Secondo i lavoratori le aziende lo fanno soprattutto per ammortizzare i costi e godere delle agevolazioni fiscali, e non per prendersi cura dei loro bisogni. Ma qualunque sia l’obiettivo dell’impresa, secondo l’ultimo rapporto di OD&M Consulting, la società specializzata in HR Consulting diGiGroup, la percentuale di aziende che di recente hanno messo a punto un piano di welfare aziendale cresce al crescere della dimensione: 21,7% tra le piccole; 60% tra le medie; 69,2% tra le grandi. E a essere più “sensibili” sono soprattutto le multinazionali (60%).
Lo studio è stato elaborato partendo da due sondaggi che hanno coinvolto 112 imprese e 300 lavoratori. Nel 56,4% delle aziende, l’implementazione del piano di welfare è stata preceduta da un’analisi di fattibilità. Per scegliere quali servizi fornire, il 52,7% delle aziende ha fatto ricorso a sondaggi e focus group, e il 49% ha effettuato un’analisi sociodemografica.
Otto aziende su dieci dicono di aver tenuto conto dei bisogni dei dipendenti attraverso un sondaggio interno. Ma la scelta dei servizi è stata effettuata anche considerando l’opportunità di contenimento dei costi attraverso la preferenza di servizi che possono essere defiscalizzati. Non a caso, l’80% delle imprese che hanno implementato un sistema di welfare usufruiscono delle agevolazioni fiscali previste dal Testo unico delle imposte sui redditi.
Il 10,9% delle aziende interpellate da OD&M Consulting, tutte di medie o grandi dimensioni, ha messo a disposizione più di mille euro come valore minimo per ciascun dipendente. Quelle che hanno inserito il piano di welfare nella contrattazione integrativa di secondo livello sono cresciute dal al 29% del 2014 al 38 per cento.
I servizi offerti si concentrano soprattutto nell’area della ristorazione, con l’offerta di buoni spesa, bar aziendali o ristoranti convenzionati; della gestione del tempo, con maggiore flessibilità oraria, job sharing, periodi sabbatici non retribuiti; dell’assistenza sanitaria e della previdenza. Rispetto al 2014, gli aumenti si sono registrati nei servizi per la gestione del tempo, la consulenza e le aree ricreative.
Ma i servizi offerti non sono uguali per tutti i dipendenti. Sempre più aziende diversificano l’offerta, e il 68,8% lo fa in base al livello di inquadramento del personale. Circa la metà delle aziende permette ai dipendenti di scegliere all’interno di un paniere di servizi quali siano quelli più adatti alle proprie esigenze secondo la formula dei flexible benefit. Il 52% lascia a tutti i dipendenti la possibilità di scegliere; negli altri casi la possibilità di scelta viene data solo ad alcuni gruppi o solo per alcuni servizi specifici. Le aree aziendali più coinvolte sono quelle più alte: la direzione generale e l’area amministrazione finanza e controllo.
Ma un piano di welfare non è semplice da definire e questo ha spinto molte aziende ad appoggiarsi a fornitori esterni. L’80% delle imprese che hanno fatto ricorso a un professionista esterno ne ha riconosciuto l’utilità, il 20% lo ritiene essenziale.
Un altro aspetto importante del sondaggio ha riguardato la comunicazione. Dai risultati viene fuori che nella gestione di un piano di welfare la capacità delle imprese di riuscire a comunicarlo in maniera efficace ai propri dipendenti è risultata fondamentale. Il livello di soddisfazione dei lavoratori aumenta dove la finalità percepita è quella di prendersi cura dei dipendenti, mentre decresce quando la finalità percepita è il contenimento dei costi. Quando i dipendenti sono coinvolti in fase di rilevazione del bisogno e identificazione del panel di servizi, il livello di soddisfazione dei servizi erogati è più elevato. Quando i servizi non rispondono ai bisogni del dipendente, il livello di soddisfazione del piano si abbassa.
Quello che è emerso dalle interviste ai dipendenti, è che i servizi che più rispondono ai bisogni dei lavoratori sono l’area dell’assistenza sanitaria e previdenza, i servizi di ristorazione e mobilità casa-lavoro e soprattutto la gestione del tempo. Con maggiore flessibilità di entrata e uscita. I datori di lavoro sono avvisati.