di Vaticano e Comune, un’app per smartphone e un accesso unico ai diversi hot spot gratuiti disponibili in città. Grazie alla rete si potranno così avere notizie sugli eventi in programma per la durata dell’interno Anno Santo (immancabili, a questo proposito, le pagine Facebook che ospitano eventi , comunità e notizie, su cinque percorsi archeologici nelle periferie, sui percorsi pedonali  e sui mezzi di trasporto. Ai giornalisti, invece, sarà dedicato un media center gestito assieme al Vaticano a Borgo Pio, forse negli spazi dell’ex cinema Castello.

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