TaccolaRyanair, O’ Leary: «È stata Malpensa a chiamarci, ora costa meno»

Aeroporti

Malpensa aveva bisogno di traffico, Malpensa ci ha chiamati, Malpensa costa meno. Michael O’Leary, il numero uno di Ryanair, non ha bisogno di mascherarsi dietro la prudenza che aveva dominato la conferenza stampa di mercoledì 2 settembre, nella quale è stato annunciato l’arrivo della compagnia low cost irlandese nel Terminal 1 dello scalo varesino. A margine del Forum The European House-Ambrosetti a Villa d’Este, di Cernobbio, Linkiesta ha raccolto il punto di vista del manager, che in passato non ha mai risparmiato critiche anche pesanti nei confronti dell’Ente nazionale aviazione civile (Enac) e dei governi. Oggi però il giudizio è molto più morbido: «Stanno facendo un buon lavoro, anche se vanno tolte le tasse a favore dei piloti Alitaia e vanno evitate le fusioni tra aeroporti, che riducono la concorrenza». 

Dopo molti anni in cui c’erano state speculazioni, avete scelto di volare da Malpensa. Perché avete scelto questo aeroporto e che aspettative avete? 

«Malpensa ci ha scelto, erano preoccupati per lo spostamento di Air Berlin a Linate e per il fatto che Linate non cresce. Oggi costano meno di alcuni anni fa»

La verità è che Malpensa ci ha scelto, avendo visto la crescita di traffico che c’è stata negli ultimi anni a Orio al Serio. Erano preoccupati dello spostamento di Air Berlin a Linate e per il fatto che easyJet non cresceva, avevano bisogno di una forte crescita di traffico a Malpensa. Quindi Malpensa è venuta da noi e ha detto: “possiamo avere un tipo di crescita come quella che avete fatto a Bergamo?”. Abbiamo detto di sì, crediamo che si possa crescere fortemente in due aeroporti milanesi, Bergamo e Malpensa, esattamente allo stesso modo in cui cresciamo fortemente nei due aeroporti di Roma, Ciampino e Fiumicino. C’è molta crescita ai nostri prezzi bassi e abbiamo ordinato altri 300-400 ulteriori aerei che saranno consegnati nei prossimi otto anni. Penso che possiamo portare a Malpensa nuove rotte e una forte crescita. 

Oggi Malpensa è più economico di alcuni anni fa?

Penso che abbiamo lavorato duro per essere più efficienti, certamente costano un po’ meno e abbiamo accolto con piacere questa circostanza. Non è uno dei nostri aeroporti a costo minore, ma è sempre Malpensa. 

Come vede la possibilità di una fusione tra la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa (Sea) e quella che gestisce Orio al Serio?

Penso che la concorrenza tra Malpensa e Bergamo e tra Malpensa e Linate sia una cosa buona per il settore in generale. È per questo che siamo preoccupati da una fusione tra Malpensa e Bergamo, perché ridurrebbe la concorrenza e ridurrebbe l’innovazione. Credo che il governo italiano abbia bisogno di cominciare a vendere, privatizzare gli aeroporti. C’è troppo denaro legato agli aeroporti, quel denaro potrebbe essere utilizzato in altre cose in Italia, pur continuando a incoraggiare gli aeroporti a crescere e a innovare. 

Come vede la legislazione e la regolazione italiana nel settore aeroportuale?

«Penso che il regime regolatorio stia migliorando in Italia. Il governo Renzi abbia fatto delle cose piuttosto impressionanti per iniziare una nuova regolazione»

Penso che stia migliorando. Nell’incendio di Fiumicino, che è stato molto impressionante, l’Enac si è mossa velocemente. Hanno lavorato con le compagnie aeree per far sì che il minor numero possibile di persone fosse disturbato. Penso che il regime regolatorio stia migliorando in Italia. Penso che il governo Renzi abbia fatto delle cose piuttosto impressionanti per iniziare una nuova regolazione, ma hanno bisogno di fare di più. Chiedo ancora di togliere le tasse municipali (per il Fondo di sostegno per il trasporto aereo, ndr). I passeggeri in arrivo in Italia pagano una tassa per un fondo che va ai piloti di Alitalia. Abbiamo bisogno di essere sicuri che gli aeroporti non si fondano tra loro, perché questo ridurrebbe la concorrenza. Ma spero che continuino a regolare e a innovare, perché stanno facendo molto bene. 

C’è troppo attenzione ad Alitalia ed Etihad oggi in Italia?

«Il passaggio della proprietà di Alitalia a Etihad ha fatto sì che Alitalia divenisse un problema politico minore. I sindacati non potranno più ricattare il governo»

Non penso. Penso che Alitalia è stato un grande problema politico per molti anni. Il passaggio della proprietà di Alitalia a Etihad ha fatto sì che Alitalia divenisse un problema politico minore. I sindacati non potranno più ricattare il governo italiano nel mondo in cui lo facevano nel periodo di Alitalia. Etihad ha una grande sfida nel provare a far andare in utile Alitalia. E iniziare dalle uniformi non è necessariamente il punto migliore da cui iniziare. Non c’è niente di male nelle uniformi dell’Alitalia. Ha molti problemi di costo, che non saranno risolti chiamando qualche stilista italiano a rifare le uniformi. 

Ryanair volerà mai verso il Nord America?

“Mai” è un tempo molto lungo. Sospetto che probabilmente sì, in qualche punto del futuro. Ma non è in agenda per i prossimo 4 o 5 anni, perché non possiamo procurarci aeromobili.  

Ma il prezzo del petrolio è basso, non è la condizione ideale in cui sperimentare i voli transatlantici?

Il prezzo del petrolio è molto basso, ma se guardate agli aerei a lungo raggio non c’è disponibilità, tutta la produzione è venduta per i prossimi 4 o 5 anni. Le compagnie del Golfo stanno ordinando molto più della produzione, i prezzi degli aerei sono alti e non c’è possibilità di avere risparmi. Queste non sono le condizioni ideali per entrare nel mercato. 

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