Non solo “Welcome Refugees”, in Europa cresce la destra anti-immigrati

Non solo “Welcome Refugees”, in Europa cresce la destra anti-immigrati

Mentre nei telegiornali scorrono le immagini dei tedeschi che accolgono con applausi e sorrisi i profughi nelle stazioni della Germania, c’è un’Europa che i migranti in fuga da guerre e violenze non li vuole. Non solo in Ungheria, da dove arrivano le immagini della reporter che fa lo sgambetto ai migranti in fuga, mentre il premier Viktor Orban accelera la costruzione del muro al confine con la Serbia. La crisi umanitaria e il flusso di migranti hanno fomentato i partiti di estrema destra di tutta Europa, che guadagnano sostenitori di giorno in giorno.

A Dortmund, in Germania, lo scorso 8 settembre ci sono stati scontri durante una manifestazione anti-immigrati organizzata dal partito apertamente xenofobo “Die Rechte”. E altre manifestazioni violente di gruppi di estrema destra si sono diffuse in tutto il Paese dopo l’apertura della cancelliera Angela Merkel ai profughi siriani. 

In Repubblica Ceca, Adam Bartos, leader del partito di estrema destra National Democracy Party, ha proposto di raccogliere i profughi a Terezin, nell’ex campo di concentramento nazista. «Perché costruire nuove tendopoli?», si è chiesto. «Abbiamo la bella fortezza di Terezin, dove gli stranieri possono essere raccolti prima di essere rimandati a casa in treno». E il presidente ceco Milos Zeman ha appoggiato la petizione anti-immigrati lanciata dal suo predecessore Vaclav Klaus. 

In Danimarca, invece, il governo ha ben pensato di diffondere sui giornali mediorientali messaggi in cui si dissuadono i profughi a raggiungere il Paese scandinavo. Nell’avviso vengono elencate norme più severe per i rifugiati, dal dimezzamento dei benefici all’attesa di almeno un anno per il ricongiungimento familiare, con lo scopo di rendere la Danimarca meno attraente rispetto agli altri Paesi europei.

In Gran Bretagna, dopo l’annuncio del premier David Cameron di accogliere migliaia di rifugiati siriani in risposta alla crisi umanitaria in corso, l’estrema destra di English Defense League, Pediga (la versione inglese del partito tedesco anti Islam) e Britain First, sta già preparando manifestazioni di protesta per le strade. Attraverso l’hashtag #Englishblood (sangue inglese), si sta organizzando una grande manifestazione per il 19 settembre davanti a Downing Street, residenza di Cameron. E intanto, in connessione con l’estrema destra polacca, si stanno definendo i dettagli anche per una grossa manifestazione anti-immigrati prevista per il 12 settembre in Polonia (qui la pagina Facebook).

Un’analisi di Vocativ ha mostrato come tra aprile e agosto i fan e follower dei partiti di estrema destra sui social network sono raddoppiati. Su Facebook il Denmark’s Folk Party ha guadagnato il 67 per cento dei fan in più, mentre in Gran Bretagna lo Ukip (Uk Indipendence Party) è cresciuto del 31 per cento. Stessa cosa vale per il Fronte nazionale di Le Pen (+13%) e per il Freedom Party austriaco. E anche in Germania, che in queste ore mostra il suo volto più accogliente, il National Democratic Party, ha guadagnato in Rete oltre 10mila sostenitori in più.

(Da Vocativ)

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